Vincenzo Maria Miglietti: il primo Ministro di Grazia e Giustizia e Affari Ecclesiastici del Regno d’ Italia

Un personaggio storico del Risorgimento confinato ingiustamente nell’oblio

Ricevo dallo studioso dr. Gervasio Cambiano, storico locale delle tradizioni e della cultura popolare, una curiosa e interessante segnalazione in merito alla figura del ministro Vincenzo Maria Miglietti (Moncalieri, 25 maggio 1809 – Nichelino, 14 luglio 1864), che ha rivestito un ruolo politico rilevane durante il difficile e complesso periodo dell’ Unità d’ Italia.

Tuttavia, come i fatti da sempre dimostrano, la conoscenza della “Grande Storia” nella stragrande maggioranza dell’opinione pubblica, impone inevitabilmente di semplificarla e di focalizzarla sui personaggi e fatti più eclatanti, confinando le figure storiche, anche se importanti, ma “ collaterali”, a  un inesorabile e ingiusto oblio.

E’ quanto si può constatare per il personaggio in questione.

Pertanto, per evitare di cancellare definitivamente una memoria importante, è compito dei “cultori di storia” riesumare questi eventi per rendere giustizia e ricomporre nel presente un quadro storico completo, vivo e coerente.

In fondo il limite obbligatorio della didattica in generale (e storica in particolare) è quello di garantire un tracciato  essenziale e sintetico degli eventi, procedura che sovente richiede un’ altrettanto obbligatoria integrazione a questo percorso con note aggiuntive, che rendono meno arido, più realistico e comprensivo il percorso stesso.

E’ quanto si propone in modo sintetico ed efficace l’articolo sotto riportato.

Come sempre un ringraziamento all’ Autore e buona lettura.

 

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                   VINCENZO  MARIA  MIGLIETTI   1809-1864



Molti sono stati i piemontesi che si sono  spesi per l’Unità d’Italia.  Accanto ai nomi famosi ce ne sono anche di meno famosi, ma ugualmente importanti. Uno di questi è l’avv. Vincenzo Maria Miglietti nato  il 25 maggio 1809  presso la cascina Rusca di Nichelino,  di proprietà famigliare  e   quivi  defunto  il 14 luglio 1864 a soli 55 anni.  

 

Per l’esattezza storica va anche detto che in quel momento la cascina Rusca era compresa  nel territorio amministrativo del Comune di Moncalieri come tutta la borgata Tagliaferro.

 

Solo a cavallo degli anni 1869-70 venne inserita nel territorio di Nichelino con la ridefinizione dei confini  territoriali di alcuni Comuni della zona tra cui Vinovo-Stupinigi.

 

Primo di ben 14 figli, il padre  Domenico era un  proprietario terriero e di un impianto di conceria. La madre si chiamava  Michelina Gariglio di famiglia benestante originaria della zona.

 

La cascina Rusca , tutt’ora esistente sebbene parecchio modificata rispetto a quei tempi, era di proprietà della famiglia Miglietti che sembra arrivata in Piemonte dalla Sicilia fin dal secolo XVIII.  

 

Nel secolo successivo una parte di tale cascinale venne adibito a conceria sfruttando la forza motrice del canale  Layra che passa di fianco a tale cascina. I Miglietti  erano anche proprietari di un bel edificio di abitazione a Torino dove risiedevano d’abitudine.

 

Vincenzo  Maria Miglietti, nonostante l’incombenza di sostituire il padre ammalato nella conduzione dei beni famigliari,   si laureò giovanissimo in legge nel 1831,  dedicandosi  alla professione di avvocato.   

 

Eletto Senatore nel 1850 venne sempre rieletto negli anni successivi.  Fu anche ministro di Grazia e Giustizia e affari religiosi nel   Governo del  Ministro  Bettino Ricasoli 1859 e poi ancora sempre di Ministro Grazia e Giustizia e affari religiosi negli anni 1861- 62 e quindi già Regno d’Italia.  

 

Vicepresidente del Governo nel 1863. Negli anni 1860-64 fu anche eletto nel Consiglio Comunale di Torino ed in quello Provinciale.

 

Essendo valente giurista partecipò ai lavori per la stesura del primo  Codice Civile dell’Italia unita del 1862.

 

Venne seppellito nel cimitero di Nichelino, essendo mancato presso la  cascina Rusca la sua amata casa di campagna.

 

Ma dopo alcuni decenni la lapide sulla tomba andò distrutta.  Si conservò  invece  quella indicante il sepolcreto  della moglie  Ferdinanda  Bersezio morta a Torino nel 1870, ma sepolta a Nichelino.

 

Uno dei fratelli di nome Francesco fu consigliere  comunale di Nichelino negli anni 1860-62



Gervasio  Cambiano

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Articolo pubblicato il 01/06/2016