"Faccio un salto all'Habana" il nuovo album di Valerio Liboni

L'artista torinese festeggia 50 anni di carriera con un nuovo lavoro discografico, che racconta in esclusiva ai lettori di Civico20 News

Valerio Liboni 2016…”Faccio un salto all’Habana” il tuo nuovo disco…un amore per l’Isola sempre più intenso…

Si. Il posto dove ho deciso di trasferirmi quando smetterò con la musica. “Faccio un salto all’Habana” è una cosa divertente…è una specie di inno del pensionato (sorride, ndr), o del diversamente giovane, se preferisci. E’ la storia di uno che si stufa di vivere in Italia, con tutte le problematiche che affliggono il nostro Paese, si trasferisce a Cuba dove incontra una bella ragazza, la sposa e vive serenamente all’Avana gli anni che vanno dagli “anta” in su. Tra l’altro questo ormai è abbastanza comune per molti nostri connazionali e non solo. Un modo, se vuoi, di vivere una seconda giovinezza. A Cuba c’è chi ti lascia vivere una seconda giovinezza. Gente con il sorriso, senza le problematiche di casa nostra. Si può vivere serenamente, anche senza grossi mezzi finanziari . In questo momento Cuba è in un momento di forte espansione e “Faccio un salto all’Habana” è un “rocchettino” allegro che da' il titolo all’album nuovo.

Parlami dell’album allora.

Guarda, non so se sarà l’ultimo, non si può mai sapere. Ma ho colto al volo l’opportunità che mi ha dato Klasse Uno , Roberto Zanella e Paolo Verlanzi, coloro che seguono questa etichetta, distribuita dalla Self, promossa da Radio BiriKina. Stanno facendo un grosso lavoro con la musica italiana, non solo con me, tanto per fare qualche nome Al Bano, I Nuovi Angeli, Little Tony Family, una mia produzione tra l’altro, e mi hanno dato la possibilità di poter far sentire ad un pubblico vastissimo, visto che parliamo della radio più importante del nord est, le mie canzoni. Ho messo nel disco due brani inediti, proprio “Faccio un salto all’Habana” e “La gioventù che se ne va” e poi ho cercato di mettere una compilation che conta tutte le canzoni più importanti della mia carriera di artista solista, scritte quasi tutte con Guido Guglielminetti, produttore di Francesco De Gregori e mio amico fraterno da millenni. Spero che finalmente, proprio grazie a Radio BiriKina, si possano ascoltare le mie canzoni e magari valutarle con un orecchio diverso. Vedi, con i Nuovi Angeli, quando andiamo in televisione, non riusciamo mai a fare una canzone nuova, siamo sempre “costretti” a fare i nostri classici, che tutti ben conoscono. E’ molto difficile, per me e non solo, proporre cose nuove, che sono frutto della nostra arte, della nostra voglia di scrivere canzoni, perché non ci sono più le possibilità. I talent hanno ucciso la musica d’autore. Barconi pieni di gente assurda , con pseudo coach assurdi. La canzone italiana sta così andando a rotoli: guarda l’ultimo Sanremo…se ti ricordi al brucio una sola canzone io vado a piedi subito al Santuario di Oropa!

Effettivamente non ne ricordo neanche una...così eviti una lunga passeggiata...

(ride, ndr)...una cosa terribile! Forse si salva il pezzo degli Stadio, già scartata a suo tempo, ma che non è al livello del resto della produzione di Gaetano Curreri e soci. Noi abbiamo provato ad andarci con un pezzo molto bello, scritto d Gian Pieretti: ci è stato risposto di non provarci neanche, visto che al signor Carlo Conti i vecchi non interessano.

Mi ha detto la stessa cosa, qualche mese fa, il nostro comune amico Don Backy. 

Si, lo so. E l’amico Don ha risposto per le rime al presentatore toscano. Ma sai, certa gente fa audience. Ma non è più il Festival della canzone italiana: è il festival dei pubblicitari, che vogliono gente che faccia audience, dentro un contenitore che poi la gente guarda comunque, comodamente seduta sul divano, senza rendersi conto che sta guardando una stronzata. Per non parlare del livello delle canzoni: mai stato così basso! Pietoso, come hai scritto tu nei tuoi editoriali. Gente che dura tre mesi e poi sparisce dalla faccia della Terra. Guarda, capisco certi miei colleghi che hanno deciso di appendere la penna o gli strumenti al chiodo, perché non si sentono più partecipi di questo mondo. Quindi, tanto di cappello a Klasse Uno e Radio BiriKina che portano la canzone italiana, quella vera, nel cuore della gente.

A prima vista potrebbe sembra un quadro leggermente apocalittico…ma la penso esattamente come te, e lo sai! Comunque, tornando al disco nuovo, di cui per ovvii motivi conosco bene tutte le canzoni, mi piace molto la copertina, che con una serie di foto, ripercorre, credo, la tua carriera.

Si, è proprio così. Nel booklet interno c’è una piccola storia per ogni canzone e la copertina racchiude effettivamente la storia della mia carriera, che tra l’altro proprio quest’anno raggiunge i cinquant’anni!

Complimenti e congratulazioni! Sono molto contento di vedere, sempre sulla copertina, che in un paio di foto…hai le bacchette in mano…quindi l’amore per la batteria è sempre ben saldo…

Certo! La batteria è il mio strumento. Peccato che la crisi che attanaglia il mondo della musica, anche dal vivo, porti tanta gente a suonare con le basi e con i campionatori. La batteria è uno strumento che vive del live, che si suona col cuore. Con rammarico io ormai la suono molto poco. Mi alleno a casa sulla batteria da studio, in gomma, giusto per tenermi in forma. Tutto qua.

Una di queste foto, lo sai, è la mia preferita: quella relativa ai Primitives. So che riguardo Mal c’è qualcosa in ballo…a breve…

Si! E’ una iniziativa di Toni Campa e Luciana De Biase, i mitici gestori del Le Roi, che mi hanno contattato sapendo che qualche anno fa ho prodotto un tour di Mal & The Primitives. Una formazione spettacolare con Dave Sumner alla chitarra, Mick Brill al basso, Silvano Borgatta alle tastiere, io alla batteria e per un certo periodo anche Bip Gismondi alla chitarra. Facemmo un tour trionfale in Europa, 70 date di rock puro, anche adattando al rock le canzoni di Mal. Toni mi ha chiesto di riportare il gruppo a Torino. Quindi con una formazione ridotta: verranno Dave Sumner e Mick Brill, naturalmente Mal e io suonerò la batteria e saranno inseriti in questa band straordinaria, solo per una sera e solo per il pubblico del Le Roi, Marco Bonino chitarrista dei Nuovi Angeli, che saranno presenti anche loro quella sera,  e Paki Canzi, il cantante sempre dei Nuovi Angeli, alle tastiere. Una cosa speciale, mai vista prima, come tutta la serata del Le Roi…

…che si terrà, ricordiamolo, il 19 Aprile prossimo…

Esatto! Una serata da non perdere assolutamente!

Senti, chiudiamo con una domanda retorica…”Faccio un salto all’Habana” sarà l’ultimo disco di Valerio Liboni o no…sai, personalmente credo che tu abbia ancora parecchio da dire…il chiodo lo lascerei appeso al muro, senza appenderci ancora bacchette o spartiti…

Eh…(sbuffa, ndr)…io questo disco l’ho fatto un pochino…come dire…violentandomi…perché arriva un momento dove per chi ha vissuto come me anni incredibili, indimenticabili, si trova in un momento desolante, musicalmente parlando. Non esiste. Non mi piace, e parlo di musica italiana. La musica straniera non la prendo in considerazione, come sai i miei idoli sono gli Eagles e James Taylor. E quando vedo in televisione o ascolto per radio gente come i Dear Jack o i Kolors penso che se la musica è questa, preferisco scendere.

 

Stay always tuned !!!

 

 

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 01/04/2016