Torino, Consiglio comunale convocato d’urgenza per la rinegoziazione di un mutuo

Il primo confronto con l’opposizione, mentre la politica s’interroga sul programma della Giunta

Ieri pomeriggio è stata  convocata una seduta straordinaria ed urgente del consiglio comunale.

All’ordine del giorno la deliberazione per l’autorizzazione alla costituzione di pegno sulle azioni Iren s.p.a. di proprietà della società FSU s.r.l. (società partecipata al 50% ciascuno dai Comuni di Torino (tramite la società FCT, 100% comunale) e Genova.

Società a suo tempo costituita proprio per la gestione delle partecipazioni al capitale di IREN S.p.A., della quale FSU detiene il 35,94% delle azioni, e al rilascio della lettera di patronage”, con la conseguente autorizzazione alla  società FSU srl di rinegoziare il finanziamento esistente con Banca Intesa San Paolo che sarebbe scaduto nel 2021 con unico pagamento.

Il nuovo finanziamento concordato dlla Giunta con Intesa San Paolo, pari a 154.000.000 di euro, sarà decennale (scadenza 2026), a tasso fisso 1.60% e con rateazione annuale. La rinegoziazione comporta l’estinzione del finanziamento (con Intesa stessa) e di un derivato (con Goldman Sachs). A favore della deliberazione hanno votato, oltre alla stessa sindaca, i consiglieri del M5S e i consiglieri PD Carretta e Grippo. Contrari i consiglieri Morano, Ricca, Rosso
Astenuti Foglietta, Lorusso, Lavolta, Tisi (PD) e Napoli (FI). Non hanno partecipato al voto i consiglieri Artesio (Torino in comune), Canalis (PD) e Tresso (Lista Civica).

Il PD ne esce spaccato e fa scena muta in Consiglio.

Le delibera prevede che FSU costituisca a favore dell’istituto bancario un pegno su circa 425 milioni di azioni IREN, a garanzia del finanziamento, con patronage” di ulteriore garanzia da parte delle municipalità di Torino e Genova. Quest’accordo era già stato in parte impostato nell’aprile 2016 dalla Giunta Fassino. Tutto lineare da parte della Sindaca Appendino che, forse obtorto collo ha dovuto subire un precedente accordo pasticciato con Genova che ha generato malumori anche all’interno del PD.
Il voto sulla deliberazione, presentata in aula dalla sindaca Chiara Appendino, è stato preceduto da un breve dibattito.

Non è invece soddisfatto Il consigliere Alberto Morano (Lista Civica Morano). Preannunciando il suo voto contrario, ha sostenuto di non essere contrario ad un rifinanziamento, bensì al pegno in quote azionarie, che ha definito di tre volte superiore a quanto richiesto da Intesa Sanpaolo, e che a suo giudizio consentirebbe alla Banca di intervenire sulla governance, prefigurando un’operazione non regolare e non nell’interesse della Città.

Roberto Rosso (Lista Civica Rosso) si è posto il problema sul perché le pretese dell’istituto bancario siano mutate dopo le recenti elezioni amministrative, segnalando un troppo elevato valore del pegno costituito a favore di intesa San Paolo.

Del tutto estemporaneo l’intervento di Fabrizio Ricca (Lega Nord)  che ha tirato in ballo l’esistenza del Sistema Torino, non entrando nel merito della tecnitality ed ignorando le più elementari regole che stanno alla base della regolamentazione dei mutui.

Osvaldo Napoli (Forza Italia) ha annunciato la propria astensione, pur esprimendo perplessità sul sistema del pegno ed ha  ricordato in modo appropriato che Intesa San Paolo è una mosca bianca nel panorama bancario italiano, per la sua solidità, fermo restando il diritto di critica nei suoi confronti.

Dopo una breve replica della sindaca Chiara Appendino, che ha ribadito l’opportunità di un’operazione finanziaria che ridisegna un debito a condizioni più favorevoli per la Città, la delibera è stata approvato e si è conclusa la seduta.

Intanto, oltre alle indiscrezione dei giornali, la politica, in attesa della riunione del consiglio già convocata per il 29 luglio s’interroga su parti del programma e sui primi passi di quest’amministrazione.

Roberto Rosso che per il ballottaggio aveva dato indicazioni di voto a favore di Chiara Appendino, ha già presentato alla stampa una serie di specifici incisi per verificare la volontà effettiva della sindaca per uscire dal c.d. “Sistema Torino” che si possono così riassumere.

-Uscita del Comune dalla partecipate parassitarie e designazione di nominativi di consiglieri di amministrazione di comprovata esperienza, con un programma effettivo di ricambio delle teste e dei programmi stantii in materia di partecipate.

Richiesta di dimissioni per gli ultimi designati illustri dalle precedente Giunta (Profumo alla Compagnia di San Paolo e Peveraro all’Iren).

Ricambio e rotazione degli incarichi per la dirigenza comunale, rivisitazione della procedure di approvvigionamento e di affidamento lavori da parte del Comune e delle circoscrizioni.

L’altro tema che sta diventando bollente, riguarda la promozione della dieta vegana nel territorio comunale e nelle mense scolastiche “come atto fondamentale per salvaguardare l’ambiente la salute e gli animali”, come si evince dal programma dell’Amministrazione

A dar fuoco alla polveri, seguita poi da organizzazioni di produttori e commercianti del settore agroalimentare ci ha pensato Gianna Gancia, la first lady della Lega Nord in consiglio regionale con la diffusione di una nota dal titolo eloquente «Mai a cena con l’Appendino»

“Siamo agli inizi, afferma Gianna Gancia, ma la giunta Appendino dimostra subito di snobbare la storia della nostra Regione. Ricordo all’Appendino che un conto è salvaguardare l’ambiente e la salute degli animali, un conto è seguire le mode (giustificare il provvedimento con la crescita dei ristoranti vegani nel mondo è ridicolo) e promuovere uno stile di vita che danneggia le eccellenze alimentari piemontesi, i tanti allevatori e lavoratori piemontesi.

Inoltre, conclude  la consigliera, (ndr. Appendino) fa un cattivo servizio ai cittadini, i quali devono essere informati sui reali problemi legati all’eccesso di consumo di carne e al bisogno di controlli sulla filiera rigidi, soprattutto per le carni provenienti dall’estero, che non rispettano gli standard di qualità italiani.

Intanto nelle circoscrizioni anche i consiglieri che fanno riferimento a Roberto Rosso non stanno con le mani in mano.

Raffaele Petrarulo, capogruppo alla sesta Circoscrizione, sta depositando interrogazioni articolate per verificare se gli impegni assunti in campagna elettorale dal M5S in materia si Sicurezza dei Cittadini, campi rom, sanità e trasporti, potranno avviarsi su un terreno di concretezza.

La aspettative dei cittadini per il cambiamento, hanno cancellato 25 anni di amministrazioni di sinistra. Ora l’azione è nelle mani di un Movimento che è cresciuto in una baleno. C’è attesa e in certi casi anche un po’ di diffidenza. L’autunno diverrà un propizio terreno di verifica!

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Articolo pubblicato il 22/07/2016