In Russia entra in vigore la legge " Yarova", che limita la libertà religiosa

Irina Yarova, deputata del Partito di maggioranza Russi Unita, riporta il Paese indietro di 50 anni

Il Presidente russo Vladimir Putin ha firmato dopo alcuni giorni di assenza, durante i quali ci si è interrogati sulle sue condizioni di salute, la legge “Yarova”, dal nome della sua promotrice, Irina Yarova, deputata del partito di maggioranza Russia Unita, fondato già nel 2001 al fine di sostenere le politiche del Presidente Russo.

 

La deputata è anche presidente del Comitato di Sicurezza della Duma di Stato e promuove nuove misure atte alla lotta contro il terrorismo internazionale. Misure da ora applicate e che fanno riflettere sulle attuali difficoltà a contrastare gli attentati dello Stato Islamico. In base alla legge così firmata da Vladimir Putin e dai suoi fedeli sostenitori, per esercitare una attività religiosa è necessaria l’autorizzazione dei responsabili dello stesso gruppo religioso. Puniti severamente anche coloro che, in nome della propria religione, distribuiscono materiale scritto, audio o video senza autorizzazione.

 

Il carcere per coloro che non denunciano informazioni su attività terroristiche, colpi di Stato e complotti politici. Introdotto lobbligo, per gli operatori nel settore delle telecomunicazioni, dei programmi di messaggistica istantanea e dei social network, di memorizzare conversazioni e corrispondenza degli utenti. Nuovo periodo di repressione, dunque, dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo che per l’attuale Russia è necessaria al fine di esercitare un controllo capillare del territorio ed impedire il “caos”. Si ricordano gli anni delle persecuzioni, delle prigionie di credenti “non autorizzati”. Della distruzione di dei luoghi di culto e la nascita delle sole strutture “statali”.

 

Sembra si riaffermino le ideologie del passato secondo cui la religione non sempre è considerata un bene per l’umanità ma un pericolo. Ideologie, che considerano l’ateismo la soluzione alla fine di tensioni sociali e guerre. L’attacco allo Stato Islamico, per Putin, sembra essere cruciale in una politica estera in cui lo vede anche protagonista in un nuovo sistema di alleanze economiche.

 

Il suo avvicinamento a Donald Trump, uno degli uomini d’affari più potenti al mondo e candidato per l’elezione del Presidente degli Stati Uniti d’ America fa discutere, e preoccupa alcuni leader politici che prevedono il cambiamento delle condizioni socio-economiche di diversi Paesi, compresi quelli europei già in forte crisi economica.

 

 

Fonte: International Web Post

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Articolo pubblicato il 10/07/2016