La grande incontenibile rabbia degli eurofanatici

Troppi vecchi in Inghilterra ed in Europa

  L’ eccesso di psicofarmaci assunti per lenire la delusione causata dalla brexit, ha indotto un certo Philippe Daverio, immigrato francese, ad affermare che “nell’Inghilterra colta la voglia d’Europa si è confermata, in quella dove gli anziani e le anziane sdentati preferiscono una cassa di birra alla cura dal dentista, l’Europa perde”. Affascinato da tanto intuito, e per capire se si trattava di demenza senile o di morbo di Alzheimer, ho controllato la sua età. Il buon Philippe ha 67 anni e può quindi  far parte di ambedue le categorie. Non ci sono notizie sulla sua dentatura.

Ma i dubbi sulla sua mente sono chiari.

 

Dando prova di una intelligenza ancora superiore a quella del Filippo francese, un sedicente demografo dell’università cattolica di Milano, Alessandro Rosina (uno delle migliaia di professori che infestano l’Italia, grazie alla moltiplicazione delle università),  afferma “la necessità di allentare il vincolo che impone che il voto di un ottantenne valga come quello di un ventenne”. Sarà lui in futuro, con altri professori del suo calibro, a stabilire le percentuali di voto da assegnare, in rapporto con l’età dell’elettore. Centodieci per cento con lode ad un ragazzo di diciotto anni, cinque, sei per cento ad elettori che superino, come Napolitano e Scalfari, i novanta anni. Sarebbe un ottimo provvedimento.

 

L’amore per l’europa deve essere tale da obnubilare la mente, se ha indotto gli eurofanatici austriaci a falsificare, nel modo più abbietto e scandaloso, i risultati delle elezioni. Avvalendosi dei sotterfugi adottati da sempre nei seggi elettorali dalle sinistre italiche e giocando in modo truffaldino con i voti giunti per posta, sono riusciti ad annettersi decine di migliaia di voti. Hanno in tal modo portato alla vittoria un lugubre personaggio dei verdi, Alexander Van der Bellen, in ginocchio davanti alla Merkel e, come lei, favorevole all’accoglienza incontrollata.

Ora è necessario ripetere le elezioni, tenendo d’occhio con la massima attenzione gli scrutatori filo europei.

 

Ancora sui 78mila voti truffati dagli irriducibili eurofanatici austriaci. Poco più di due mesi sono stati necessari ai tribunali del paese per calcolare l’esatto ammontare dei voti sottratti dagli aspiranti all’Anschluss con la Germania. I nostri buoni magistrati, a controllare i voti, ci avrebbero messo il tempo di un’intera legislatura e nulla sarebbe cambiato.

Al canto napoletano di “chi ha dato, ha dato, ha dato… chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…. scurdàmmoce o passato…con quel che segue.

 

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 08/07/2016