LONDRA - Arriva l'atteso taglio dei tassi d'interesse in Gb: la Bank of England ha deciso oggi di abbassarli dallo 0,5%, allo 0,25, nuovo record storico.

La misura - già preannunciata dal governatore Mark Carney, ma poi rinviata a sorpresa il 14 luglio - è interpretata come uno stimolo all'economia britannica sullo sfondo delle incertezze della Brexit, il divorzio dall'Ue votato col referendum del 23 giugno, e dei nuovi allarmi su una possibile recessione.

La BoE ha anche deciso anche di ampliare il piano di acquisti di asset da 375 miliardi di sterline a 435 miliardi. La decisione di pompare altri 60 miliardi di sterline nell'economia è stata presa per contrastare le incertezze del dopo-Brexit. Con questa somma, il totale del programma di quantitative easing nel Regno Unito sale a 435 miliardi di sterline, circa 520 miliardi di euro. Da notare che un componente del Comitato di Politica Monetaria della BoE ha votato contro il taglio dei tassi e tre contro l'incremento del Qe.

Inoltre, la BoE ha tagliato drasticamente le stime sul Pil per il 2017 portandole da 2,3% a 0,8% e per il 2018 da 2,3% a 1,8%. Confermate le previsioni di crescita per il 2016 al 2%.

La Banca centrale britannica ha evidenziato come la Brexit abbia ridimensionato l'outlook sull'economia del Regno Unito e vede per il trimestre in corso una crescita di appena lo 0,1%. In scia all'indebolimento della sterlina, la BoE si attende un rialzo dell'inflazione all'1,9% nel terzo trimestre del 2017 dalla precedente stima di +1,5%, per poi arrivare al 2,4% in un orizzonte di 2-3 anni.

La sterlina si deprezza di circa l'1% contro le maggiori valute, dopo che la Banca d'Inghilterra ha tagliato il tasso di riferimento. La moneta britannica perde l'1,2% nel cross con il biglietto verde a 1,3167 dollari e nel cross con la valuta unita cede l'1% a 84,53 pence per euro.