USA – Strage di Orlando. Donald Trump: "Obama pronunci l'aggettivo islamista oppure si dimetta".

Omar Mateen, killer di Orlando, era nella lista Fbi dei simpatizzanti Isis.

"Fallimento Fbi e attacchi di Trump: la strage è già un caso politico"

L'Fbi aveva già indagato su Omar Mateen, l'autore della strage al club Pulse di Orlando, senza però alcun esito. E dopo il discorso del Presidente Barack Obama è arrivata la richiesta di dimissioni da parte del candidato repubblicano Donald Trump: "il presidente pronunci l'aggettivo islamista oppure si dimetta". 

Omar Seddique Mateen, il killer della strage di Orlando, aveva 29 anni, lavorava come guardia privata per la sicurezza, era stato sposato ed aveva un figlio di tre anni. L'ex moglie, sentita dal Washington Post, lo ha definito uomo estremamente violento.

Il giovane viveva a Fort Pierce, il capoluogo della contea di St. Lucie, in Florida. Secondo quanto riferisce il Daily Beast, Mateen era nato a New York e la donna con la quale è stato sposato per un breve periodo era del New Jersey.

Il Daily Beast riferisce che Mateen divenne 'persona di interesse' nel 2013 e poi nuovamente nel 2014. L'Fbi aprì anche un'indagine su di lui, ma poi chiuse la pratica quando non comparve nulla che suggerisse il proseguimento delle indagini.

Una pista su cui frena il padre del killer, secondo cui il gesto del figlio "non ha nulla a che fare con la religione". Secondo Mir Seddique, padre dell’assassino, la molla che ha fatto scattare la rabbia di Omar potrebbe essere un bacio tra due gay. "Il movente religioso non c'entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato", ha detto a Nbc News. "Siamo scioccati come il resto dell'America".

Secondo il Washington Post, il padre del killer avrebbe rivelato altri dettagli sul figlio: Omar Mateen sarebbe un sostenitore della politica dei talebani afghani. In passato l'uomo ha condotto una trasmissione tv chiamata 'Durand Jirga' sul canale 'Payam-e-Afghan', in onda dalla California. In uno dei suoi video rintracciabili su YouTube, Mateen esprime sostegno ai talebani: "I nostri fratelli del Waziristan, i nostri guerrieri nel movimento e i talebani dell'Afghanistan stanno risollevandosi".

 

 

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Articolo pubblicato il 13/06/2016