Torino, lunedì 18 è convocato il Consiglio Comunale

Il già candidato sindaco Alberto Morano presenta un pool di esperti da inserire nelle Commissioni Consiliari

Si terrà lunedì 18 luglio alle ore 15.00 nella Sala Rossa di Palazzo Civico la prima seduta del Consiglio Comunale di Torino. Dalla comunicazione in burocratese, diffusa dal Municipio si evidenzia che si procederà alla convalida degli eletti e al giuramento della Sindaca.

Quindi, ci sarà l’elezione del presidente e dei due vicepresidenti del Consiglio Comunale, pare già individuati da Chiara Appendino e verrà comunicata ufficialmente la composizione della Giunta Comunale.

Seguirà poi la nomina dei tre membri effettivi e dei tre membri supplenti della Commissione Elettorale Comunale – che saranno in carica per il prossimo quinquennio – da scegliere tra i consiglieri comunali. Questa commissione dovrà vagliare la continuità del possesso delle caratteristiche  previste dalla legge per il mantenimento dell’eleggibilità dei consiglieri comunali e per  la loro permanenza in carica.

Infine, verrà affrontata la delibera – proposta dalla Sindaca Appendino e dall’Assessore al Bilancio Sergio Rolando – sui “Criteri generali in materia di ordinamento degli Uffici e dei Servizi”.

Ma l’aspetto prioritario non compreso nell’ordine ufficiale dei lavori, ma già emerso nel chiacchiericcio dei giorni scorsi, riguarda l’assegnazione dei posti nella Sala Rossa a disposizione dei gruppi consigliari.

Si era detto che Chiara Appendino si era limitata ad indicare e richiedere la demarcazione evidente tra maggioranza ed opposizione, mentre i consiglieri della sua maggiorana avrebbero preferito occupare gli scranni alla sinistra della sindaca e della Giunta. Questa presa di posizione dei consiglieri parrebbe già rientrata.

Piero Fassino, in questa tornata elettorale è indubbiamente la memoria storica della Sala Rossa e giustamente ha rivendicato, per il suo gruppo la logicità di occupare i seggi a sinistra della Giunta.

D’altronde nei 70 anni di vita del Consiglio comunale di Torino dopo la Liberazione, l’assegnazione dei posti ha seguito i criteri di geografia politica mutuati dal Parlamento e non l’appartenenza alle maggioranze che sono nel tempo mutate.

I comunisti hanno da sempre occupato il comparto dei sei seggi disposti sulle tre file a sinistra, seguiti dai socialisti e gruppi minori di sinistra che sedevano sui 5 posti disposti sulle tre file a seguire.

Mentre la Democrazia Cristiana e poi Forza Italia hanno sempre occupato i seggi a destra di sindaco e giunta. E poi, per il rispetto che si deve alla Storia, non ci capaciteremo nel vedere assisi i nipotini di Palmiro Togliatti sui posti assegnati un tempo a Gioachino Quarello, Silvio Geuna e financo a Giuseppe Costamagna, i più fieri ed orgogliosi anticomunisti che la Storia del consiglio ricordi.

Così Piero Fassino e i suoi compagni, potranno rioccupare i seggi che ospitarono, con grande dignità e competenza  Alberto Todros, Diego Novelli, Sergio Garavini, Ugo Spagnoli, Anna Bechis e Angiola Massucco Costa, tanto per citare i più autorevoli consiglieri del Partito Comunista Italiano succedutesi negli anni.

I consiglieri del M5S che sono ben 24, dal canto loro non potranno accontentarsi del primo comparto di posti e dovranno sedersi anche nell’Ultima fila del secondo comparto a destra già occupato da Chiara Appendino e dal M5S nella precedente tornata. Il posto occupato dall’attuale sindaca, per la precisione era il seggio abituale dell’ultimo consigliere comunale del Partito Monarchico, l’On.Piero Ferrrari.

Si dice che l’unico consigliere della Lega Nord che aveva in precedenza  occupato il seggio assegnato all’on. Tullio Abelli già vicesegretario del Movimento Sociale Italiano, prestigioso componente della commissione Finanza e Tesoro della Camera dei Deputati ed eroe di El Alamein, non intenda sloggiare. De minimis….

Mentre il notaio Alberto Morano, già candidato sindaco, sarà orgoglioso di sedere nella fila di sotto del secondo comparto a destra ove abitualmente sedevano i consiglieri del Partito Liberale e in particolare Luciano Jona già prosindaco di Torino per molti anni, nonché docente universitario e presidente storico dell’Istituto Bancario san Paolo di Torino.

Erano i tempi in cui le banche, rette da ben altri banchieri, pur non stozzando i clienti non perdevano miliardi e credibilità, senza abbisognare del soccorso pubblico.

Così gli altri due candidati sindaci, Osvaldo Napoli e Roberto Rosso, potranno compararsi con Filippo Franchi, notissimo assessore alla Sanità e presidente dell’Ordine dei Medici per parecchi anni, Vittorino Zignoli, docente Universitario e progettista del traforo del Monte Bianco e Renato Altissimo, ministro, parlamentare e segretario del Partito Liberale, recentemente scomparso.

Saranno tutti all’altezza di queste comparazioni?

IL candidato Sindaco Alberto Morano che con la sua Lista Civica rivendica l’assoluta indipendenza dai partiti, in una conferenza stampa, ha presentato il suo metodo di lavoro e di approccio alle problematiche della città.

Si farà affiancare da un pool di esperti e competenti in singole e ben specifiche materie. Costoro parteciperanno ai lavori della Commissioni consiliari a titolo gratuito, permettendo quel flusso di informazioni sulle tematiche oggetto dei programmi di Chiara Appendino e fornendo contestualmente alla città un contributo professionale d’idee ed esperienze.

Il modello meriterà gli opportuni approfondimenti organizzativi che illustreremo quanto prima.

Auguri ai consiglieri che non dovranno dimenticare come, salvo rarissimi casi che svilupperemo in prossimi articoli, i Patres della nostra città, in modo particolare durante la tanto discussa “prima repubblica” sono state persone preparate. dignitose e dedite all’affermazione di Torino.

Quella di lunedì 18, sarà una seduta improntata agli adempimenti, anche se una certa curiosità permane per conoscere il programma effettivo dell’amministrazione e non quello sviluppato nel corso della campagna elettorale.

Le materie che la Sindaca dovrà affrontare con la Regione, l’Università e i finanziatori pubblici e privati, son state già oggetti d’incontri preliminari tra le parti, dichiarazioni e ulteriori verifiche, come quella di mercoledì 13 sulla Città della Salute, ma l’elenco sta crescendo.

Sono fulmineamente seguiti all’attenzione dei nuovi amministratori, il paventato scippo del Salone del Libro nelle mire dei milanesi e ancor più le torbide vicende inerenti il centro fieristico del Lingotto nelle quali sono implicati nomi di spicco dell’amministrazione Fassino tra cui l’ex assessore alla cultura Maurizio Braccialarghe, ora inquisito dalla magistratura. Annoteremo, osserveremo affinché lo sviluppo della città e la dignità dei torinesi possano prevalere, su beghe o meschinità.

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Articolo pubblicato il 15/07/2016