Mini reportage dal Salone del Libro di Torino 2016

A cura di Ida Viviani

Sottopongo molto volentieri ai Lettori di “Civico20News” questo mini reportage dal Salone del Libro di Torino 2016 scritto da Ida Viviani (m.j.).

 

Le mie visioni

Mini reportage dal salone del libro di Torino 2016

a cura di Ida Viviani


Libri, convegni, filmati, trasmissioni televisive in diretta, laboratori, dibattiti e ancora libri, sul libro, per il libro, carta stampata e ninnoli vari per onorare il libro; questo oggetto destinato a rimanere un mistero sia per il lettore accanito, sia per chi lo guarda, sia per chi si limita a sfogliarne le pagine per poi lasciarlo lì, destinato ad esaurirsi nella funzione della libertà del non leggere che ricorda molto bene il decalogo di Pennac. Questo è il grande dramma: dove sono i lettori? Flotte di giovani percorrono il labirinto del Salone per intervistare i visitatori: qual è l’ultimo libro letto? Quanti libri acquista in un anno?...per appioppare qualche ben nota scheda di promozione all’acquisto di grandi catene editoriali. Io credo che la lettura sia una realtà molto seria, per questo e per soddisfare la mia curiosità e la mia formazione pedagogica ho intrapreso il mio viaggio fra i libri riempiendolo di” visioni” in omaggio al tema del Salone 2016.


In particolare ho scelto il Comitato Editori del Piemonte per dar voce a questi intraprendenti editori indipendenti che nell’arco di alcune edizioni, si sono imposti all’attenzione degli organizzatori e dei visitatori per la imponenza e la ricchezza dello stand che raccoglie la voce anche di autori meno conosciuti e quindi la possibilità di dar voce a tutti. Un dibattito a cui ho partecipato in veste di relatrice è stato quello sull’editoria per ragazzi e sul tema della questione produzione cartacea e digitale. Le statistiche riportate da Mondobombi, editrice per la prima infanzia, parla di una percentuale minima di vendita del digitale, l’un per cento, a confronto di un 69% riservato al libro.


Vorrei a questo punto inserire alcune riflessioni sulla lettura e sul suo insostituibile contributo alla formazione umana. Si tratta di una sintesi non solo del mio intervento in quel contesto, ma, di più una traccia che ho potuto ampiamente divulgare nei giorni seguenti attraverso un’intervista rilasciata alla Federazione Italiana autori e infine nella presentazione del primo volumetto della collana Fiabe dal mondo edito da Mediares.


Facendo appello al saggio di Angelo Nobile, Lettura e formazione umana, ho ricavato alcuni elementi utili per intervenire nel dibattito sottolineando alcune fra le funzioni che elenco: potenziare la memoria, avviare una crescita spirituale e culturale utile alla formazione della personalità, stimolare la fantasia poiché la lettura privilegia l’emisfero destro del cervello e quindi l’emotività, mentre la cultura massmediale provoca le parti più istintuali e corporee. La lettura richiede silenzio e riflessione atti sia a maturare lo spirito critico e gli script, cioè le forme schematiche di conoscenza utili a maturare scelte e stili di vita. La lettura è anche evasione, riposo, rifugio, è piacere, ma anche fatica in quanto non possiamo non evidenziare le difficoltà insite nel percorso di conquista delle competenze in lettura. È chiaro che l’amore per i libri ha origine già in famiglia, rammenta Bettelheim, studioso di problemi infantili; si legge perché qualcuno ha letto per noi, abbiamo ascoltato. Ben venga quindi l’editoria specializzata per ragazzi che oggi vanta una produzione vasta ed articolata a seconda dei diversi progetti editoriali. Ci sono progetti legati ai beni culturali ed artistici, come la collana Piemontarte edita da Mediares, costruita appositamente per avvicinare i ragazzi al territorio attraverso storie romanzate, realizzate in un formato maneggevole, quasi dei tascabili con un chiaro carattere che rende scorrevole la lettura.


È stata inaugurata la collana per i piccoli della editrice Il Leone Verde, albi di pre-lettura dove accanto al testo si è dato ampio spazio al colore e alle illustrazioni il tutto raccolto in una veste tipografica di rilievo: nella presentazione è stato sottolineato il rapporto con il testo e con le immagini, l’importanza da dare a ciò che l’autore propone come visione adulta, e ciò che piace al bambino. Occorre offrire lo stimolo giusto per far crescere il bambino e per andare oltre la sua esperienza, ma gradualmente evitando di compiacere gli adulti.


In diversi incontri si è parlato dell’anello mancante che permetterebbe una scioltezza maggiore nella vendita: si tratta della distribuzione, per cui sono in atto alcune proposte quali piattaforme, come quella suggerita da Teste Fiorite, che permetterebbe di collegare direttamente l’editore con le librerie. Per quanto concerne comunque la possibilità di divulgare il libro per ragazzi, in questi tempi difficili per condizioni economiche e culturali in genere, mi permetto di segnalare la possibilità di far ricorso alle biblioteche, di stilare dei progetti di promozione della lettura, attraverso i quali prevedere anche un’animazione: ad esempio durante la presentazione della fiaba “Mosca cieca con l’orso”, ho evidenziato il percorso costruito con i ragazzi che dalla lettura sono stati guidati a riproporre attraverso la story telling una scena per gruppo fino a riprodurre con semplici maschere e quindi ad animare la fiaba intera arricchita da alcuni canti appositamente creati. Si tratta di una possibilità anche per incrementare la vendita dei libri o per lo meno di darne visibilità. Oppure ancora un’altra possibilità è stata offerta dal gruppo che coordina il premio letterario Colline di Torino, che ha lanciato una sfida vera e propria: far diventare editrice, lo stesso premio letterario, Il Camaleonte editore.


Ed è quanto in altra sede, sabato 14 maggio, ho potuto ammirare con gli appuntamenti “salone off”, presso Il Meleto di Agliè, in ricordo di Guido Gozzano, con una suggestiva presentazione del libro “ Guido Gozzano Dalle golose al meleto” di Autori Vari, una co-produzione Atene del Canavese e Masterblach.


In una cornice pittoresca, nel folto verde del Canavese, nel luogo-rifugio del poeta si è potuto dar vita ad un ambiente degno delle “buone cose di pessimo gusto”, dilettati dai versi del poeta e dalle “golose”, tipici pasticcini, in uno scenario in cui le apparizioni di dame e cavalieri in costume, parevano uscire da un quadro di Renoir…


La memoria, la traccia del tempo passato diventa quasi un dovere morale sia per i percorsi esistenziali personali, fatti di conflitti comuni che si articolano di emozioni e di lotte con la razionalità, sia per gli studiosi che si occupano di una memoria storica, altrettanto conflittuale, pericolosa, che grava con gli esiti dei fatti seguiti ad esempio nei conflitti bellici del secolo breve, su tutta la collettività.


Paolo Mieli presenta “L’arma della memoria”, un libro metodologico per comprendere le conseguenze di certe scelte riferite ai tempi sia più lontani sia più recenti. Cambiano i contesti, cambiano le cause, ma comuni sono alcune tendenze: il monito è chiaro, stare attenti alle alleanze e alle scelte in merito a queste. Ecco l’arma in più, quella della memoria, che, attraverso l’applicazione nello studio dei conflitti e dei contesti sociali permette di costruire una consapevolezza, indispensabile a trovare strategie nuove per affrontare e padroneggiare i drammi impedendo che si riversino contro.


E così spaziando ancora nel labirinto continuerò a narrare con le immagini quanto ha colpito l’occhio e il cuore:

Regione ospite: la Puglia con il suo mostro marino     

La barca di Francesco

L’infinito di libri.


Con l’augurio che il libro, ogni libro, la lettura possa spingere sempre “più in là” secondo i versi suggeriti da Montale il nostro mondo, il nostro viaggio, la nostra ricerca, la nostra vita.

Ida Viviani

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Articolo pubblicato il 27/05/2016