Cambiano le regole delle procedure esecutive immobiliari

Buone notizie per i proprietari di immobili: alcune regole di esecuzione all' incanto sono state migliorate

Cambiano le regole delle procedure esecutive immobiliari 

 

Il mercato immobiliare è in leggera ripresa a metà del 2016, ma ancora molto bisogna fare per snellire le procedure burocratiche per accedere ai mutui, per aiutare le aziende edili in difficoltà, per avere più certezza del diritto per quanto riguarda i rapporti con le banche che hanno applicato l' anatocismo.

Ma qualcosa si sta muovendo, e le procedure esecutive immobiliari hanno ora un decorso più agevole, sia per il creditore che, soprattutto, per il debitore.

 

In passato, il debitore che subiva un pignoramento immobiliare in seguito a prestiti o mutui non pagati doveva sottoporsi a una interminabile serie di aste al ribasso che, oltre a dilatare parecchio i tempi del procedimento, comportavano spesso un eccessivo deprezzamento dell’immobile.

 

Questo determinava degli svantaggi considerevoli sia per il creditore sia per il debitore, poiché il primo non rientrava delle spese sostenute, mentre il secondo non estingueva il debito e conseguentemente la morosità. In poche parole il creditore non otteneva la restituzione della somma di denaro sborsata, mentre il debitore, pur perdendo il bene - la sua casa o un altro immobile - continuava a essere esposto al debito e quindi agli interessi di mora.

 
Grazie alla riforma introdotta dal 
decreto banche, appena tramutato in legge, ciò non accadrà più poiché il giudice potrà fissare massimo tre tentativi di aste al ribasso in un arco temporale determinato di sei mesi. Se la vendita del bene non dovesse andare a buon fine nel corso dei tre tentativi, la procedura esecutiva verrà chiusa e il bene tornerà nelle mani e nell’assoluta disponibilità del legittimo proprietario.

 

Il giudice potrà disporre una quarta asta, ma soltanto nei casi in cui il terzo tentativo di vendita venga disertato o manchino le istanze di assegnazione. Tuttavia, per evitare che l’immobile perda troppo valore, il prezzo base di vendita non potrà essere inferiore alla metà di quello precedente.

 

 Il decreto riesce nell’intento di snellire le procedure esecutive immobiliari e rende più semplice per il debitore liberare il bene immobile dal pignoramento e dalla ipoteca che vi grava sopra. La recente trasformazione del decreto in legge, quindi, rappresenta sicuramente un notizia positiva per i clienti delle banche, spesso vittime a loro insaputa di pratiche bancarie scorrette quali pubblicità ingannevole, contabilizzazione di interessi usurari sui conti corrente, applicazione di tassi usurari su mutui, leasing e prestiti. 

 

 

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Articolo pubblicato il 28/07/2016