TANDEM - TRA FINZIONE E REALTA: Leggende metropolitane: “L’autostoppista fantasma” – seconda parte

Prosegue la ricognizione nella leggenda metropolitana che ha avuto ulteriore celebrità grazie al video portoghese «A Curva», diffuso dai social network, e che talora si arricchisce presentando il fantasma come profeta di sventure

LEGGI L'ARTICOLO "GEMELLO" DEL TANDEM

TERZA PARTE: FANTASMI, PROFEZIE E RIVELAZIONI

La leggenda metropolitana della “autostoppista fantasma” di cui abbiamo in precedenza analizzato le varie declinazioni e varianti, ha avuto ulteriore celebrità grazie ad un video diffuso dai social network.

Il regista portoghese David Rebordão ha elaborato intorno al 2010 questo breve video, intitolato «A Curva», che impiega lo stesso espediente del film «The Blair Witch Project», ovvero il ritrovamento di un filmato in una videocamera recuperata dopo un sciagura che mostra cosa è avvenuto.

Nel video «A Curva», la videocamera è ritrovata dopo un incidente stradale a Sintra, in Portogallo. Mostra tre giovani amici che caricano sulla loro auto una giovane autostoppista sconosciuta, piuttosto silenziosa. La ragazza, ad un certo punto, indica il luogo in cui è morta in un incidente stradale, la videocamera inquadra il suo volto che all’improvviso appare macchiato di sangue, avviene un nuovo incidente che provoca la morte di due ragazzi e la pazzia del terzo che sopravvive ma non può fornire spiegazioni sull’accaduto. La ragazza-fantasma, vittima dell’incidente del passato, si chiama Teresa Fidalgo. È stata impersonata dall’attrice Sara Cipriani.

Il video è diventato virale, tanto che molti credono che sia vero, malgrado che  David Rebordão abbia ampiamente dichiarato trattarsi di una storia inventata!

Mi sono dilungato su questo video perché evidenzia nella leggenda metropolitana una componente di violenza e di morte nel comportamento del fantasma femminile che non si è riscontrata in tutte le versioni elencate in precedenza, dove l’apparizione assume certo connotazioni inquietanti ma tiene un comportamento amichevole nei confronti delle persone con cui viene a contatto e, talvolta, avverte l’autista che un tratto di strada è pericoloso e/o fa in modo da evitargli un incidente analogo al suo.

In questo senso è interessante il corollario della “autostoppista fantasma” che evoca una donna nerovestita, oppure di una vecchietta, che ringrazia la persona che le ha dato un passaggio in auto con l’avvertimento del prossimo verificarsi di gravi calamità.

Questa diceria è stata raccolta nel 1980, al tempo del terremoto in Irpinia, in Sicilia nel 1978, in occasione del terremoto nel Golfo di Patti, e in altri luoghi ancora.

Marco Caudullo (in “L’autostoppista fantasma”) ricorda che nel febbraio del 1977 si era diffusa la notizia che una vecchina aveva confidato al cortese automobilista che le aveva dato un passaggio la prossima fine di Milano!

Va anche detto che appaiono quasi inesistenti le versioni che prevedono la morte per omicidio dell’autostoppista fantasma mentre – con l’eccezione del video di Teresa Fidalgo - la causa del suo decesso, di solito, è lasciata nel vago anche se, dal contesto, si può pensare ad una morte improvvisa per una grave malattia.

Il già citato Pietro Trevisan, a proposito della “autostoppista fantasma” ricorda, con qualche approssimazione, un film degli anni ‘30 - forse interpretato da James Stewart - dove un uomo dà un passaggio a una misteriosa ragazza e la porta a casa. Qui lei lo invita ad entrare e gli presenta la madre. I tre bevono un tè in salotto, poi lui si allontana. Qualche giorno dopo torna in visita ma scopre che la casa è vuota ed abbandonata da anni. Nel salotto vede le sue impronte nella polvere, l’impronta della tazzina dove ha bevuto il tè, però impolverata e in apparenza inutilizzata da anni… da una vicina l’uomo apprende che effettivamente nella casa vivevano una ragazza e sua madre ma sono morte da parecchi anni, misteriosamente assassinate…

Questa variante, decisamente suggestiva, pare piuttosto rientrare nel filone dei racconti polizieschi in cui la persona assassinata entra in contatto paranormale con qualche soggetto adeguato, in modo da giungere all’identificazione e alla punizione del colpevole.

Ci stiamo già allontanando dalla versione originale della leggenda metropolitana dell’autostoppista fantasma che spesso consiste soltanto nel racconto di un passaggio in auto dato a una giovane che poi scompare. Questa, che potremmo definire “versione base”, si arricchisce talora presentando il fantasma come profeta di sventure. 

Cercando di individuare gli antecedenti di questa leggenda metropolitana, si è addirittura parlato degli Atti degli Apostoli, dove il personaggio che sale su un carro, parla con il conducente e lo battezza per poi scomparire è l’apostolo Filippo.

Altri antecedenti sono stati riscontrati in un manoscritto svedese del 1602, dove la ragazza raccolta per strada da un sacerdote rilascia alcune profezie per poi scomparire, e in una ballata inglese del 1723.

Negli Stati Uniti, sulla strada che collega una sala da ballo al cimitero “Resurrection” di Justice (Illinois), presso Chicago, dal 1930 viene segnalata con una certa frequenza una giovane che chiede un passaggio agli automobilisti per poi entrare nel cimitero. Sarebbe il fantasma, chiamato “Mary”, di una giovane investita e uccisa all’uscita dal ballo.

Cercando infine di trovare una spiegazione alla diffusione mondiale e alla persistenza di questa leggenda metropolitana, la si è voluta indicare nella particolare connotazione emotiva di questo fantasma, che evoca una giovane sfortunata, colpita da una morte prematura, spesso violenta, e quindi privata delle gioie della vita.

Questa situazione comporterebbe una sorta di accusa nei confronti della società, incapace ad impedire tutto questo, con il conseguente coinvolgimento emotivo dei singoli, coinvolgimento che sarebbe alla base della persistenza della leggenda.

(fine della seconda e ultima parte)

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 24/07/2016