Una serata al CAB41: Nunzio vobis gaudium...minimum...habemus Don Elium!!!

Clamoroso successo al CAB41(Via F.lli Carle 41 - Torino) per "W LA FEDE" il nuovo spettacolo di MAURO VILLATA & GIANPIERO PERONE

Sempre gliel’ho dato…sempre se l’è preso”, hic est qui verbum Don Elium!

La Parrocchia di “San Papocchione Martire Martirizzato e poi Masterizzato con le Madonne e gli angeli in colonna che almeno una Madonna su sette pianga lacrime di sangue almeno una volta alla settimana che io tengo già i cazzi miei”, è piena da scoppiare: fedeli provenienti da ogni dove in spasmodica attesa del verbo di Don Elio, il padre spirituale della congrega devota alla “Madonna di Verolengo”, tutti muniti di “San Papocchioni” da far benedire.

Scherzi a parte, il CAB41 è sold-out da settimane, non c’è un buco libero, tanto che sono previste delle repliche a breve: insomma un successo strepitoso per il prete pugliese “sui genesis”, molto “sui genesis”, inventato da Mauro Villata, con la collaborazione di Gianpiero Perone.

W la fede”, lo spettacolo presentato nel locale di Via F.lli Carle 41, per ammissione degli stessi autori-interpreti, come potrete leggere fra poco, è l’anteprima, la data 2.0, se preferite, di quello che in autunno diventerà un vero e proprio spettacolo teatrale.

Nel frattempo si è riso a crepapelle e non poteva essere altrimenti: Mauro è un animale da palcoscenico, che passa con disinvoltura dall’abito talare alla divisa da boy-scout, passando per i panni del “Sig. Cardone” (parrocchiano tutto particolare e personaggio presentato in anteprima, ndr), Gianpiero, perfettamente a proprio agio nel ruolo di “spalla”, è “l’inchianatore” ideale di battute e gags semplicemente irresistibili.

I due sul palco fanno scintille, scambiano spesso i ruoli e lasciano sovente spazio all’improvvisazione, coinvolgono il pubblico, facendolo sentire parte di una parrocchia goliardica, trasgressiva, dove “Suor Domuta”, aiutante del parroco, canta con disinvoltura “Blue suede shoes”, il vice-parroco “Don Mazza” (interpretato da Enrico Luparia), non ha bisogno di tante parole per far capire di che pasta è fatto, e la nomina a Papa di Don Elio, Papa Papocchine I°, viene celebrata da Adriano Calentano (interpretato da Ago Stino), che naturalmente canta “Pregherò”.

Il tempio del cabaret torinese è stato così testimone di una vera e propria lezione su come vada proposto uno spettacolo di questo genere: due grandi artisti, orgoglio del cabaret torinese e non solo, che ci lasciano in fremente attesa dello spettacolo autunnale, che si annuncia pirotecnico.

"Et nunc locutus est protagonists"…giusto per rimanere in tema…

Possiamo parlare di un “Don Elio 2.0” a partire da stasera?

Mauro – Secondo me si…personalmente mi sono divertito tantissimo, anche se è una roba che in televisione non potrà mai andare, ma forse la sua forza è proprio questa, perché a volte la televisione ammazza certi personaggi. Don Elio chi lo ammazza?

Chi lo ammazza?

Mauro – Nessuno! L’unico a provarci è stato il Papa, stasera, però come hai visto c’è stata una promozione!

Visto che personalmente ho visto per la prima volta il tuo spettacolo, mi dici come ti è nata l’idea di questo prete “Sui Genesis”?

Mauro – Bravo! Proprio “Sui Genesis”! Guarda…stavo venendo a Torino per essere qui al Cab41 e non avevo nulla da provare. C’era questo vestito da prete prestatomi da Christian Messina, una parrucca nella borsa…l’idea era di fare il classico prete piemontese…”speriamo neh”(perfetto accento piemontese, ndr)…poi c’è stato qualcosa che è passato per radio e mentre sentivo sta cazzata, ho pensato tra me…”e la Maronna” (accento pugliese, ndr)…ho pensato “questa è la voce di Don Elio”…ho cominciato a parlare in quel modo…”sempre sia lodato” che automaticamente si è trasformato in “sempre glie l’ho dato”…quindi Don Elio è nato nei venti minuti da Volvera al Cab41! Poi arrivato qui, ho parlato con Gianpiero, abbiamo cominciato a giocare…lui è uno che se gli dai la punta del mignolo si prende tutto il braccio (ride, ndr)…e da lì è venuto fuori il mondo! Un mondo incredibile. Hai visto quanta gente con le magliette…abbiamo aiutato una bambina regalando con una piccola offerta i “San Papocchioni”…i santini di Don Elio di cui ti omaggerò…abbiamo raccolto 1240 euro che era il costo dell’operazione per salvare un occhio a quesa bambina. Si vede che il destino ha voluto che “San Papocchione” diventasse quello che è diventato…

…un Papa…

Mauro - …esattamente…un Papa…pensa ci fosse davvero un Papa così…

Quindi possiamo considerare Gianpiero una specie di sacrestano…o il chierichetto particolare, molto particolare di Don Elio…non un “chiericchione”, non mi permetterei mai…(e giù risate, ndr)

Gianpiero – Guarda…la gente cerca di consolarmi quando lo dico…ma io mi considero un geometra del cabaret, lo sono anche nella vita…quindi ti dico che Mauro è un talento cristallino! E’ uno che fa ridere! Al di là della battuta, e lui ce l’ha, probabilmente aveva bisogno di un geometra che lo regolasse un pochino: proprio due regoline qua e là…semplicemente è successo questo. Dopo di che mi diverto tantissimo anch’io, anche stasera, dopo aver fatto le stesse cose per tutta la stagione, se viene fuori l’improvvisazione, il gioco di parole, il doppio senso…ti guardi e butti l’occhietto…è divertente. Io ho fatto semplicemente questo. Quello che avete visto stasera è un lavoro in corso, perché l’idea è quella di fare uno spettacolo teatrale dove io, invece di fare “felicemente”, lasciamelo dire, la spalla, dovrei interpretare un personaggio, cioè un emissario del Papa che è stato mandato a ispezionare la parrocchia di Don Elio…perché il Papa ha detto al suo collaboratore…vai un po’ a vedere cosa succede…voglio dare le dimissioni e fare Don Elio, Papa…vai a vedere se questo ha la stoffa… Abbiamo in mente, per completare l’opera altri personaggi della parrocchia, in particolare la “perpetua” che darà possibilità a Mauro di fare anche un personaggio femminile. Sono tutti personaggi molto particolari, molto originali: dal prete pugliese al boy-scout stile Jerry Lewis, l’attore…poi tieni conto che stasera abbiamo debuttato col signor Cardone, che secondo me diventerà un pezzo forte. Quella di stasera è stata una prima assoluta! Però quando alla prima assoluta, certe dinamiche ci sono e il pezzo regge, allora puoi solo migliorare. In realtà è tutto materiale suo…mi diceva di avere venti minuti pronti…venti minuti? Elaboriamo i personaggi e vediamo cosa viene fuori, gli ho detto. Sai, a volte hai bisogno di un occhio esterno per renderti conto.

Voglio dirvi…il pubblico è abituato a vedere il cabaret in televisione, Colorado, Zelig eccetera…vederlo dal vivo è tutta un’altra storia! Questa sera, nei vostri ruoli, avete dato lezioni di cabaret! Il laboratorio del Maestro Perone funziona!

Mauro – Guarda, Gianpiero come il buon Ventura, è uno scopritore di talenti. Gianpiero Perone, come Gianpiero Ventura per il calcio, scopre della gente…sai come?...Facendo capire a chi partecipa al suo laboratorio, chi ce l’ha e chi no. Ad esempio lui capisce se su un comico ci si può lavorare sopra e alla fine il comico viene fuori! C’è un ragazzo che si chiama Massimo De Rosa che veniva qua, lui è riuscito a trovare la parte dove lavorarci: adesso il ragazzo ha due pezzi che fanno ridere!

Gianpiero – Questa settimana è andato a Zelig! Il nostro Massimo De Rosa…pensa che la prima volta che venne qui gli dissi…guarda, vai…non c’è niente da fare…diciamo che ci deve essere sempre una base di “ciccia” su cui lavorare. Su quella base lavori e cerchi di valorizzarla. Col passare degli anni mi sono creato un pizzico di credibilità…e quindi capita raramente che la gente mi dica “fatti i cavoli tuoi, io vado bene così”…anzi adesso mi sento dire sempre più spesso…”hai ragione, cosa possiamo fare?”…e questo in effetti porta risultati. Poi, come diceva Mauro, c’è chi non ce l’ha proprio…e allora cerchi di farglielo capire con delicatezza…d’altronde capita…

Come siete arrivati al Cab41?

Gianpiero – Io al Cab41 non ci sono nato, ma quasi…ci sono appese mie foto in giro per il locale che risalgono al ’94. Prima di chiamarsi come adesso si chiamava “sono una donna non sono una santa”…si può dire che sia stata casa mia da sempre. Poi da quattro anni gestisco questo laboratorio e quindi sono qui almeno una volta alla settimana.

Mauro – Io invece sono arrivato qua alla fine del 2009. Con l’anno nuovo ho cominciato a fare cabaret seriamente . Io avevo un altro lavoro, adesso ho smesso: non lavoro più da due anni, faccio solo più cabaret come lavoro. E’ dura, molto dura, ma tengo botta! E l’unica maniera per tenere botta, non è tanto andare in televisione, ma lavorare. Non solo fare delle serate: lavorare, scrivere, recitare anche in atre situazioni. Mai fermarsi. Non pensare mai…cazzo, ormai son bravo…no! Ci sono colleghi che da anni fanno sempre le stesse cose. Guarda che poi finisce…è una cosa che pian piano si asciuga per poi sparire. Lavorare su più fronti permette di crearti un certo background, poi se hai la fortuna di beccare persone che credono in te, come Gianpiero e Beppe Braida, allora è tutto più facile, ma non ti devi fermare mai.

Questa sera avete tributato “La santa coppia”…la commedia diretta da Christian Messina e interpretata oltre che da voi due, da Margherita Fumero, Franco Barbero e Francesco Damiano…commedia che ha riscosso un successo strepitoso!

Gianpiero – Si! Intanto si parla di una ripresa ad Ottobre, al Teatro Gioiello. Si stanno muovendo delle cose interessanti anche su Roma…Città del Vaticano…e anche un circuito teatrale. C’è stata la citazione di un prete sgangherato come Don Elio che diventa Papa…sappiamo di essere sul limite e cerchiamo di non andare mai oltre.

Mauro – C’è da dire che lui mi contiene…altrimenti a volte tendo a strabordare…

Gianpiero – Guarda, molto modestamente stiamo toccando meccanismi alla Totò e Peppino…questo è…una vis comica che noi abbiamo dentro.

Avete una grande “chimica di squadra”…

Gianpiero – Siamo bene allenati!

Mauro – Abbiamo lavorato un inverno intero!

Ragazzi, proprio sulla base di quello che ha appena detto Gianpiero, c’è un artista a cui vi siete ispirati?

Gianpiero – Credo proprio che Totò e Peppino piacciano a tutti e due. Quelli sono i modelli di riferimento della mia comicità e della sua. Più sul moderno sinceramente non saprei. quand’ero ragazzino adoravo Benigni, Grillo, Verdone. Poi si sono trasformati tutti. Oggi ad esempio Verdone non mi fa più ridere. Però i suoi sketch in TV restano esaltanti. O Troisi, se ci pensi bene…a trentun anni era un genio! Il resto è solo cabaret: quando ci sei dentro non sono più i tuoi miti ma dei colleghi, quindi li hai visti in serate dove magari hanno fatto pena, esattamente come te…il mito ti si smonta un po’ perché pensi “allora capita anche a loro”…

Mauro – Io cito sempre Proietti…quando apre il baule “…a me gli occhi please”…e poi tutto quello che è la commedia anni ’80, perche mi sono reso conto, facendo cabaret, che sarei stato un perfetto comico anni ’80. La commedia di Vanzina, di Corbucci: “Er Monnezza”, “Giovannona Coscialunga”, il gran pezzo dell’Ubalda…quella roba lì…perché “Viva la fede”…se ripensi a “Viva la foca”…che comunque è il Checco Zalone di adesso. Tutti fanno film comici con i presunti geni, Fabio De Luigi, Neri Marcorè, che quando esci dal cinema, si, hai riso, ridacchiato…poi vai a vedere Checco Zalone che ti dice:”quello è un ricchiune” e la gente si ammazza dal ridere…mi sento rivolto a quel tipo di roba. Diciamo “nazionalpopolare”!

“Nazionalpopolare” mi piace assai…per una serie di motivi…ragazzi è stata una intervista “istruttiva”, davvero! Avete detto cose molto interessanti e…

Gianpiero - …siamo mica due cretini…

Giudafaus…come dicono due vostri colleghi…ci mancherebbe…

Gianpiero - Io vi dico di seguire il cabaret, come dicevi tu, dal vivo. La televisione ha un po’ stufato. Se si tornerà come spero ai club, alle piazze, credo di avere ancora tanto da dire. Molto meglio dei due minuti canonici di un monologo televisivo. Mi verrebbe da dire ai colleghi più in auge…dai vediamoci su un palco! Bonariamente ci mancherebbe…

Per finire, una benedizione di Don Elio…

Mauro – Mi raccomando…(voce pugliese, ndr)…sempre glie l’ho dato…sempre se l’è preso…e poi mi raccomando: vedo che voi siete un ragazzo e una ragazza (Tina Rossi, ndr)…la ragazza può venire quando vuole…tu con questo codino e questo orecchino…un po’ orecchino, un po’ oricchione…cerchiamo di ripulirci un pochettino…perché…eh…???

Vabbè vedrò cosa posso fare…e ai lettori di Civico20 News…???

Mauro – Dico…guardate che i giornali sono importanti da leggere. Ci sono i giornali da salotto e i giornali da bagno! Voi lo sapete quali sono…uno serve per l’istruzione e l’altro per perdere diottrie…ci siamo capiti…mi raccomando…(non si può non ridere, ndr)


Stay always tuned !!!

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Articolo pubblicato il 04/06/2016