Tutto sulla raccolta e conservazione delle cellule staminali cordonali

A cura di Dania Pedron di Sorgente

Temi come raccolta e conservazione cordone ombelicale spesso generano molte domande in chi sta per diventare genitore: sono procedure sicure? Sarà doloroso per il bimbo? Le cellule staminali cordonali possono davvero essere conservate per tanto tempo.  È bene spiegare che subito dopo il parto, il sangue cordonale è raccolto con metodi del tutto sicuri e indolori, sia per la neomamma sia per il bimbo.

Il sangue è prelevato dalla vena ombelicale e trasferito in una sacca ematica (contenente un anticoagulante) da ostetriche appositamente formate che useranno un ago di grosso calibro. Dopo il prelievo si analizza il campione di sangue per valutare parametri come la cellularità e volume, ma anche per evitare la presenza di batteri o contaminanti che potrebbero inficiare la conservazione.

Conclusi questi controlli, si eseguono dei trattamenti sul campione di sangue cordonale, quali una possibile eliminazione del plasma o dei globuli rossi, per rendere realizzabile la crioconservazione presso una biobanca. Considerando che la conservazione avviene all’interno di biocontainers a -196°C (valore raggiunto usando azoto liquido o aeriforme), si aggiunge al campione di sangue, di solito, il DMSO1, ossia il dimetilsolfossido al 10% (un agente crioprotettivo) per evitare che si formi del ghiaccio.

I biocontainers si trovano all’interno di stanze provviste di meccanismi d'allarme capaci di rilevare e segnalare cambiamenti della temperatura interna ai biocontainers che potrebbero recare danno alla procedura di conservazione. Per maggiore sicurezza ai biocontainers si aggiunge una riserva di azoto pronta per essere rilasciata in caso di avaria (es. un black out).

L’insieme di queste procedure consente che il campione di cellule staminali cordonali sia conservato a lungo. Studi scientifici recenti hanno verificato che le staminali ombelicali possono essere crioconservate, mantenendo vitalità e capacità di proliferazione e differenziazione, per più di 20 anni2 3.

Spicca una ricerca in cui è stato fatto un trapianto (in un modello murino) di cellule staminali cordonali umane conservate per oltre 20 anni: queste cellule hanno ripopolato il midollo osseo dell’animale, e dopo 6 mesi dal trapianto, hanno ripopolato anche il midollo di un secondo animale3.

Questi traguardi straordinari dimostrano l’importanza che la conservazione del cordone ombelicale ha per il futuro dei nostri figli e delle nostre famiglie.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 19/05/2016