Referendum Domenica 17 aprile 2016

La riflessione del Senatore Questore Lucio Malan

Dopo aver parlato con i colleghi parlamentari sulla opportunità o meno di andare a votare al referendum di domenica 17 aprile, il Senatore Questore Lucio Malan ci ha rilasciato le sue considerazioni e conclusioni in proposito.

Lucio Malan ha voluto in apertura sottolineare come come egli ritenga che a votare SI debbano essere tutti coloro che pensano giusto il referendum.

Il Senatore ha altresì manifestato il pensiero di chi teme che una vittoria del SI possa portare a politiche troppo restrittive nell'estrazione del petrolio o di altre risorse:

"In realtà - ha detto Malan - se vince il SI l'unica conseguenza diretta è che le concessioni scadranno come previsto nei contratti".

Per cui se c'era una concessione di vent'anni, per esempio, dal 2000 al 2020 essa scadrà, per l'appunto, nel 2020.

Nulla di strano, secondo il Senatore, che non impedirà di trattare eventuali rinnovi, seppure non automaticamente:

"Tuttavia - insiste Malan - non è infondato il timore che un trionfo del SI possa portare ad una politica troppo restrittiva sulle estrazioni di gas e petrolio, ben al di là di quanto chiede il referendum. Ecco perchè io voterò NO".

C'è anche da tener presente che se vincesse il SI, qualora si raggiunga il quorum, un consistente numero di NO impedirebbe di intepretare in modo troppo radicale il risultato del referendum:

"Quel che è più importante - ha concluso il Senatore Malan - si evince dal fatto che un eventuale alto numero di votanti rafforzerebbe la resistenza nei confronti del Premier Matteo Renzi, sostenitore dell'astensione, che vuole cambiare la Costituzione per cancellare ogni possibile forma di opposizione portando avanti le sue politiche di cui ha già fornito ampio saggio quali l'attacco alla classe media, alla famiglia ed alle pensioni. A ciò dobbiamo aggiungere l'immigrazione senza freni, favori miliardari agli amici, sudditanza al peggio dell'Europa e tanta altre sfumature".

Espressione, questa, di un legittimo parere personale che fa riflettere anche i lettori e che si esaurisce nell'ultima considerazione che recita:

"Renzi vuole che tu non voti, per cui è bene votare, per come la penso io. Lui non vuole che la gente si esprima, visto che non è mai stato eletto. Non bisogna ascoltarlo".

Come abbiamo accennato poco sopra, ognuno ha, almeno per ora, la possiblità di esprimere il proprio pensiero che deve restare tale possibilmente scevro da un qualsiasi condizionamento.

Per quanto, invece, concerne l'esortazione a fare o a non fare, a dire o a non dire, a votare o non votare ci stiamo purtroppo abituando anche perchè il processo induttivo viene proprio dalle massime cariche dello Stato.

E lo diciamo con cognizione di causa in quanto situazione, quest'ultima, vissuta in prima persona.

Ma questo è il gioco delle parti, espressione di quella politica che perde i pezzi per la strada ottenendo sempre meno consensi, sempre meno partecipazione attiva degli elettori.

Nel caso del referendum alle porte, ogni invito al SI o al NO ci pare del tutto gratuito anzi ci viene persino da pensare che il tutto si muova in funzione della mancanza del quorum che lo renda valido.

Affermazione maliziosa che tuttavia ha ottenuto parecchi riscontri positivi fra i cittadini cui è stata proposta.

Non ci resta, perciò, che attendere per poter commentare in maniera del tutto schietta e veritiera il "verdetto del campo", peculiarità di Civico20News che è lo specchio, senza aloni di sorta, degli accadimenti quotidiani.

 

  

 

 

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Articolo pubblicato il 16/04/2016