Torino, lo sprint di Alberto Morano

Il Circolo della Stampa invita i candidati sindaco

Ieri sera il Circolo della Stampa ha inaugurato un serie di incontri con i principali candidati sindaco che entro la prossima settimana,  avranno la possibilità di sottoporsi al confronto con gli operatori dell’Informazione.

L’esordio è toccato ad Alberto Morano, “candidato civico” con orgoglio che, per il momento si appresta a concludere un accordo con la Lega Nord e i Fratelli d’Italia.

Il notaio, abbandonati momentaneamente i rogiti, espone il suo programma pragmatico e contrassegnato dal voler affrontare i problemi alla radice, senza indulgere nelle promesse inconcludenti dei politici di professione, ma improntato all’ottimismo del fare, contro lo spirito rinunciatario che compare in molti discorsi e proclami.

Morano snoda il repertorio già noto ai nostri elettori.

Sconfiggere il sistema Torino ove da oltre vent’anni 450 persone, si scambiano lucrose poltrone nel girone dantesco della società partecipate, a prescindere dalla competenza.

Rivedere i meccanismi che regolano gli appalti, facendo in modo che i lavori pubblici non durino un’eternità, senza contare l’aggravio dei costi.

Ridurre l’imposizione fiscale che in vent’anni è aumentata del 92%.

Rivedere i meccanismi dell’indebitamento della città che sotto il profilo finanziario è stato gestito con incompetenza e superficialità.

Impegnarsi a garantire la sicurezza, sia a tutela del cittadino, che per la lotta contro le attività illegali (dalle bancarelle abusive dei mercati rionali, ai centri massaggi orientali) che alimentano la concorrenza sleale ai commercianti e rappresentano anche centri di evasione fiscale non indifferente.

Riportare a Torino attività produttive in espansione con accorte politiche fiscali e promozionali.

Infatti non ci salva dalla crisi il sogno fassiniano delle pizzerie in espansione e del turismo oltretutto raffazzonato, delle presenza alberghiere sotto le festività, ma iniziative che riducano la povertà e facciano riprendere il volano economico della città.

Il programma che già di per sé segna un netto distacco dallo statalismo della sinistra e l’attendismo degli incompetenti, determinerà il destino di questo raggruppamento.

Morano con molto realismo affronta il nocciolo della questione. Il centro destra diviso genera solamente dei perdenti, con il ballottaggio svanito.

Lui stesso non avrebbe difficoltà ad accordarsi con Roberto Rosso che sta già mettendo a punto ben 9 liste di appoggio, qualora anche da parte di Forza Italia, si affrontasse con realismo l’isolamento che pare condannare gli azzurri. Con la speranza di rappresentare tutto il centro destra, per il momento, ha ottenuto il disco verde di Matteo Salvini ad affrontare i problemi di Torino. Morano si appresta così a concludere un accordo di programma con Lega e Fratelli d’Italia.

Così la prossima settimana dovrebbero già uscire i manifesti con la partecipazione dei partiti di riferimento.

E’ stridete il realismo e la vision di Morano contro certe prove muscolari dei consiglieri leghisti in Comune, così come altre manifestazioni dei due partiti sul territorio. Il notaio taglia corto e ribadisce che si occuperà della città e non di aspetti partitici.

Così per la scelta degli assessori rivendica il diritto di assegnare a tecnici di sua fiducia, le deleghe maggiormente impegnative, dal Bilancio, all’Urbanistica, alla programmazione. Spetterà poi ai segretari di partito sottoporgli altri candidati che siano all’altezza della sfida.

Il notaio, pur ribadendo di non essersi occupato di politica negli ultimi 25 anni, evita i torni duri sui precedenti insuccessi del centro destra alle elezioni amministrative.

Omaggia Raffaele Costa e Roberto Rosso, ridicolizza leggermente la scelta del filosofo di Gallipoli che forse si trovava nella latitudine sbagliata e giustifica il “giovane Coppola” risparmiando la facile ironia che con quel cognome, a Torino non avrebbe potuto sperare di ottenere più di tanto.

In chiusura si concede una facile, ma realistica proposta demagogica.  invitando  Fassino a percorre insieme un tragitto della linea 4 per poi passeggiare in una periferia abbandonata al degrado e regno di spacciatori e delinquenti.

Non manca di dimostrarsi sensibile alla questione sociale che coinvolge persone che la crisi o la salute hanno ridotto all’incapienza ed alla molteplicità di immigrati che si integra e lavora onestamente.

Per l’elettore che non ha dimestichezza con il lepenismo della Lega Nord e di Fratelli d’Italia, é importante conoscere che nella coalizione ci sarà una Lista Civica riconducibile a Morano nella quale collaborano e si presenteranno come candidati, cittadini competenti che s’impegnano per il “Bene comune”.

In serata, Morano ha poi incontrato in via Poggio i militanti e gli esponenti degli organismi direttivi della Lega Nord che non hanno di certo appreso con entusiasmo che anche per loro la cura dimagrante della partecipate, provocherà qualche conseguenza non di poco conto.

In quell’occasione il diplomatico candidato non si è addentrato, né ha preso posizione sui temi cari alla militanza (dalla chiusura dei campi rom alle moschee ecc.)


La partita non è chiusa. Se prevalesse il buon senso, il drappello  di oggi è destinato a lievitare. Quali concessioni potrebbe essere costretto a cedere Morano?

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Articolo pubblicato il 08/04/2016