“Incredibile, ma vero!...Secondo il coordinatore antiterrorismo dell'UE, Gilles DeKerchove, i foreign fighters sono integrabili”.

Lo dichiara quasi incredulo Mario Borghezio, Parlamentare europeo della Lega Nord, che prende spunto da questa dichiarazione e invia alla Commissione Europea l’interrogazione scritta dal seguente letterale tenore:

“Nel suo intervento tenuto nei giorni scorsi al Comitato delle Regioni a Bruxelles il coordinatore antiterrorismo dell'UE, Gilles DeKerchove, ha detto che una delle sfide con cui ci dobbiamo confrontare, forse la più urgente, è essere pronti ad affrontare i numeri importanti di combattenti stranieri che oggi si trovano in Iraq e Siria e che poi torneranno in Europa” e che “dovremo inevitabilmente poterli reintegrare poiché non potremo chiuderli tutti nelle carceri, o perché non avremo prove a sufficienza o perché bisognerà offrire loro una nuova alternativa di vita”.

Dichiarazioni per lo meno preoccupanti che la Commissione deve valutare con grande attenzione critica prendendo le dovute distanze ed assumendo, come auspica Borghezio, le dovute contromisure:

"Non si ritiene - conclude il Deputato europeo  della Lega Nord - che anziché puntare su una ben difficile intergrazione dei guerriglieri di Allah , l’UE e gli Stati Membri debbano pensare a mettere questi pericolosi soggetti in condizione di non nuocere e di non poter continuare in Europa le loro attività criminali?”.

Sicuramente un grave problema che si aggiunge a quelli già esistenti e che vengono, in parte, sottaciuti per non alimentare l'allerta "ingiustificata" (?!?).  

Ma si sa che il semaforo nell'incrocio pericoloso viene sempre posto dopo un tragico evento: questo è purtroppo il "metodo" che, almeno nel caso dei foreign fighters, meriterebbe una particolare e sostanziale modifica mettendo semplicemente in atto un attento processo di prevenzione.