Torino “Di famiglia ce n’è una sola”, no all’ambiguità ed alla perdita dei valori

Oggi pomeriggio manifestazioni dei Movimenti a favore della famiglia naturale davanti al Municipio

Oggi pomeriggio, davanti al Municipio di Torino, alcune organizzazioni interconfessionali a difesa della famiglia naturale formata da un padre e una madre, come peraltro disegnata dalla nostra Costituzione, hanno indetto una manifestazione a sostegno della Famiglia.

La famiglia oggi in Italia, non attraversa un periodo felice, causa gli attentati di una legislazione atta a snaturare completamente ogni riferimento etico al matrimonio, alla famiglia eterosessuale ed al ruolo genitoriale.

Tra i primi atti della nuove giunta, la sindaca Chiara Appendino, che già  aveva affidato a Marco Giusta noto ex responsabile dell’Arcigay la responsabilità del difficile assessorato che dovrebbe occuparsi delle problematiche famigliari, ha addirittura cambiato la dizione alla delega assessorile, in “Famiglie”, creando il fastidio manifestato da parte dell’arcivescovo Nosiglia e la presa di posizione delle numerose sigle ed esponenti politici che sono concordi nel sostenere e difendere l’unicità della famiglia, così come definita dagli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione Italiana.


Nel corso del sit in convocato dinanzi a Palazzo Civico, hanno preso la parola tra gli altri Maurizio Marrone, capogruppo in consiglio regionale di Fratelli d’Italia.

”Di famiglia ce n'è una sola, ha esordito Marrone, quella naturale che riconosce ai figli il diritto ad un papà e ad una mamma, contro gli attacchi ideologici portati dal centrosinistra autore della legge Cirinna' così come dal Movimento 5 Stelle, che arriva a parificare alla famiglia le unioni omosessuali modificando simbolicamente in "famiglie" la denominazione della delega assessorile.

Ma oggi non ci limitiamo alla protesta, intendiamo dare una risposta concreta.

Lo strappo ideologico della Giunta Appendino ha ferito la sensibilità maggioritaria della cittadinanza torinese, oggi ben rappresentata dall'intervento dell'Arcivescovo Nosiglia quando auspica il riconoscimento della famiglia fatta di mamma, papà e figli nella sua specifica soggettività sociale, stigmatizzando anzitutto il metodo scelto ovvero una imposizione di palazzo senza l'opportuno coinvolgimento di tutte le componenti civili culturali e religiose della citta? e degli stessi cittadini, che vanno riconosciuti protagonisti di scelte che li riguardano direttamente.

Per questa ragione, intendiamo raccogliere l'appello dell'Arcivescovo di Torino e promuovere un referendum cittadino sulla scelta unilaterale della Giunta Appendino di trasformare l'Assessorato alla Famiglia in Assessorato alle "famiglie", ricomprendendovi anche le unioni omosessuali. Non si tratta solo di una battaglia di principio, conclude Maurizio Marrone, ma di una scelta amministrativa che avrà significative ripercussioni nelle graduatorie per le case popolari, le agevolazioni fiscali, l'assistenza, le borse-lavoro”


Mauro Carmagnola, segretario  dell’ CDU, il partito che si richiama ai valori democratici e cristiani che stavano alla base di Sturzo e De Gasperi, ha concretizzato la sua presenza “per portare l’impegno del suo Movimento a quanti si battono per il mantenimento della famiglia tradizionale nelle istituzioni e nel Paese”.

Angela Ciconte del Popolo della Famiglia, che ha ribadito le ragioni dei sit in e dell’impegno del suo Movimento,” a difendere l’istituto della famiglia quale unica realtà in cui ogni essere umano è generato alla vita e non può essere confusa  con nessuna altra forma o aggregazione”.

Hanno poi preso la parola tre Pastori Evangelici e componenti di gruppi cattolici  di sostegno.

Era altresì presente Daniela Ruffino in veste di Vice presidente del Consiglio Regionale del Piemonte e membro attivo del Movimento a sostegno della vita ed altre organizzazioni gravitanti nella zona di Giaveno, che ha assicurato il suo sostegno nelle sedi isittuzionali.

Interpellata in precedenza, Chiara Appendino aveva così precisato “ Abbiamo scelto di usare il temine al plurale. Ciò significa smettere di lavorare per un concetto astratto, la famiglia e cominciare  farlo per quelle concrete, le famiglie, che ne hanno davvero bisogno, in un momento come questo”

Lunedì si riunirà il Consiglio Comunale e, come da programma, la Sindaca dovrà ufficializzare assessori ed assessorati. Cercheremo di ascoltare, con attenzione, quale sarà la dizione esatta e registrare le eventuali  prese di posizione dei Consiglieri comunali.

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Articolo pubblicato il 16/07/2016