Una mostra esplora le analogie tra le visioni naturalistiche della stagione Art Nouveau con il biocentrismo contemporaneo
La GAM, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino ospita fino al 6 novembre la mostra Organismi. Dall’Art Nouveau di Emile Gallé alla bioarchitettura, curata dal Direttore del museo Carolyn Christov-Bakargiev insieme a Virginia Bertone, conservatore.
Con l’intento di mettere in relazione l’Art Nouveau e la contemporaneità, l’esposizione prende il via dalle visioni botaniche di Emile Gallé, vetraio, decoratore ed ebanista francese che raggiunse altissimi livelli fondando l’École de Nancy (oggi museo tra i più rilevanti al mondo della stagione Art Nouveau), dove applicò alle arti decorative i suoi studi di botanica. In esposizione numerosi dei raffinati vasi dell’artista, visibili a 360 gradi, alcuni mobili abilmente intarsiati, acquerelli, bozzetti preparatori per vasi e suggestive fotografie d’epoca che mostrano l’artista nei suoi luoghi di vita e lavoro.
Inoltre, la mostra espone diversi disegni dell’architetto Raimondo D’Aronco, importante esponente del Liberty italiano e progettista dei padiglioni per la Prima Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna che si tenne a Torino nel 1902, accompagnati dal manifesto e alcuni disegni firmati da Leonardo Bistolfi, il più grande rappresentante della scultura italiana dell’epoca.
Insieme ad essi, sono esposti diversi disegni di carattere scientifico del premio Nobel spagnolo Santiago Ramón y Cajal, scopritore del neurone.
Il discorso prosegue con l’artista contemporaneo Pierre Huyghe, francese, da anni impegnato nella creazione di veri e propri ecosistemi amalgamando arte, scultura e animali marini, così come Patrick Blanc, biologo francese ideatore dei “muri vegetali” (o “giardini verticali”), pareti di edifici coltivate con diversi tipi di piante.
Altri artisti contemporanei, come Marcos Lutyens e Elena Mazzi, le cui opere sono qui esposte, prendono idealmente spunto dalle prospettive organicistiche di Gallé, come l’architetto Mario Cucinella, secondo il quale l’architettura ecologica e sostenibile deve tener conto del clima e della cultura che ospiteranno ogni edificio.
Si conclude con documenti relativi alla storia di Slow Food, associazione senza scopo di lucro impegnata dagli anni Ottanta nella difesa della biodiversità e nell’elevazione della cultura alimentare e salvaguardia delle tradizioni culinarie.
Leit-motiv dell’intera mostra potrebbe essere una frase di Gallé, che nel fornire istruzioni ai suoi collaboratori per realizzare le opere da lui ideate raccomandava: “per le sfumature, le nervature, consultate anche la natura”, idea seguita oggi da molti bioarchitetti e artisti contemporanei.
Si può visitare la mostra in via Magenta 31 a Torino, da martedì a domenica dalle 11 alle 19 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Ingresso intero € 12, ridotto € 9, libero per i possessori di Abbonamento Musei e Torino Card.
Catalogo Skira.
Prenotazioni: TicketOne tel. 011 0881178
Visite guidate: Theatrum Sabaudiae Torino – Tel. 011 5211788 oppure e-mail a prenotazioniftm@arteintorino.com
www.gamtorino.com
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Articolo pubblicato il 21/05/2016