Le nazioni in cui le aliquote delle imposte per società sono più basse

La classifica riguarda i Paesi OCSE

La tabella mostra le aliquote più basse relative alle imposte vigenti nelle società nei Paesi OCSE.

George Osborne, ministro delle finanze del Regno Unito, ha detto recentemente che prevede di tagliare drasticamente le aliquote sulle società della Gran Bretagna. In un'intervista al Financial Times, ha detto che il tasso verrà tagliato al di sotto del 15% dal suo livello attuale del 20%.

Una tale mossa porterebbe il Regno Unito a uno dei più bassi livelli di aliquote d' imposta sulle società di qualsiasi economia dell'OCSE, con solo il 12,5% dell'Irlanda destinato a rimanere più basso. L'ultimo piano del governo inglese va oltre l' annuncio di marzo, dove l'imposta sulle società scenderebbe al 17% entro il 2020.

Osborne ha detto che il taglio potrebbe costruire "un'economia super-competitiva" mettendo bene in chiaro che il Regno Unito è ancora "aperto per il commercio", con chiaro riferimento alla Brexit. Anche se il Tesoro britannico ha confermato i piani, non è ancora chiaro quando sarà attuato il taglio. Nei piani del governo inglese si profila quindi un' economia di tipo “ off shore”, dove generalmente le tasse per le imprese sono più basse che nel continente europeo.

Dove sono le più basse aliquote d' imposta sulle società?

L' imposta sulle società è riscossa sugli utili di una società guadagnati durante un certo periodo. In molti Paesi è imposta a livello nazionale, ma può essere applicata anche a livello statale o locale.

L'Irlanda ha il tasso più basso, al 12,5%. Il livello fiscale così basso ha visto l'Irlanda diventare un luogo popolare per le start-up e grandi multinazionali, da Facebook a Pfizer.

Così il futuro probabile tasso inferiore al 15% del Regno Unito vedrebbe il Paese al secondo posto nella lista, appena davanti alla Lettonia. La nazione dell'Europa orientale è stata invitata a pertecipare alla riunione OCSE del maggio 2016 , e ha un tasso di imposta sulle società del 15%.

Altre nazioni con un tasso al di sotto del 20% sono la Polonia, la Repubblica Ceca e Slovenia.

All'altra estremità della scala, Stati Uniti, Francia e Belgio hanno i tassi più elevati tra economie dell'OCSE, tutte superiori al 30%.


L' Italia risulta fuori di questa scala con la pressione fiscale al 43%, che la mette nelle condizioni di svantaggiare non solo i produttori nazionali, ma anche di scoraggiare gli investitori stranieri e quelli italiani, molti dei quali preferiscono evidentemente stabilire le aziende in Paesi dove la tassazione per le imprese è più basso.

Ed è esattamente ciò che  è stato  deciso da Marchionne spostando la sede della ex FIAT ( ora FCA) nella sede fiscale di Londra.

Brexit o non Brexit appare evidente che i giochi finanziari sono governati da regole di pura convenienza economica e non certamente sociale, anche perchè non risulta che all' interno della UE vi siano particolari condizioni di vantaggio per chi produce e commercia.

Anzi, la burocrazia di Bruxelles si sovrappone a quella già esistente in ogni nazione appesantendone notevolmente le strutture amministrative, stabilendo regole su molte produzioni alimentari, agricole e della pesca che, in molti casi, non tengono conto dell' autonomia e della sovranità di ogni singola nazione quanto a tipicità di produzione dei singoli territori, omologando troppo l' offerta che, nel caso dell' Italia, è estremamente ricca e variegata.

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Articolo pubblicato il 16/07/2016