Torino, Chiara Appendino è sindaca!

Terminata la conta dei voti, con un risultato non così scontato.

All’una e cinque con il 100% delle  schede scrutinate Chiara Appendino candidata del Movimento cinque Stelle ha ottenuto la vittoria su Piero Fassino, sindaco uscente al 55% contro il 45%.

E’ indubbiamente una netta vittoria. Seguiranno nei prossimi giorni le analisi del voto. Dalla spinta delle circoscrizioni, i voti dei giovani o delle persone anziane, le ricadute negative delle decisioni della Giunta Chiamparino sulla conduzione della Sanità e quant’altro. Per questa sera il verdetto è certo.

Scortata dai sui fans osannanti, Chiara Appendino ha fatto ingresso in Municipio alle 0.40. Ha rivolto un saluto con la fierezza della Torinese orgogliosa della storia della sua città. Dopo un ringraziamento a Fassino per la conduzione del comune, ha affermato che il municipio sarà la casa dei Torinesi, sempre aperta. Tra i suoi impegni prioritari, la ricucitura della città e la rappresentanza di tutti.

I seggi sono ormai chiusi dalle 23 e l’accelerata affluenza delle ultime ora ha registrato un’impennata di votanti rispetto alle 19. Ha votato il 54,41% degli elettori, rispetto al 57,18 del 5 giugno.

Scrutinio con suspense con i voti parziali che davano i due candidati in alternanza pur con una prevalenza costante di Chiara Appendino.

Si è trattato indubbiamente di un voto di protesta contro il potere ormai logoro della sinistra a Torino, dopo oltre 25 anni di dominio incontrastato, anche grazie all’inesistente opposizione del centro destra in consiglio comunale rappresentato più da comparse che da politici lungimiranti. Si palesa una convergenza degli opposti, a prescindere da principi ed interessi.

Molti osservatori, tra cui il candidato sindaco di Centrodestra Osvaldo Napoli affermano che questo è anche un voto di protesta contro Matteo Renzi, quale preludio del voto referendario di ottobre.

La convergenza  tra centri sociali e Lega Nord, tra Casa Pound e Roberto Rosso, non è casuale, ma eloquente e costituirà indubbiamente materia di approfondimento.

La situazione non è migliore nelle altre città. Giachetti soccombe a Roma, De Magistris che non è di certo renziano prevale a Napoli e continua il testa a testa tra Sala e Parisi a Milano con quest’ultimo in vantaggio. A Novara in candidato del Centrodestra Canelli della Lega Nord, è in vantaggio sul sindaco uscente Ballaré del PD.

In vista di quel che succederà a Roma, ove anche Renzi non gode di buona salute, questa tornata elettorale, potrà rappresentare un laboratorio per l’affermazione di quei valori oggi negati?

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Articolo pubblicato il 20/06/2016