Poco fa la sala stampa del Comune ha comunicato la percentuale dei votanti, rilevata alle 19.

C’è un arretramento di oltre il 2%. (39,15%, contro il 41,32 del primo turno del 5 giugno). Alla chiusura dei seggi mancano ancora quattro ore. Forse la giornata serena ha tenuto lontani dai seggi molti elettori. Valuteremo alle 23 se ci sarà una rimonta.

Anche nei centri piemontesi dove è previsto il ballottaggio i risultati non sono incoraggianti rispetto alle ore 12.

Il dato nazionale è ancora peggiore. Alle 19 la media dei votanti si attesta sul 39,18%, contro il 52,89% del primo turno.

Altra situazione di attenzione si può osservare a Milano, con un dato di affluenza un pochino superiore rispetto  Torino, ma sempre inferiore al primo turno (39,72%, contro il42,44% del 5 giugno).

Le previsione dell’ultima ora appaiavano le due città con risultati quasi sovrapponibili, per cui, la gara all’ultimo voto, in questi casi s’impone.

Situazione differente nella altra città, con un calo dei votanti. Così a Roma ove, la distanza abissale tra Virginia Raggi, candidata el M5S e l’impresentabile Roberto Giachetti del PD, fa presumere che i romani diano già per scontato la vittoria della pentastellata.

A Torino dobbiamo risalire negli anni per ricordare l’incertezza di queste ore. Nelle precedenti consultazioni duellavano il centro sinistra ed il centro destra. Gli ultimi candidati del centrodestra, Buttiglione e Coppola, si attestano a distanze considerevoli rispetto ai competitori Chiamparino e Fassino che vinsero al primo turno.

Per tornare al clima di oggi dobbiamo risalire indietro di vent’anni, quando Raffaele Costa fu sopraffatto per una manciata di voti da Valentino Castellani. La stessa sorte toccò cinque anni dopo a Roberto Rosso, il redivivo sconfitto anche in questa elezione, soccombente all’esordio di Sergio Chiamparino.

Alle 23, inizierà lo spoglio delle schede, con la diffusione del dato definitivo dei votanti ed a seguire, le previsioni ed i dati parziali che arriveranno dai seggi.