L’Austria svolta a destra

L’FPO vola ed Heinz Strache è il politico più popolare

Con gran disappunto degli euroburocrati e dei vecchi partiti, l’Austria svolta a destra.  L’ultima conferma in ordine di tempo arriva viene dall’autorevole settimanale “Profil”, che una volta al mese pubblica i risultati di un sondaggio commissionato all’istituto Unique research.

I dati di settimana sono inequivocabili:  il Partito liberalnazionale (Fpö) – fondato da Jörg Haider e oggi guidato dal dinamico leader Heinz-Christian Strache – è al primo posto. Apparentemente nulla di nuovo: da nove mesi ormai l’Fpö in tutti i sondaggi appare sempre al primo posto. Questa volta però il distacco dagli altri partiti si è accentuato ancor di più e, se domani si andasse al voto, con tutta probabilità, si formerebbe un governo a guida Fpö, con Strache cancelliere.

Vediamo i numeri: la ricerca di “Profil” attribuisce al Partito liberalnazionale il 32%, vale a dire un terzo dei suffragi, mentre all’Övp (Partito popolare) andrebbe il 24% e all’Spö (i socialisti) il 23%. Risultato: i due partiti storici, Övp ed Spö, che fino al secolo scorso coprivano da soli l’80 e talvolta addirittura il 90 per cento dell’elettorato, ora insieme non raggiungerebbero neppure la maggioranza del Parlamento. Dunque nessuna  “grosse Koalition” alla tedesca è possibile a Vienna.

Ma vi è di più. L’ingresso dell’Fpö al prossimo governo è vista con favore dal 57% degli elettori: in altre parole, anche molti di quelli che non votano Fpö gradirebbero una sua presenza nell’esecutivo.

Tra i motivi principali di questa ascesa — oltre alle capacità del leader, il superamento d’ogni nostalgia pangermanista e/o criptonostalgica e un programma forte e credibile — vi è indubbiamente l’emergenza profughi e il problema Balcani.

Nonostante il recente cambio di registro del governo (passato rapidamente dal buonismo alla linea dura e alle frontiere chiuse), gli austriaci non perdonano a popolari e socialisti i pesanti sbagli di ieri e dell’altro ieri.

Tra un mese gli austriaci dovranno eleggere il capo dello Stato. La campagna elettorale incomincerà soltanto dopo il weekend pasquale e già si preannuncia infuocata. Seguiremo con attenzione gli sviluppi

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Articolo pubblicato il 27/03/2016