“Giovanni Piumati 1850 – 1915. La parabola artistica di un intellettuale europeo”, a Col San Giovanni di Viù (Torino)

Presentazione del libro di Armando Audoli e Carla Federica Gütermann dedicato a Piumati, pittore paesaggista, filologo, critico d’arte, intenditore di musica e archeologia, specialista per la trascrizione dei manoscritti di Leonardo da Vinci

Giovanni Piumati è nato a Bra (Cuneo) il 28 maggio 1850 ed è morto, il 6 ottobre 1915, a Col San Giovanni, dove è sepolto.

Studia  all’Accademia Albertina di Torino, diviene un apprezzato pittore paesaggista che, in parallelo, si dedica agli studi umanistici: nel 1871 consegue la laurea in Giurisprudenza e, nel 1878, in Lettere e Filosofia.

Come pittore, Piumati espone, dal 1873, alla Società Promotrice delle Belle Arti e, dal 1874, al Circolo degli Artisti di Torino, per continuare fino alla morte.

È anche critico d’arte per la “Gazzetta Piemontese”, dal 1877 al 1879, e per “La Stampa” nel 1899. Come discepolo di Fontanesi, ama dipingere paesaggi e, dal 1900, ottiene riconoscimenti per questa sua attività artistica: diventa socio onorario dell’Accademia Albertina e dirige la Società Promotrice.

In occasione dell’inaugurazione del traforo del Sempione, nel 1906, Piumati espone con successo alla grande mostra nazionale del Castello Sforzesco, a Milano.

Esaminiamo ora altri aspetti dell’attività di Piumati: dal 1879 al 1889, insegna presso l’Università Renana di Bonn e, nel contempo, è incaricato del corso di lingua italiana e filologia al Conservatorio di Musica di Colonia, dove ha come allievo il futuro kaiser Guglielmo II.

Piumati è appassionato agli studi sull’opera di Leonardo che può approfondire grazie al principe russo Théodore Sabachnikoff, suo allievo al Conservatorio di Colonia che diventa il suo mecenate. Così, nel 1889, Piumati abbandona la cattedra universitaria e torna in Italia, dove può dedicarsi a tempo pieno agli studi su Leonardo, già iniziati dal 1880 e portati avanti fino al 1912 col sostegno di Sabachnikoff.

Viene così pubblicato il Codice sul volo degli uccelli, il Codice dell’Anatomia (Fogli A e B della Biblioteca Reale di Windsor e quelli del British e del South Kengsington Museum di Londra) e del monumentale Codice Atlantico della Biblioteca Ambrosiana di Milano, trascritto integralmente dietro invito dell’Accademia dei Lincei che successivamente lo pubblica.

Gli studi leonardeschi rendono Piumati celebre presso i più accreditati ricercatori di tutto il mondo.

I problemi sorgono con la redazione dell’indispensabile indice ragionato del Codice Atlantico, incombenza assai impegnativa che Piumati, malato e affaticato, non riesce a concretizzare malgrado l’aiuto di alcuni familiari. 

Nel 1910, la decisione di revocargli l’incarico gli provoca un enorme dolore: dopo aver dedicato la sua vita a Leonardo, l’ottusa burocrazia lo ha messo da parte, imponendogli di restituire anche i materiali di lavoro.

Forzatamente allontanato dai suoi studi, Piumati si dedica completamente alla pittura, unico sfogo alla sua grande sofferenza. Trascorre così molto tempo a Col San Giovanni nella Valle di Viù, dove da tempo era solito passare i mesi estivi e dove si rifugiava a lavorare, anche per lunghi periodi, in una abitazione nota come “Villetta Piumati”. Col San Giovanni diviene per lui un eremitaggio, dove vive appartato, in compagnia di pochi amici e accudito dalla moglie Eugenia e dalla figlia Sandra.

A quel tempo, Col San Giovanni è un comune impervio e sperduto dove non si giunge con strade carrozzabili ma soltanto dopo un lungo e disagevole percorso su una mulattiera.

Piumati ha dipinto molti paesaggi valligiani, tra cui “Vecchie case al Colle di S. Giovanni” (1886); “Ottobre al Colle S. Giovanni” (1889); “Sù pel Civrari” (1906), “Civrari. Piano del lago” (1899); “Cortile in alta montagna” (1912), acquistato dal re Vittorio Emanuele III, “Parete montana ai piè del Civrari” (1912), “Verso il pascolo (Col San Giovanni)” (1914).

Il 6 ottobre del 1915, Piumati muore a Col San Giovanni per un attacco di cuore.

Nel 1926, Col San Giovanni viene unito al comune di Viù, di cui diventa una frazione. Ecco perché il Comune di Viù e la locale Pro Loco hanno organizzato per venerdì 12 agosto, alle ore 20:45, la presentazione del volume “Giovanni Piumati 1850 – 1915. La parabola artistica di un intellettuale europeo” presso la Chiesa Parrocchiale di Col San Giovanni.

Saranno presenti all’evento gli autori del volume, Armando Audoli e Carla Federica Gütermann e faranno da moderatori Milo Julini e Alessandro Mella.

Saranno ospiti della serata, Fabio Bailo (Assessore alla cultura del Comune di Bra), Daniela Majrano (Sindaco di Viù), Giovanna Cravero (Direttore del Museo civico di Palazzo Traversa), Alberto Guerci (Assessore al Comune di Viù).

Sarà l’occasione per conoscere meglio o per scoprire le molte sfaccettature della vita e delle attività culturali di questo illustre, e purtroppo dimenticato, villeggiante della Valle di Viù.

 

Presentazione del volume

Giovanni Piumati 1850 – 1915.

La parabola artistica di un intellettuale europeo

Chiesa Parrocchiale di Col San Giovanni

Venerdì 12 agosto - ore 20:45

Saranno presenti gli autori, Armando Audoli e Carla Federica Gütermann

Moderatori: Milo Julini e Alessandro Mella

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Articolo pubblicato il 08/08/2016