Torino - Grande partecipazione al raduno nazionale contro la vivisezione degli animali

Le Associazioni del territorio hanno risposto all'appello di "Riscatto animale"

Sabato 9 aprile (come da noi preannunciato con n.d.r di venerdì 8 u.s.) le Associazioni animaliste si sono ritrovate in piazza Vittorio dove si è formato il corteo che ha percorso il cuore della città per testimoniare l'impegno profuso quotidianamente contro la vivisezione animale, una piaga sociale malcelata sotto la veste della ricerca, ma che in effetti si traduce nella cruda e dolorosa tortura degli animali, strumenti incolpevoli di esperimenti che producono immani sofferenze che si perpetuano fino alla morte.

E tutto in nome, per l'appunto, di quella ricerca che giova più ai produttori di farmaci piuttosto che ai successivi utilizztori. Abbiamo raccolto da Beppe Olmo di "Riscatto Animale" un commento iniziale sulla manifestazione:

"Questa magnifica giornata vuole testimoniare la lotta che combattono tutti coloro che sono contro la sperimentazione animale e sono favorevoli alla ricerca medico scentifica che rispetti l'etica professionale. I metodi alternativi, a rilevanza umana, esistono; essi sfruttano i tessuti per fare ricerca per l'uomo sull'uomo".

Quindi il dovuto rispetto verso l'amimale e non un accanimento terapeutico mirato esclusivamente alla salvezza di quest'ultimo:

"In realtà - ha proseguito Olmo - la sperimentazione animale serve ad introdurre quella sull'uomo convincendo, così, i volontari sani a sottoporsi a dosi letali ed intervenire sulle eventuali conseguenze cosa purtroppo accaduta recentemente in Francia. Noi non vogliamo che ciò si verifichi in quanto siamo a favore tanto dell'animale quanto dell'uomo".

Quindi un vivere sano insieme nel reciproco rispetto in un primo tassello torinese mosso in periodo elettorale sperando che qualcuno lo raccolga:

"Speriamo di sì - ha concluso Beppe Olmo - e voglio ricordare che abbiamo iniziato il 24 di ottobre scorso a Milano ed oggi, a Torino, abbiamo portato avanti il nostro progetto".

A Monica Fontana, responsabile della sezione torinese di Leal, Lega Antivivisezionista, abbiamo chiesto quanto questa lodevole iniziativa sia necessaria per sensibilizzare la gente:

"La sensibilizzazione è fondamentale ed è altrettanto fondamentale la visibilità di essa per cui siamo tutti contentissimi di questa massiccia partecipazione al corteo. La nostra storia inizia alla fine degli anni '70; combattendo e lottando in prima linea contro la vivisezione abbiamo istituito borse di studio per i ricercatori che, naturalmente, non fanno uso di animali per la sperimentazione sostenendo perciò la ricerca effettuata con metodi sostitutivi.

Insisto sostitutivi e non alternativi, tali cioè da escludere definitivamente lo sfruttamento degli animali. Tuttavia in tutti questi anni trascorsi se n'è parlato poco e la visibilità è stata praticamente nulla come l'informazione; oggi provo una grande emozione nel vedere quante Associazioni e quanti Gruppi siano nati nel frattempo, tutti uniti con un unico obiettivo il che sta a significare che la nostra lotta ha avuto un seguito.

Sono altresì la delegata Leal al Parlamento europeo e posso dire con orgoglio che per la prima volta si è parlato di lotta alla vivisezione e non solo dal punto di vista etico ma anche da quello scientifico con la creazione di Comitati e Commissioni che portano avanti in tutta Europa, ed anche nel mondo, l'antivivisezionismo. E' comprovato, infatti, che la ricerca fatta sugli animali non produce assolutamente effetti positivi anzi il contrario; è ora di finirla con le lobbies farmaceutiche, con quel business fatto sulla pelle degli animali. Non è facile e non è una strada breve, ma noi siamo la testimonianza di ciò in cui crediamo e stiamo portando avanti con tutte le forze".

Abbiamo infine chiesto in merito al coinvolgimento delle scuole:

"Stiamo promuovendo il nostro progetto a livello di volontariato ed ho in cantiere una proposta che sarà resa nota a giorni e riguarda la sensibilizzazione del rapporto uomo animale. Non sono giocattoli nè l'uomo e tanto meno l'animale: fondamentale è il reciproco rispetto".

Il corteo si è poi mosso in via Po raggiungendo, nel coro di slogan antivivisezione, piazza Castello.

"Oggi continua la nostra lotta contro la vivisezione - ha affermato Alessandra Di Lenge, portavoce ed animatrice della manifestazione - e contro lo sfruttamento. Ci chiedono, quasi con tono offensivo, se preferiamo il bambino piuttosto che il topo; ebbene, noi rispondiamo che desideriamo salvare tutti e due: non è con la tortura del topo che salverete i vostri figli".

Di Lenge ha concluso evidenziando:

"Probabilmente lo salverete con la ricerca alternativa che per noi è sostitutiva appieno; la morte di chiunque, uomo o animale, non deve essere più tollerata". 

Il corteo ha poi raggiunto Porta Susa per un sit in con gli interventi dei tanti protagonisti di questo riuscitissimo incontro cui hanno partecipato attivisti, biologi e ricercatori provenienti da tutta l'Italia ai quali si sono aggiunti i cittadini convenuti lungo il percorso.

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Articolo pubblicato il 10/04/2016