Regione Piemonte - Agenzia trasporti, cittadini e pendolari
Foto di repertorio

Indispensabili maggiori e stabili consultazioni

Dal 2011 il Piemonte ha perso quattordici linee ferroviarie, circa il 30% dell’intera rete, riducendo di 35.000 unità il numero giornaliero dei viaggiatori. Non solo: su 310 treni circa il 36% ha più di 20 anni, mentre l’età media dei treni è di 17,2 anni ma anche il parco storico dei tram torinesi e delle flotte su ferro delle cosiddette linee forti del trasporto pubblico hanno un’età tra le più vecchie d’Italia.

Negli ultimi quindici anni lo Stato ha smesso di investire sull’acquisto di nuovi treni in controtendenza rispetto al resto dell’Europa; come se non bastasse, la Regione Piemonte è al fondo della classifica (con lo 0,4% della spesa rispetto al bilancio annuale) per quanto riguarda gli investimenti regionali della rete ferroviaria attraverso i Contratti di Servizio o i fondi europei.

Per questo lo scorso mese l’aula ha approvato l’ordine del giorno del Capogruppo di SEL Marco Grimaldi che chiedeva che  il rinnovo del parco rotabile dei treni piemontesi, delle flotte di tram e del sistema ferroviario metropolitano torinese fosse il primo dossier nell’ambito della nuova programmazione dei fondi PAR FSC.

In Commissione, l’Associazione Ferrovie Piemontesi ha ricordato come negli anni Sessanta il Piemonte disponeva di una rete capillare e magliata di oltre 2200 km di estensione formata da oltre cinquanta linee. Oggi è ancora la regione italiana con la rete ferroviaria più estesa: 1.987 km di linea e 203.500 viaggiatori al giorno e secondo il dossier Pendolaria di Legambiente. Per il numero di pendolari il Piemonte spicca per gli scarsi investimenti in treni pendolari: 335 milioni.

“È difficile ascoltare questo racconto e non pensare -  dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi - a quanto accaduto ieri in Puglia sulla linea Adria-Corato”. 

 La fotografia del Piemonte, per quanto allarmante, impallidisce di fronte al disinvestimento pubblico nelle linee ferroviarie delle regioni del Sud:

"Credo -  ha concluso il Capogruppo di SEL  - che l’unico modo per non lasciare soli i tanti pendolari, studenti, cittadini che qui, come in tutta Italia, chiedono una mobilità adeguata alle esigenze dei territori, sia innanzitutto necessaria una consultazione delle associazioni dei trasportatori, per trovare le migliori soluzioni e le risorse da reinvestire nel trasporto su rotaia anche in Piemonte”.

 

 

 

 


 

 

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Articolo pubblicato il 14/07/2016