Torino - Ospedale Mauriziano: diagnosi precoce dell'infarto con la troponina

Basta un semplice esame del sangue

Un semplice ma innovativo esame del sangue è in grado di predire l’infarto. La novità arriva dall’ospedale Mauriziano che contro gli infarti mette in campo la diagnosi precoce con la Troponina, un semplice prelievo di sangue. 

Il nuovo e rivoluzionario metodo messo a punto dal laboratorio di analisi microniologiche, diretto dal dottor Marco Migliardi, ha unito la professionalità dei medici del pronto soccorso torinese con quelli del Gemelli di Roma, e il risultato è una vera e propria rivoluzione.

Una ragione è legata al fatto che accanto all’elettrocardiogramma, sempre e comunque indispensabile, si affianca oggi la biochimica qualitativa e quantitativa del danno miocardico. L’altra è rappresentata da importanti vantaggi: è dimezzato il numero di ore necessarie per la diagnosi di infarto nei casi dubbi, e la possibilità di dimissione è rapida per i pazienti che presentano un livello di cTnI (troponina I) al di sotto del limite di disabilità. 

Sul piano dell’organizzazione interna al Dea, i vantaggi sono tempi di attesa e flussi più alleggeriti, che significano per il pronto soccorso una migliore gestione a favore di tutti i pazienti, non solo per quelli che bussano alla sua porta per dolore toracico. 

Nella pratica e come detto, «la diagnosi biochimica del dolore toracico» viene fatta attraverso la Troponina I ad alta sensibilità, permettendo una diagnosi precoce d e l l’infarto e di salvare vite umane con un semplice prelievo di sangue. 

E i casi già lo confermano. Recentemente due giovani donne con dissecazione coronarica sono state affidate più precocemente al cardiologo interventista da parte del medico di pronto soccorso e salvate anche grazie a questo nuovo metodo. 

«La nuova metodica - spiegano i medici del laboratorio consente una definizione più specifica, sensibile e precoce del danno miocardico con indubbi vantaggi sulla rapidità di risposta alla patologia, specialmente quando essa si presenti in modo subdolo ed inatteso. In pratica riconosce l’in farto praticamente in tempo reale». 

Il protocollo validato dai medici urgentisti e dai cardiologi prevede due strategie di lavoro. « Permette di prendere in carico precocemente il paziente in unità coronarica oppure di dimettere precocemente ed in sicurezza il paziente qualora i dosaggi della Troponina 1 siano negativi - aggiungono gli esperti - e permette di differenziare la popolazione femminile da quella maschile e di adottare soglie decisionali specifiche per genere, da cui consegue una maggiore sensibilità clinica nella diagnosi nelle donne». 

 

                                                                                                 Liliana Carbone  

 

 

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Articolo pubblicato il 07/07/2016