Regione Piemonte, le devianze ideologiche dell’assessore Pentenero

Si riafferma la preclusione alla libertà della scelta educativa. Ferma denuncia di Gian Luca Vignale e di Alessandro Benvenuto

Anche quest’anno, a prescindere dalle motivazioni espresse dall’assessore Gianna Pentenero e formalmente imputate al governo, le famiglie che hanno iscritto i figli alle scuole paritarie, resteranno a bocca asciutta, nonostante il principio di parità scolastica, sancito dalla Costituzione e riconosciuto, a parole in ogni occasione.

Ma si sa, questi argomenti sono ostici alla GGIL e l’assessore Pentenero non si prodiga certo a difendere i diritti di famiglie che intendono avvalersi della libertà educativa.

“Ci trattano come l’ultima ruota del carro, tuona Giulia Bertero, presidente piemontese dell’Agesc, l’Associazione dei genitori delle scuole cattoliche.

“Grazie alla giunta Chiamparino e all’assessore Pentenero le famiglie piemontesi avranno un anno di diritto allo studio in meno ” lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Gian Luca Vignale, durante la VI Commissione Consiliare, nella quale è stata calendarizzata l’informativa – richiesta dallo stesso Vignale - dell’assessore all'Istruzione in merito aI bando di cui si attendono le graduatorie per l'anno scolastico 2014/2015 – 2015/16 e quello da pubblicare del 2016/2017, come previsto dalla legge regionale 28 dicembre 2007, n. 28 " Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa".

Per gli anni 2014/15 e 2015/16 sono state presentate 42.536 domande per ricevere il contributo regionale relativo agli assegni di studio di cui 7151 per iscrizione e frequenza e 35.385 per libri POF trasporti. A queste vanno aggiunte 14.343 richieste per il contributo statale per i libri di testo.

In termini economici significa che, per poter soddisfare tutte le richieste, la Regione dovrebbe stanziare oltre 28 milioni di euro .

“ Peccato – sottolinea Vignale – che la Regione abbia una dotazione finanziaria di 12,8 milioni di euro, meno della metà. Questo significa che se questa amministrazione non aumenta i fondi a bilancio, durante il voto dell’assestamento di Bilancio, le famiglie piemontesi perderanno i contributi per il diritto alla libera scelta educativa di un anno su due”.

“ Quanto è avvenuto era ampiamente previsto – spiega il consigliere -. Per garantire la copertura di due anni scolastici sono state messe a disposizione risorse economiche di quelle utilizzate per una sola annualità ”. Vignale infatti ricorda che nel 2014 la giunta aveva stanziato 16 milioni di euro per il diritto allo studio, mentre l’anno scorso, per gli anni scolastici 2014/2015 e 2015/2016, 12,8 milioni di euro.

L'Assessore Pentenero ha dichiarato in Commissione la volontà di pubblicare il bando per l'anno 2016/17 solo a Novembre “mentre la legge regionale gli impone di pubblicarlo entro il 30 maggio – tuona Vignale – Siamo di fronte ad una violazione della norma, ma soprattutto della garanzia di libera scelta educativa che non può essere accettata”.

“Che le piaccia o no l'attuale giunta – conclude - deve attuare quanto disposto dal Consiglio regionale in legge, senza cercare scorciatoie. Se intende abolire o limitare la libera scelta educativa, sia trasparente e presenti, come parte del centrosinistra ha dichiarato di voler fare, una modifica alla legge. Ma finchè non vi sarà un nuovo voto, la giunta si rassegni e applichi la normativa vigente” .

A difesa della libertà scolastica prende posizione anche Alessandro Benvenuto, consigliere regionale della Lega Nord. In consiglio regionale ad ottobre si vedrà se l’ostinazione dell’assessore comproverà chiaramente la devianza ideologica di una giunta che, oltre a deludere sul piano del fare, discrimina fortemente i cittadini.

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Articolo pubblicato il 02/08/2016