Romano Prodi: "In caso di Brexit l'Europa non si dissolve".

Enrico Letta: "Va evitata, da instabilità rischi per l'Italia".

Romano Prodi invita a non drammatizzare l'eventuale vittoria del "Leave" nel referendum sulla Brexit, mentre Enrico Letta è preoccupato dell'impatto dell'uscita della Gran Bretagna dall'Ue, specie perché l'Italia sarebbe fra i Paesi più a rischio.

"Preferisco che la Gran Bretagna rimanga nell'Unione Europea. Ma, qualora ci fosse l'uscita, non si dissolverà l'Europa" afferma l'ex premier Romano Prodi, intervistato da Agorà (RaiTre). "Rimarrebbero gli scambi commerciali e l'area di libero scambio", ha spiegato Prodi, secondo cui tuttavia la Brexit sarebbe un danno per l'immagine dell'Europa. "Dal punto di vista politico la cosa è più seria. L'immagine dell'Europa è più forte con la Gran Bretagna.

Si pensi a Paesi come l'India, l'Australia, la Nuova Zelanda, il Canada, che vedono l'Europa con gli occhiali britannici: (dall'uscita della Gran Bretagna, ndr) sarebbero sconvolti. Per l'immagine dell'Europa sarebbe un danno".

Di diverso avviso Enrico Letta. "Se il Sì all'uscita della Gran Bretagna passasse, sarebbe un messaggio molto negativo - afferma l'ex premier - L'Europa, che finora è sempre cresciuta, comincia a perdere pezzi. Per questo motivo bisogna far di tutto per evitare la Brexit".

Secondo Letta "si aprirebbe una lunga fase di instabilità e di controversie legali complicatissime che finirebbero per allontanare gli investitori dal Vecchio Continente. Sarebbe come un divorzio dove non c'è nulla di predefinito. E poi gli altri paesi, Dublino, Parigi, Francoforte ma anche Milano, vorrebbero 'spartirsi le spoglie' di Londra capitale finanziaria del mercato unico europeo". Per Letta, "l'italia è uno dei paesi che corre maggiori pericoli in caso di Brexit.

Noi abbiamo bisogno di stabilità. Ciò a causa di un motivo molto semplice, che vedo sottostimato: dagli anni '80, noi ci portiamo dietro un grande debito pubblico, per le scelte di allora. Per questo motivo, il nostro conto, in caso di crisi, e' maggiore di quello degli altri paesi dell'unione. Se ripartisse l'instabilità sui mercati, l'Italia sarebbe il primo paese ad essere messo sotto attacco".

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Articolo pubblicato il 16/06/2016