L'EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Francesco Rossa: Torino, il confronto, le piaggerie e gli opportunismi

Primo faccia faccia pubblico tra i due pretendenti al seggio di sindaco

Dopo le passarelle ai mercati, le dichiarazioni ai giornali, si è tenuto venerdì sera il primo incontro televisivo tra i due candidati allo scranno alto di Palazzo Civico. Piero Fassino, sindaco sfidante e Chiara Appendino, la consigliera comunale pentastellata che è emersa con un ragguardevole e insperato 30.92   % contro il    41,84% del suo contendente.

Non è emerso nulla di nuovo, rispetto a quanto si è sentito nella molteplici dichiarazioni precedenti. Lui con il volto scavato e l’espressione lievemente irritata che elenca risultati conseguiti e promesse.

Lei, con l’aspetto e la mise perbenista dell’istitutrice inglese che, in linea con l’indirizzo seguito in consiglio comunale per cinque anni elenca omissioni e malefatte della giunta Fassino e s’impegna in progetti alternativi.

Tra i temi trattati, ormai ripetitivi ci sono molte ingenuità e visioni superficiali da parte di entrambi.

Se ci soffermiamo sulla sicurezza, prima di promettere il dispiego degli agenti della polizia locale sulle strade, entrambi avrebbero dovuto prendere visione della situazione reale dei Corpo. Molti agenti, per salute o a causa dei farraginosi regolamenti e protettivi accordi sindacali, risultano inidonei o non impiegabili in ruoli di ordine pubblico. Quindi promessa non attuabile immediatamente.

Si dimentica, da parte di entrambi, che, il limitarsi alla passeggiata del vigile urbano e del tutore dell’ordine statale, senza il cambiamento della legislazione, fa ridere i polli.

Già oggi le cronache ci raccontano di ladri sorpresi in flagranza di reato e subito scarcerati. I rimedi enunciati suonano come un’ulteriore beffa per il cittadino e pura demagogia elargita ad uso dei benpensanti.

Non c’è traccia dell’impegno a invocare dal governo la modifica  della legislazione. Così per quanto riguarda la posizione operativa da tenere nei confronti dei rom o nomadi di  varia natura e provenienza che angustiano le nostre periferie. Si parla di attenzione, d’impegno, ma  con quali strumenti e garanzie di non essere poi bloccati dalla Magistratura?

Altro capitolo fondamentale, le scelte urbanistiche.

Difesa del passato e continuità da parte di Fassino, con l’annuncio della revisione del Piano Regolatore.

Enunciazioni di cambio d’indirizzo e critiche motivate alle scelte operate da Fassino sull’espansione dei centri commerciali, per Chiara Appendino.

Il cittadino pretende di conoscere in quale città potrà vivere e come lo sviluppo si potrà coniugare con le scelte dell’amministrazione. I meno giovani ricordano le analoghe posizione sostenute dal sindaco Diego Novelli, che causarono l’arretramento di Torino ed il trasferimento altrove di innovazioni ed occasioni di crescita.

Mai come in questa occasione è il Torinese che deve rendersi conto quale sarà la rappresentanza consigliare che potrà governare o controllare efficacemente la consistenza e la qualità delle scelte delle nuova giunta.

Chiara Appendino è stata criticata, nelle ultime settimane per le modalità con le quali ha scelto la sua squadra. Squadra che in ogni caso è palese e riscontrabile.

Purtroppo nulla sappiamo al momento su cosa deciderà Piero Fassino. Alcuni assessori della precedente giunta hanno brillato per inerzia. Le   posizioni ostinatamente ideologiche di altri non hanno certo favorito il decoro, la sicurezza  ed il mantenimento dell’ordine pubblico.

I gruppi consigliari che faranno rifermento a Piero Fassino non si distinguono in modo positivo rispetto ai precedenti.

Quali scelte chiare e funzionali opererà il sindaco uscente?

Se analizziamo il risultato ottenuto al primo turno elettorale, le cause della perdita di voti a danno di Fassino, sono ascrivibili anche alle decisioni della Giunta Regionale presieduta da Sergio Chiamparino.

La sanità innanzitutto, con le code e i disservizi. La paventata chiusura dell’Oftalmico che, con la raccolta di oltre 80.000 firme, continua a mobilitare migliaia di cittadini. Colpe e responsabilità non sue certamente, ma che peseranno come macigni. L’elenco comprenderebbe anche le infrastrutture ed i trasporti.

Ma come risponderà Piero Fassino, nei prossimi confronti su questi temi che interessano da vicino il cittadino e che sino ad oggi sono stati evitati?

C’è stato poi uno scambio di vedute vivace sulla povertà, che, ameno agli ascoltatori è parso ridotto esclusivamente ai numeri. In risposta si registra una ferma presa di posizione della Caritas, che deplora ogni strumentalizzazione a fini di polemica politica sul tema dei poveri.

“Siamo di fronte a persone che soffrono e che vanno rispettate e amate, così come cercano di fare i molti volontari che li seguono. 

Stiamo parlando di persone in povertà più classica e grave, ma anche di tanti altri che sono finiti negli ultimi dieci anni in una situazione di serio impoverimento a causa della mancanza del lavoro; in particolare famiglie sottoposte a sfratto, padri e madri soli con figli a carico, immigrati, precari, anziani soli e a basso reddito, giovani che non trovano occupazione, bambini che fanno le spese dei problemi economici o relazionali delle loro famiglie. 

Non possono essere trattati come numeri pronti ad essere rimpallati tra le parti”.

In conclusione evidenziamo le indicazioni emerse dalle liste di centro destra che, almeno sino al momento del voto, apparivano in contrasto palese con Piero Fassino e Chiara Appendino.

Il notaio Morano, rivendica la propria scelta coerente e si dichiara neutrale alla contesa. Così Osvaldo Napoli e Gilberto Pichetto di Forza Italia, lasciano libertà di scelta all’elettore e s’impegnano per la riuscita della candidatura leghista a Novara.

Mario Borghezio, fedele portavoce di Salvini si schiera apertamente a favore di Chiara Appendino, dimenticando le diversità, non di poco conto tra i due programmi.

Questa presa di posizione crea qualche disagio tra la militanza. La Lega Nord a Torino, dopo il mancato successo del voto è profondamente divisa all’interno e si attende la rimozione del commissario Sebastiano Fogliato che avrebbe dovuto portare il partito a un’affermazione in linea con i risultati mietuti altrove.

Più articolata la posizione di Roberto Rosso, candidato sindaco per un raggruppamento di centro destra (Alleanza Democratica, Lista Rosso, UDC e altre minori).

Ad urne chiuse, si prodigherà per la ricostruzione di una coalizione liberaldemocratica, per l’affermazione dei valori e del ruolo propri del centrodestra.

Oggi, pur invitando i propri sostenitori alla libertà di voto, ci dichiara che impegnerà la prossima settimana a contrastare il proseguo del “Sistema Torino”, impersonato dal Sindaco Fassino. Rosso enumera i divari tra la città capitale industriale d’Italia ed il resto del Paese, a causa del vero potere che da 25 anni governa incontrastato le scelte di governo della città e dichiara di scegliere “il male minore”.

Chiara Appendino, raggiunta successivamente a queste dichiarazioni, si dice soddisfatta e precisa che il suo messaggio è rivolto a tutti i cittadini.

E’ evidente che i due sfidanti dovranno con indicazioni maggiormente precise di programmi e di protagonisti, cercare di attirare l’attenzione dell’elettore moderato o dell’oltre cinquanta per cento di coloro che non trovando attinenza con l’offerta elettorale e le loro convinzioni, domenica scorsa si sono astenuti o hanno espresso un voto di mera protesta.

Settimana calda!  

Francesco Rossa
Direttore Editoriale
Civico20News.it

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Articolo pubblicato il 12/06/2016