Il sogno di trovarsi in costume adamitico fra la gente e la nuova moda dei ristoranti nudisti

A AUEssere liberi dai vestiti e poter circolare liberamente completamente nudi, senza alcun pudore, è un desiderio assai più diffuso di quanto non si creda. Durante il sonno, sognare di essere nudi può essere un’esperienza ricorrente, specie in persone che ostentano un carattere chiuso, fondamentalmente timido, difficilmente spontanee nelle loro manifestazioni affettive. Individui freddi, sottoposti nella loro infanzia ad una educazione molto rigida, personalità apparentemente algide nei confronti del prossimo, anche dei loro familiari, ma il fuoco cova sotto la cenere ed insospettabili professionisti sognano, sia ad occhi aperti che nel sonno, di muoversi privi degli abiti in piena libertà, specie laddove non è permesso.

Freud si è occupato a fondo di tale problematica ed ha etichettato le esperienze dei sogni di nudità fra i “sogni tipici” cioè esperienze che tutti siamo destinati ad affrontare prima o poi, nel corso della nostra esistenza e che risalirebbero alla prima infanzia quando i genitori, preso in braccio il pargolo, lo esibiscono ai parenti ed amici senza che nessuno provi imbarazzo o vergogna, tanto meno il piccolino. Con la crescita si ha però la maturazione dell’individuo che viene ad essere assoggettato a tutti condizionamenti derivati dalla educazione e dagli insegnamenti religiosi che indicano questo comportamento come “immorale”.  Ma il desiderio di esibire il corpo, o di essere privi di vestiti e di muoversi liberamente privi dei vincoli che impone la società non viene sopito, almeno in alcune persone ed ecco allora il formarsi di associazioni di nudisti, individui che rivendicano la libertà di circolare senza vestiti, e lo fanno, ma solo in aree a loro dedicate.


Negli ultimi tempi vi è stata un ulteriore evoluzione del nudismo, una penetrazione nelle città di un fenomeno che portabun la manifestazione della propria natura, ad essere presente nientemeno che in un locale pubblico, Infatti, a Londra dall’11.06.2016 è aperto un ristorante in cui è possibile mangiare comodamente seduti ad eleganti tavoli in costume adamitico. Chiamato “The Bunyadi”, dal nome di un termine hindi che significa naturale, questo ristorante dovrebbe aprire per soli tre mesi ed offrirà agli ospiti la possibilità di vivere “una vera esperienza di liberazione”. Parlando al “Washington Post”, il fondatore Seb Lyall ha affermato, nelle interviste rilasciate, che si tratta di un esperimento sociale, nonché di un ristorante che sarà letteralmente spogliato di tutti gli inutili elementi industrializzati.

The Bunyadi è stato progettato per riportare le persone alla Natura, lontano dai moderni orpelli di cui ormai siamo schiavi, quali tablet, e cellulari che andranno riposti in un posto sicuro e non vi sarà illuminazione con lampade elettriche, ma solo luce diffusa dalle candele, come nell’ottocento. Nel sito web del progetto si può leggere che verranno messe a a disposizione due aree all’interno del ristorante, uno per i non nudisti ed uno per chi ama la purezza e la nudità. Il menù sarà composto da cinque portate e costerà tra i 70 e gli 80 Euro e servirà sia pasti pasti tradizionali che dedicati a vegetariani e vegani.

Il ristorante, alla sua apertura vantava una lista d’attesa di circa 30.000 persone che dovranno attendere non poco, dal momento che la capienza del locale è di soli 42 tavoli. E’ certo che il voler proporre un ristorante privo di orpelli moderni, compiendo il tentativo di tornare ad una esperienza completamente naturale, è sicuramente una idea interessante ed istrionica, assolutamente da non  trascurare.

ristoLe idee viaggiano veloci di questi tempi e così, sulla scia di questo successo, aprirà a breve a Tokio, esattamente il 29.07.2016, il primo ristorante dedicato ai nudisti: l’Amrita. Chi vorrà accedervi, dovrà rassegnarsi a rispettare regole draconiane per potersi sedere a tavola privo dei propri vestiti, ma è un passo importante, mai verificatosi prima d’ora in epoca moderna.

Una delle prime regole imposte dai proprietari del ristorante giapponese da rispettare, purtroppo discutibile e discriminatoria, sarà quella di non permettere l’ingresso a commensali in sovrappeso. Una volta che questo sia stato verificato dalla bilancia, verrà loro inibito l’ingresso. "Se vi sono più di 15 chili al di sopra del peso medio nei confronti dell’altezza, viene gentilmente chiesto di astenersi dal fare una prenotazione Gli ospiti che si trovano ad avere chili in eccesso vedranno rifiutato l’accesso al ristorante e non avranno diritto ad un rimborso, come specifica in modo chiaro il sito web. Tutti i pagamenti devono essere effettuati in anticipo su una pagina di prenotazione online.

“Gli ospiti possono leggere le linee guida chiaramente sulla nostra home page. Puntiamo a una sorta di estetica romana, come i bellissimi dipinti che si vedono nei musei.", ha detto la portavoce Amrita Miki Komatsu, negando che l'istituzione era colpevole di discriminazione. Fra le altre regole da rispettare rigorosamente vi è quella di non "causare fastidio agli altri ospiti" toccando gli altri commensali o insistere per cominciare una conversazione con loro. I clienti tatuati sono bloccati all’ingresso da un rigido servizio d’ordine.

tokAnche in questo ristorante, a chi soddisfa i requisiti di ingresso, verrà chiesto di chiudere a chiave i telefoni cellulari e le macchine fotografiche in un contenitore posto sul tavolo. Il prezzo di una cena non è quello che si suole definire economico. Gli ospiti potranno trovarsi a sborsare fino a 80.000 yen (circa 750 dollari) per avere la possibilità di assaporare cibo servito da giovani atleti palestrati, che indossano perizomi ed assistere a uno spettacolo di danza con soli danzatori maschi. Chi si contenterà della semplice cena senza spettacolo, dovrà sostenere un costo compreso tra i 14.000 e i  28.000 yen,ovvero rispettivamente circa 120 e i 240 euro, a seconda di quale menù deciderà di scegliere.

Una cosa è certa, non sarà necessario effettuare spese importanti per la scelta dell’abito, che avrebbe dovuto essere all’altezza della situazione, visto i prezzi del ristorante ed ancora, un altro notevole risparmio, potrà essere quello ricavato dal non dover usufruire di una tintoria per ripulire le macchie di unto che, molto spesso, decorano a sorpresa vestiti eleganti di signore e signori rovinando, senza possibilità di porre un rimedio immediato, quella che avrebbe dovuto essere l’occasione mondana a cui più tenevano.  

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Articolo pubblicato il 23/06/2016