Incontro con Oreste Kessel Pace, autore di una importante biografia di San Rocco

Incontro Oreste Kessel Pace nella libreria del Garden Le Serre il giorno successivo alla presentazione del suo brillante testo dal titolo "San Rocco", dedicato alla vita del mistico. Il giovane autore nativo di Palmi, ha già al suo attivo numerosi testi  tra cui ricordiamo S. Elia Juniore, SCILLA, Artemide, Rhegion, MYTHOS ed è già una figura altamente rappresentativa della Letteratura Calabrese e non solo,  perchè i suoi lavori sono già ben conosciuti anche all’estero. San Rocco è un romanzo storico, giunto alla seconda edizione; la prima era stata pubblicata nel 2005, ed il libro vanta l’introduzione del più importante studioso mondiale della figura di questo personaggio storico: Paolo Ascagni, direttore del “Comitato Scientifico Internazionale per gli Studi su San Rocco e la Storia Medievale” di cui Kessel è unico membro in Calabria, nonché una recensione, addirittura, del compianto critico letterario professore Antonio Piromalli.

 

"Quali sono i motivi che l'hanno spinta a scrivere una biografia su San Rocco?", gli domando".

 

"Sulla figura di san Rocco si sapeva poco, le idee erano molto confuse, allora ho cominciato a domandare a più persone, compresi uomini di chiesa, se vi fossero elementi utili a chiarire chi fosse stato realmente. Tutti quelli che mi rispondevano mi fornivano elementi tali da permettermi di comprendere le lacune relative alle informazioni sulla sua figura. Addirittura una signora mi ha chiesto "Ma è vero che San Rocco era un latitante d'Aspromonte?". C'era dunque una disinformazione totale, ed allora ho deciso di iniziare a lavorare su questo tema”.

 

oress“Ho preso contatto con il comitato scientifico che ha tradotto testi antichi, originali, e sono approdato ai saggi di Paolo Ascagni. Questi sono assai illuminanti e definiscono a 360° la figura del santo da vari punti di vista, fornendo prove scientifiche, tracciando una figura sulla quale ci sono pochissimi riferimenti. Ho ritenuto opportuno non scrivere un saggio, perché ce ne sono già abbastanza, ed inoltre è un genere di letteratura poco comunicativa nei confronti dei lettori popolari. La mia intenzione è stata quella di realizzare un libro che chiunque lo leggesse,potesse sapere chi è stato realmente San Rocco”.

 

“Volevo ottenere  il massimo della divulgazione, un testo aperto a tutti. Grazie a questo stile narrativo il libro avuto un notevole riscontro di pubblico; già la prima edizione pubblicata da Laruffa editore gradito di Reggio Calabria, è terminata in quattro o cinque mesi e si è ritenuto opportuno procedere ad altre ristampe. Nel frattempo il comitato scientifico aveva scoperto nuovi particolari della vita di San Rocco. Aveva trovato nuovi documenti addirittura avevano modificato le date di nascita e di morte, così ho dovuto correggere i miei elaborati e aggiungere i nuovi dati, assenti nelle precedenti versioni”.

 

“Ho quindi riscritto completamente la sua vita con una nuova stesura, ho rivisto le date, i luoghi, i personaggi, ho aggiornato i dettagli scientifici e così è nata questa nuova edizione, quella che ho presentato al Salone del Libro. Mi fa piacere notare che il testo è stato accolto molto positivamente. Il successo ottenuto dipende dal fatto che San Rocco è molto amato, non io. Il libro l'ho presentato in Italia ma anche all'estero. Oltre alle numerose città Italiane in cui sono stato mi hanno invitato in Romania, dove ho effettuato alcune presentazioni”.

 

“E’ stato un onore essere cercato dai calabresi trapiantati in Australia, da dove mi hanno telefonato perché alcuni di loro volevano il libro così ho venduto un gran numero di copie fin laggiù. San Rocco è un santo che suscita passioni violente che rasentano il fanatismo, vi sono numerose manifestazioni in cui partecipano bambini, anche piccoli, che seguono la processione degli spinati, ovvero uomini che si ricoprono di spine, camminando scalzi, offrendo la loro sofferenza a Dio in onore di San Rocco per ringraziarlo delle grazie ricevute, per aver ascoltato le loro preghiere ed aver esaudito le loro suppliche. Sono migliaia le persone che seguono questi riti”.

 

 “Da dove nasce questo fanatismo?”

 

 “Tutto nasce dalla storia che ha avuto San Rocco: è nato in un’epoca in cui il genere umano si stavafig estinguendo, ossia nel periodo storico caratterizzato dalla comparsa del più esteso focolaio di peste della storia dell'umanità, nel 1348. A quell'epoca si sono susseguiti diversi focolai di peste fino a ridurre la popolazione mondiale del 70% circa, di conseguenza intere città come Montpellier, Firenze, erano praticamente deserte. Dalle cronache dell'epoca abbiamo descrizioni apocalittiche, vi erano persone dedite alle opere di carità, andavano negli ordini ospedalieri per stare a contatto con gli appestati, mettendo a repentaglio la propria vita mentre intorno a loro moriva la maggior parte della popolazione”.

 

"Questi individui non possono che essere amati e considerati positivamente dal popolo. Infatti venivano organizzate processioni in onore di san Rocco mentre lui era ancora vivo.  Alcune di queste processioni erano legate al fanatismo religioso, vi partecipavano i flagellanti, che si frustavano la schiena, vi erano uomini che entravano nelle chiese prendevano le statue e le portavano fuori dal luogo sacro per esporle alla maggior parte possibile della popolazione. Nascono così le processioni, risultato della devozione nei confronti di chi compie imprese apparentemente impossibili, che risolve drammi con l’aiuto divino”.

 

“Quindi dicevo   1994 sette anni di studio, ricerca del materiale e stesura esce il primo libro nel 2005 riceve il premio Calabria da Vittorio Sgarbi e terminano  subito le copie. Ho dovuto procedere così a diverse ristampe e siamo al libro che sto  presentando.

Gli aspetti religiosi della vita San Rocco sono pochissimi, perché è un personaggio laico, nel senso che non abbiamo gli atti della sua santificazione, ma abbiamo gli acta breviora cioè gli atti brevi scritti nel medioevo dai monaci in Germania che riassumono, in cui sono contenute le storie dei santi uomini dell'umanità, fra questi anche San Rocco, definito santo ed affermano di avere le prove nei loro atti, ma questi non sono mai stati trovati.

 


“Anche le sue caratteristiche personali erano molto lontane dalla religione. Non ha mai cercato il Papa, anche se lo conobbe e gli venne presentato. Il Papa non sapeva chi fosse il pellegrino che aveva dinnanzi, perché come tutti gli altri, viandanti viaggiava in assoluto anonimato, entrava negli ordini ospedalieri, guariva le persone tramite una formula che gli era stata consegnata direttamente da Dio durante una visione, senza mai rivelare la sua identità e poi ripartiva”.

 

lib“Aveva questa marcia in più, ossia disponeva dell'aiuto del divino. Divenne francescano, infatti prima di partire per la via francigena ecco perché Chieri, lasciò tutto ai poveri. Proveniva da una famiglia potente, suo padre era un importante uomo politico di Montpellier, erano proprietari terrieri e disponevano  di numerosissimi possedimenti. Lui abbandona tutto si veste da pellegrino, con la tenuta classica, indossa il cappello con la conchiglia, si avvolge in un ampio mantello e parte alla volta di Roma. Suo obiettivo era recarsi nei luoghi sacri, anche a Gerusalemme e nelle città più importanti e rappresentative del cristianesimo”.

 

“Non ce la farà a raggiungere i suoi obiettivi, perché a un certo punto decide di combattere contro la peste. Infatti nel mio testo ho voluto aggiungere alcuni episodi in cui lui incontra la morte nera, la incontra fisicamente. Si tratta, è ovvio, di una metafora metafisica, però rende il significato di quello che lui dovette vivere. Si accanisce contro la morte nera fino a inseguirla ovunque vi fosse un focolaio, lo raggiungeva e vi si tratteneva fino a che non aveva debellato la malattia. Sembra il comportamento di un pazzo e difatti si ammalò, ma riuscì guarire”.

 

“La leggenda sostiene che si rifugiò in una grotta a Sarmato (Piacenza);  addirittura la grotta è stata ritrovata ed ora è in via di valorizzazione. Si ammalò in un ordine ospedaliero in cui stava prestando la sua opera ed invece di rimanervi e farsi aiutare, lasciò l'ospedale di nascosto perché non voleva infettare altre persone rifugiandosi  nella grotta dove rimase da solo da aspettare la morte. La morte non venne; arrivò ma lui, più forte della morte stessa, la sconfisse”.

 

“In questo periodo la leggenda parla della comparsa di un cane che lo aiutava a sopravvivere, anche questo è mito, si tratta di racconti di cui non abbiamo riscontri reali.  Però sappiamo di certo che grazie ad un amico, di nome Gottardo,   che intervenne per aiutarlo. Si tratta probabilmente di San Gottardo, contemporaneo alla vita di San Rocco, forse l'autore dell'affresco in cui è rappresentato ed è per questo che ho voluto per la copertina un frammento di questo affresco in cui è rappresentato San Rocco. E’ mia opinione che sia il ritratto più veritiero della figura del santo. L'affresco intero rappresenta anche la figura di San Gottardo ed è per questo che sostengo che probabilmente sia la vera immagine di San Rocco”.

 

Un libro che non si trova nelle librerie, ma per l'acquisto è necessario contattare l'autore nel suo sito in cui vi è il calendario delle sue presentazioni, sempre numerose. Un testo prezioso per gli amanti della storia e per i fedeli del santo, che illumina particolari fino ad ora rimasti in ombra di un mistico amato in tutta Italia e di cui, fino a non molto tempo fa, si sapeva poco ed ora, grazie alla fatica di questo giovane autore, si può venire a conoscenza di episodi della sua esistenza di cui nessuno aveva mai parlato in precedenza.

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Articolo pubblicato il 14/06/2016