Candiolo (TO) - Aumentano i posti letto e apre il day hospital
Il tavolo dei relatori

Presentato il bilancio di missione 2015

Se trent’anni fa la spinta alla ricerca e alla cura da parte dell’istituto di Candiolo era racchiusa in una potente frase “La scienza di oggi sarà la medicina di domani”, oggi i ricercatori e medici sono ancora più convinti che “la medicina del domani è oggi”. E su questa nuova spinta Candiolo lavora per combattere il cancro.

Con la presentazione del Bilancio di missione della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro del 5 luglio scorso sono stati snocciolati numeri che mettono nero su bianco che nuovi traguardi sono stati raggiunti con successo.

 

180 PASSAGGI AL GIORNO NEL NUOVO DAY HOSPITAL

A partire dalla seconda Torre della ricerca e della cura appena ultimata, ultimo grande tassello di una grande impresa, che accoglie al piano terreno il nuovissimo day hospital per la terapia antalgica (attivo da due mesi, registra circa 180 passaggio al giorno) sviluppandosi su 2mila metri quadri. 

I quattro piani superiori, 8mila metri quadri di moderni laboratori, sono dedicati invece alla ricerca quotidiana.

Con la seconda nuova torre oggi l’istituto, con un milione e 210 mila prestazioni ambulatoriali erogate l’anno scorso, si estende su 56.500 metri quadri, di cui 47.962 destinati alla clinica e 8.538 alla ricerca, due rami sui quali sono stati investiti 4,2 milioni di euro.   

 

AUMENTANO I POSTI LETTO, 125 IN PIU’

 

Ai 118 posti letto operativi, si aggiungono i 125 posti letto in attesa di essere accreditati dalla Regione Piemonte, per un totale di 243 posti. I pazienti dimessi nel 2015 sono stati 6.128 di cui 2.181 in ricovero ordinario e 3.947 in day hospital. Sono stati eseguiti 548 interventi chirurgici alla mammella, 242 interventi per tumori otorinolaringoiatrici, 166 interventi per tumore del colon retto e 141 interventi chirurgici per melanoma.

 

LA RICERCA AVANZA

 

Se le ricerche di base, traslazionale e clinica hanno ottenuto risultati importanti, la ricerca in chirurgia guarda con attenzione ai Cups, “metastasi senza cancro”. “L’istituto è tra i pochi centri a studiarli” ha spiegato il professor Paolo Comoglio, direttore scientifico dell’istituto. “Oggi trattiamo pazienti che arrivano dall’estero”. 

 

L’Istituto di Candiolo è all’avanguardia nella cosiddetta “medicina di precisione”. “E’ stato dotato di tecnologie e strumentazioni avanzate che permettono l’esplorazione del genoma del paziente e delle lesioni presenti nel suo tumore, al fine di utilizzare, ove già disponibili, i farmaci ‘mirati’ che correggono queste lesioni – ha sottolineato Comoglio –. È una visione nuova della malattia da cui scaturisce una terapia altamente innovativa, che travalica la pur sempre utile chemio-radioterapia convenzionale. Nel corso dell’anno passato, l’Istituto è riuscito ad identificare un ristretto gruppo di lesioni genetiche che rendono le cellule del cancro del colon-retto resistenti alle terapie convenzionali e a isolare e caratterizzare le cellule staminali di un tumore del cervello responsabili della resistenza alla terapia radiante”.

 

L’importanza del lavoro che si svolge nei laboratori di Candiolo è dimostrata dal numero delle pubblicazioni, passate dalle 107 del 2014 alle 121 del 2015 e dal suo “impact factor”, l’indice che valuta la qualità della ricerca misurando la frequenza con cui un articolo di una rivista è citato dalle altre riviste: è cresciuto da 736,56 a 817,72 (con ben 3.288 citazioni nel corso del 2015).

Ecco qualche numero della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro, 30 anni appena compiuti. La Fondazione ha potuto contare in questo trentennio su oltre un milione di donazioni;  nelle sottoscrizioni del  5 per mille ha raggiunto quota 241 mila firme ed è la terza realtà in Italia, dopo AIRC e Emergency. Nel solo campo della Ricerca Sanitaria si pone al secondo posto a livello nazionale.

 

25 MILIONI DI RICAVI NEL 2015

 

Nel 2015 il totale dei ricavi della, ha sfiorato i 25 milioni di euro (22 nel 2014); le principali voci sono costituite dal 5 per mille (nel 2013 con 235.883 contribuenti, per un valore di 7.812.852 euro; nel 2014 con 241.617), dalle attività di raccolta fondi e da eredità e legati. Il fundraising, cui danno un contributo le 22 delegazioni piemontesi, è fondamentale per il raggiungimento degli scopi della Fondazione.

E ancora numeri. La Fondazione ha finanziato e sostenuto oltre 250 ricercatori italiani e stranieri impegnati in 32 laboratori e le pubblicazioni sono passate dalle 107 del 2014 alle 121 del 2015.

Il 2015 è stato anche l’anno della Partita del Cuore, che si è svolta il 2 giugno tra la Nazionale Italiana Cantanti e i Campioni per la Ricerca, in uno Juventus Stadium esaurito. Un’edizione da record per raccolta fondi e ascolti televisivi.

 

ALLEGRA AGNELLI: “ANDREMO AVANTI FIN QUANDO NON SCONFIGGEREMO LA MALATTIA”

 

L’Istituto di Candiolo con la sua cura e la sua ricerca sul cancro continua a fare passi avanti – ha spiegato orgogliosa Allegra Agnelli, presidente della Fondazione -. Sono stati anni di responsabilità e impegno, di difficoltà, ma certamente anni di risultati concreti e di obiettivi raggiunti. La nostra determinazione a dotare Torino e il Piemonte di una struttura oncologica di ricerca e cura all’avanguardia e la generosità dei tanti cittadini che ci hanno sostenuto sono tra i punti di forza della nostra Fondazione. Ed infatti Candiolo è l’unico Centro italiano realizzato esclusivamente attraverso donazioni di cittadini ed enti privati. 

 

Il nostro lavoro – ha concluso la presidente - è stato premiato ma andrà avanti finché non si scoprirà una cura per il cancro”. 

 

“Con un’attività e una capacità produttiva ai massimi livelli - ha concluso Giampiero Gabotto, consigliere delegato - non è vero che la sanità è in passivo, ma se si fa attenzione ai costi può essere gestita in modo più oculato”.  

 

                                                                                                       Liliana Carbone

 

 

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Articolo pubblicato il 08/07/2016