Germania – Forse depressi ma di certo terroristi, l'ordine di uccidere arrivò dal Califfato.

Il 17enne assalitore con l'accetta sul treno regionale e il kamikaze al concerto di Ansbach erano in contatto con l'Isis, soprattutto con cellule saudite.

BERLINO - Entrambi i rifugiati che hanno perpetrato le prime azioni violente dell'Isis in Germania erano in contatto con cellule dello Stato islamico, alcune dall'Arabia Saudita. Lo Spiegel rivela che l'esame approfondito dei cellulari del diciassettenne che ha ferito a colpi di accetta cinque persone su un treno regionale e del siriano che si è fatto saltare in aria all'ingresso di un concerto ad Ansbach ha confermato l'ipotesi di un legame diretto con esponenti del "Califfato".

I due, attraverso contatti via chat, ricevevano ordini e istruzioni su come seminare morte. In una conversazione online, il sedicente rifugiato afghano di Wuerzburg, Riaz Khan Ahmadzai, prima di salire con la sua accetta sul treno locale in Baviera dove voleva uccidere ha scritto al suo interlocutore "ci vediamo in paradiso".


Poco prima, un altro contatto dell'Isis gli aveva detto di buttarsi in mezzo alla folla con una macchina, più o meno come è avvenuto con il tir a Nizza. Ma il giovane non aveva la patente e non sapeva guidare, per cui ha annunciato al suo interlocutore l'intenzione di colpire il primo treno che passava. Ahmadzai è entrato in Europa dall'Ungheria, poi è finito in Germania senza che nessuno lo bloccasse ma anzi approfittando dell'ospitalità di un centro per rifugiati e di una famiglia tedesca.

Quanto al siriano Mohammad Daleel, 27 anni, che ha colpito ad Ansbach, la sua morte sarebbe stata stata un incidente: avrebbe infatti dovuto lasciare il proprio zainetto con dentro l'esplosivo in mezzo agli spettatori del concerto dove intendeva colpire per poi allontanarsi. Lo conferma il fatto che l'interlocutore in chat gli chiedeva di riprendere "l'inferno" con il cellulare e di mandargli le immagini dopo l'esplosione che è invece accaduta prima e per caso, uccidendo l'attentatore e ferendo quindici persone.

 

Sempre nel cellulare del siriano sono stati trovati dei video che insegnano a costruire ordigni artigianali. Il suo corpo è stato seppellito in un luogo segreto della Germania.

Solo pochi giorni fa, il magazine ufficiale dell'Isis in lingua inglese, Dabiq, ha celebrato le gesta dei due attentatori. Riaz Khan Ahmadzai (chiamato Muhammad Riyad) viene definito un "soldato" del "Califfato", e si rivendica la sua azione come atto "contro i cittadini di nazioni che partecipano alla Coalizione crociata che combatte il Califfato".

Di Mohammad Daleel viene pubblicata anche la foto. "Nostro fratello ha compiuto un attacco contro un gruppo di crociati. Ha fatto detonare il suo esplosivo, ferendone 15". Nessun riferimento, ovviamente, a una detonazione accidentale e al fallimento dell'attentato, che poteva fare una strage.

 

 

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Articolo pubblicato il 05/08/2016