USA - Tornare a volare su Cuba, dopo 50 anni.

Sei compagnie Usa autorizzate a far rotta sull'isola: American Airlines, Frontier, JetBlue, Silver Airways, Southwest e Sun Country.

WASHINGTON - Primi voli di linea quest'estate tra Usa e Cuba, dopo oltre 50 anni: lo storico disgelo di Obama decolla anche sulle ali del turismo. L'amministrazione Obama, tramite il dipartimento dei trasporti, ha infatti concluso il processo di selezione e ha autorizzato sei compagnie per far rotta su nove città dell'isola caraibica, oltre all' Avana: American Airlines, Frontier, JetBlue, Silver Airways, Southwest e Sun Country.

Ora devono essere definiti gli accordi con il governo cubano ma i primi biglietti dovrebbero essere venduti nelle prossime settimane, ancora in tempo per sfruttare la stagione estiva. Per ottenere i diritti a volare a Cuba c'è stata una vera e propria corsa. Le compagnie americane avevano chiesto addirittura di avere più rotte per l'Avana dei 20 voli giornalieri disponibili e questo ha ritardato di quasi due mesi la conclusione dell'iter.

Segno comunque di un grande interesse per la nuova meta. La svolta nei cieli è basata su un accordo firmato a metà febbraio che consente ai due Paesi di operare sino a 110 voli di andata e ritorno al giorno, di cui 20 tra gli Usa e l'Avana e 10 tra gli Usa e ciascuno dei nove aeroporti internazionali cubani.

Finora gli unici voli esistenti tra i due Paesi sono quelli charter, una ventina al giorno. Voli spesso costosi e caotici, che partono in genere dalla Florida e che lo scorso anno hanno portato a Cuba circa 160 mila viaggiatori americani, insieme a centinaia di migliaia di americani di origine cubana in visita alle loro famiglie.

I nuovi voli commerciali, che saranno meno cari e offriranno servizi clienti 24 ore su 24 oltre alle prenotazioni online, lasciano sperare in un boom di passeggeri. Per ora non sono previsti voli delle compagnie aeree cubane in Usa perché i loro aerei dovrebbero ottenere licenze speciali dal governo americano e rischierebbero inoltre il sequestro per le numerose cause di cubani e aziende americane che in passato si sono visti confiscare i beni dal regime di Castro.

cdt.ch

 

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Articolo pubblicato il 11/06/2016