Regione Piemonte, la gestione allegra dei burocrati della Sanità

Lo sconcerto per le presunte ingenuità dell’Assessore Saitta

Un comunicato diffuso giovedì 7  luglio con uno stile apparentemente turbato, ma contenutissimo nei toni, da parte dell’assessore Saitta, così recita: Sono convinto che quanto prima e con urgenza il dottor La Valle si dimetterà dall’incarico di direttore sanitario dell’Asl TO4 andando a ricoprire l’incarico di direttore di presidio a Chivasso, ruolo per il quale ha intrapreso e vinto la recente selezione.

Ho espresso il mio pensiero questa mattina al direttore generale dell’Asl TO4 dottor Ardissone.

E’ bene che la nostra sanità mantenga sempre elevato il livello di trasparenza e che non si ripetano scelte non opportune.”

Pare, per coloro che ancora credono alle dichiarazioni di Saitta, che un vulnus abbia intaccato i ruoli incorruttibili dei nostri integerrimi alti burocrati del sistema sanitario piemontese.

Coloro che, combattendo gli inevitabili tagli cui la coperta corta della sanità è aimé obbligata a procedere, sono dediti, per il senso di giustizia che anima la loro missione, a cercare di fornire, nei fatti le risposte che il cittadino chiede ogni giorno.

Invece il ruolo effettivamente svolto e i comportamenti che sono ormai di dominio pubblico, non ci portano affatto in questa direzione.

Ma entriamo nel merito dei fatto. C’è un direttore sanitario che ha bandito un concorso per la sua azienda, che poi a quel concorso si è iscritto e lo ha pure vinto. E come se non bastasse ha indetto un nuovo bando per un sostituto, perché, dal nuovo incarico - della durata di cinque anni, dal giorno che prenderà servizio - si è messo in aspettativa.

Un’affaire che vede protagonisti il direttore sanitario dell’Asl To4, Giovanni La Valle, e l’attuale direttore dell’ospedale di Chivasso, Alessandro Girardi. E’ arrivato secondo allo stesso concorso e rinnovato in via straordinaria per altri sei mesi in attesa del sostituto.

Giovanni La Valle è al secondo mandato in To4 insieme al direttore generale Lorenzo Ardissone. A Chivasso è arrivato nel maggio del 2012, scelto dall’allora direttore Flavio Boraso. E ora ha deciso di muoversi d’anticipo e coprirsi le spalle, partecipando ad uno dei concorsi banditi da lui stesso nell’ambito del programma di applicazione del nuovo atto aziendale approvato dalla Regione. C’è infatti la sua firma sulla delibera del bando, dove sono descritti nel dettaglio tutti i requisiti che deve possedere la figura ricercata di Direttore di presidio. Un ruolo già ricoperto, non a Chivasso, dove ha vinto il concorso e dove sarebbe dovuto entrare subito in servizio, ma all’ospedale di Pinerolo.

Saitta fa il finto ingenuo, e non si spinge a cacciare La Valle per aver messo in discussione il rapporto fiduciario che avrebbe dovuto legarlo all’amministrazione regionale.  Se si occupasse non in modo filtrato delle vicende dell’assessorato di sua competenza, potrebbe facilmente constatare che questi comportamenti sono perpetrati dai suoi pretoriani che, non possedendo elevate caratteristiche professionali, cercano sempre di avere l’ombrellino pronto ad ogni evenienza.

Saitta non potrà campare scuse, anche perché era stato messo in guardia, nell’ambito della sua stessa maggioranza da ben 18 mesi.

Il Consigliere Regionale Alfredo Monaco (Gruppo Rete Civica) ricorda di aver presentato un anno e mezzo fa una proposta di legge volta proprio ad evitare casi simili.

La proposta di legge è rimasta “impantanata” in Quarta Commissione Sanità,  a causa dell’ingolfamento di argomenti, come ci precisa il consigliere proponente.

“La vicenda citata fa tornare sotto i riflettori la questione del conflitto di interesse che avevo proposto di eliminare, dato che erano già successi casi simili in altre Asl – afferma il Consigliere Regionale Alfredo Monaco, Rete Civica – In quel testo, infatti, depositato a febbraio 2015, si cita espressamente “gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo di azienda sanitaria locale o ospedaliera, non possono essere conferiti a coloro che sono dipendenti della stessa azienda sanitaria locale o ospedaliera”.

“Se avessimo approvato quella legge, la 108, il Dottor La Valle non avrebbe potuto bandirsi un concorso e vincerselo, ma non mi piace puntare il dito contro una persona, è una questione come giustamente ha detto l’assessore Saitta di buon senso, ed egli è stato discrezionalmente nominato dal Direttore Generale”, continua Monaco.

Solo che laddove il buon senso non c’è, occorrono le leggi. Vero è che tutto è a norma del Decreto Balduzzi, ma il caso è talmente clamoroso che nessuno aveva pensato a questa possibilità.

“Mi domando: i concorsi banditi dalla Asl TO4 che si svolgono in questi giorni per il conferimento di strutture complesse sono presieduti dal Dottor La Valle, anche se dimissionario?”, continua Monaco.

“In generale, il Direttore Generale Lorenzo Ardissone, deve trarre le conseguenze delle scelte che ha operato nella sua azienda, tirando fuori dall’imbarazzo l’intera To4 e l’assessorato”.

Sull’operato del duetto Ardissone – La Valle, molti medici dell’ASL4 masticano amaro e deprecano le delibere e gli accorpamenti insensati  assunti nel periodo del loro mandato, in dispregio del buon senso e al di fuori di ogni logica.

Così pure i pazienti e l’assemblea dei sindaci del Canavese, denunciano da tempo le carenze nell’organico di medici del reparto dialisi e nefrologia dell’Ospedale di Chivasso. Ora si capisce il motivo. I manovratori erano distratti a sistemare il seggiolino piuttosto a far marciare il treno sul binario giusto.

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Articolo pubblicato il 13/07/2016