Torino - I tumori orofaringei rappresentano un terzo dei tumori di testa e collo

Secondo gli esperti il sesso orale può essere uno dei responsabili

Esiste un nuovo gruppo di pazienti a rischio di incontrare tumori dell’orofaringe, dalle caratteristiche ben diverse di coloro che si imbattono in questo tipo di patologia per abuso di acol e fumo. Sono giovani, quarantenni, curati nell’aspetto, che non bevono e non fumano ma hanno un’attività sessuale a rischio, e allora il responsabile è un virus e si chiama Papilloma virus (Hpv). Solo nel mese di dicembre sono stati operati 4 pazienti, di età compresa tra i 39 e i 49 anni, nella struttura complessa di Otorinolaringoiatria della Città della salute di Torino, diretta dal professor Roberto Albera.

“I tumori orofaringei correlati all’Hpv rappresentano un terzo dei tumori di testa e collo e riguardano sempre di più giovani: è un dato allarmante – spiega il dottor Giancarlo Pecorari, responsabile dell’oncologia di otorinolaringoiatria -. Se diagnosticati in tempo però possono essere trattati con radioterapia e chemioterapia con un buon 75% di possibilità di guarigione”.

Secondo gli esperti il sesso orale può essere uno dei responsabili dei tumori del cavo orale, complici infezioni virali portate, come detto, dal papilloma virus – responsabile per il 36% dei tumori dell'orofaringe in Italia - e dall’Herpes human virus 4 (Ebv).

“L’infezione da Hpv – prosegue Pecorari - gioca un ruolo patogenetico per lo sviluppo del tumore della cervice uterina ed è stato ipotizzato che possa svolgere un ruolo anche nell'eziopatogenesi dei tumori del cavo orale e dell'orofaringe. La correlazione sembra sia legata all’attività della sfera sessuale come il numero di partner e il sesso orale”.

I tumori della testa e del collo sono cresciuti del 60% nel 2015 (un terzo sono tumori orofaringei) e ogni anno vengono diagnosticati circa 12.000 nuovi casi con un tasso di incidenza annuo di 12 casi per 100.000 italiani; sono più colpiti gli uomini (in una proporzione di circa 6 ad 1) e la fascia di età più colpita è quella compresa tra i 50 ad i 70 anni.

L’anno scorso per la prima giornata di prevenzione dedicata alla diagnosi precoce dei tumori del cavo orale sono state effettuate circa 7mila visite in tutta Italia, dove sono state evidenziate diverse malattie che hanno richiesto un approfondimento nel 19,3% dei casi e riscontrato patologie evidenti nell’11,9%.

E’ emerso inoltre che il 33% dei pazienti rischia questo genere di tumori a causa del tabagismo, il 16,4% per microtraumi delle mucose, il 12,3% per cattiva igiene orale, il 7,9% per una dieta povera di frutta e verdura, il 7,1% per alcolismo, il 6,6% per una eccessiva esposizione al sole, il 3,9% per il virus del Papilloma ed il 3,5% per l’eruzione cutanea Lichen ruber planus.  

Per la seconda giornata di prevenzione la clinica universitaria di Otorinolaringoiatria organizza venerdì visite gratuite negli ambulatori di via Genova 3, dalle 12 alle 15, con prenotazione (ore 10-12) allo 011.6336651.

 

                                                                                                                      Liliana Carbone

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 29/03/2016