Lunedì di Pasqua, l'uomo e gli angeli: vi sono prove della loro esistenza reale?

Non  è facile parlare degli angeli. Non si fanno vedere, se non in rari casi, per cui è difficile  una loro  descrizione. Disponiamo di una vasta letteratura sull'argomento che stupisce e disorienta il ricercatore, per cui è necessario procedere con metodo, cercando di orientarsi fra una enorme mole di dati. Innanzi tutto:chi sono gli angeli? Abbiamo prove della loro esistenza?

A giudicare da quanto è affermato nei testi sacri, ma non solo in questi, si può scoprire come gli esseri rappresentati con le ali  siano conosciuti ovunque. Ma per prima cosa chi sono gli angeli? La parola "angelo" deriva dalle aggelos parola greca, che significa "messaggero". La corrispondente parola ebraica mal'ak ha lo stesso significato. Non vi è civiltà su questo tormentato pianeta che non parli nei suoi testi sacri delle creature angeliche, ineffabili esseri intermediari fra noi ed il mondo divino.

A ANGEChiese, statue, sacre rappresentazioni  mostrano la loro presenza alata a fianco dell'uomo, per lo più in occasione di eventi eccezionali, siano questi  momenti di felicità somma, quali l'annuncio della futura nascita del Bambino a Maria, che nei momenti di sofferenza più acuta da cui possa essere tormentato l'uomo. Queste invisibili presenze, ci viene insegnato, possono soccorrere, illuminare e valorizzare ogni nostra azione, ponendola sotto la loro protezione ed è per questo motivo che l'angelo per eccellenza è quello “custode”, entità da cui siamo accompagnati nell'intero corso della nostra esistenza ed anche, per chi crede, nella vita successiva a quella terrena.

 Maestri che, come insegna la tradizione, è sufficiente invitare a sorreggerci nella faticosa quotidianità perché si affrettino  a giungere vicino a noi per aiutarci a trovare la soluzione ai problemi  e recare conforto ai nostri affanni, efficaci  ausili  che permettono alla nostra anima di ricevere appieno la Luce dello  Spirito. Favole?  Chi lo sa.

Si direbbe che l'umanità intera, per lo meno la stragrande maggioranza di questa, creda alle favole ed a queste dedichi una gran parte della propria energia anche solo decidendo di utilizzare  parte del proprio tempo per recarsi ad ammirare capolavori di straordinaria bellezza realizzati con tecniche sofisticate, quadri dipinti  da artisti di rara bravura, che si sono ingegnati a rappresentare l'angelo evocando una immagine cara a quanti si rivolgono alla dimensione invisibile, fiduciosi di ricevere soccorso ed una risposta ai loro affanni. 

Quindi possiamo trarre una prima conclusione: un angelo è un essere essenzialmente spirituale, appannaggio  di varie religioni e mitologie. Sono spesso raffigurati sia come esseri celesti benevoli, che come spiriti guardiani sempre intesi  come guide capaci di fungere  da intermediari tra la dimensione celeste  e la Terra. E sottolineo questo dato perchè  è importante.  Il ruolo principe  attribuito agli angeli è quello di  protezione e guida degli esseri umani, sia durante la vita che nel momento della morte. Da un secolo circa, con l'affinarsi della tecnologia che ha permesso di raggiungere gli attuali standard di vita, la società ha abbandonato numerose credenze legate al mondo religioso, ma gli angeli continuano a far parte dell'inconscio collettivo,  grazie anche alle correnti new age che ne hanno perpetuato la tradizione.

Ma in quale modo possiamo avere qualche prova della loro realtà ? Per ottenere un risposta attendibile al quesito èB ANGE necessario citare gli studi, ormai noti nel mondo intero, relativi alle esperienze di premorte.  Le tecniche della  medicina  moderna hanno offerto a pazienti in condizioni gravissime la possibilità di sperimentare e di raccontare un esperienza prossima alla morte. Con sempre maggior precisione, chi era stato salvato in extremis, ha potuto  fornire una descrizione particolareggiata di fenomeni ed eventi fuori del nostro comune modo di vedere il mondo come lo conosciamo, e di affacciarsi ad una dimensione eterica, spirituale, in cui più di un soggetto ha raccontato di incontri con esseri angelici.

Tali esperienze sono state esaminate da cattedratici con gran rigore scientifico; sono stati prodotti numerosi lavori e grande è stata la sorpresa perchè accomunati da identiche successioni di eventi, uguali i tutto il mondo.  Ed è per questo che, per parlare di angeli, sarà di grande aiuto il considerare la relazione tra le esperienze ai confini della morte, valutando aneddoti di persone traumatizzate anche in modo molto grave, salvate  da una concatenazione di eventi inspiegabili. Come sa chi si occupa di questa tematica,  una costante nei racconti di chi si trova sospeso tra la vita e la morte, è quella di avvertire  di essere in una dimensione atemporale, mentre osserva lo scorrere della propria vita in immagini tridimensionali, a volte confortato dalla presenza di creature angeliche.

Per comprendere a fondo gli angeli, è opportuno ricollegarsi a quanto  afferma il dottor Raymond Moody, che  ho avuto il piacere incontrare nel 2015.  Moody è l'autore del testo "La vita oltre la vita", un lavoro che segna una svolta nello studio delle NDE. Le sue esperienze risalgono al 1965 , quando era studente in Filosofia.   Fu l'incontro con un medico Psichiatra che gli raccontò della sua "morte" e di quanto ebbe modo di sperimentare. Ecco i fatti: in seguito ad una febbre elevata lo psichiatra venne ricoverato semi svenuto.

D'un tratto si svegliò di colpo e, accortosi di essere in ritardo, si alzò e si mise a correre per tutto l'ospedale alla ricerca di qualcuno a cui chiedere di essere dimesso. Ma grande fu la sua sorpresa quando si accorse che nessuno lo vedeva e lo sentiva. Tornato nella sua  camera vide il suo corpo steso sul letto e si trovò alla presenza di un essere luminoso che lui identificò con Dio. Un essere luminoso che sapeva tutto di lui. Una NDE in piena regola che incuriosì Moody tanto da indurlo  ad approfondire questa tematica al punto di iscriversi alla Facoltà di Medicina e, mentre frequentava il terzo anno, tenne una conferenza in cui raccontò quella esperienza ed altre simili.

MOODYIl pubblico lo interruppe. Vi furono molti  che, ansiosi di raccontare episodi simili, gli chiedevano di parlare. Fu così che nacque il testo "La Vita oltre la Vita" che venne venduto in dieci milioni di copie  e tradotto in quindici lingue. Cito questo libro perchè ha avuto il pregio non solo di permettere la scoperta del fenomeno NDE,  ma ci ha fornito qualche indizio in più sulla esistenza degli angeli.

Nel capitolo "Contatto con gli altri" Moody affronta la tematica degli angeli, accostandosi a questa con molta prudenza e, dopo le sue descrizioni, sono molte le testimonianze di persone che, nell'istante in cui stanno per abbandonare il corpo, riferiscono di avere visto  comparire uno o più angeli. Sono innumerevoli le prove, ne citerò solo alcune.  La prima si può leggere nella pubblicazione «Life» del marzo 1992, intitolata "Vita dopo la morte". Il giornalista racconta di una bambina che sta per morire tra le braccia dei genitori, in presenza della persona che l'aveva  avuta in cura fino a quel momento, la  dottoressa Komp.

Ecco il suo racconto: " La bimba era all'ultimo stadio di una leucemia. Pur debolissima,  ebbe l'energia finale  di sollevarsi, sedersi ed esclamare: "Gli angeli! Sono bellissimi! Mamma, li vedi? Li senti cantare? Non ho mai sentito dei canti cosi belli!". Subito dopo la vita la abbandonò. Altri hanno fornito testimonianze di cosa succede nel percorrere il  famoso tunnel che si percorre nel momento dell'abbandono del corpo fisico, alla cui uscita brilla una luce indescrivibile. Il tunnel rappresenta un'importanza fondamentale in questo studio, perche molti concordano sul fatto che  nel tunnel, o all'uscita, vi sono maggiori  possibilità di incontrare un angelo.

Questo capita  dopo l'uscita dal corpo; il soggetto riferisce sovente di essere accompagnatoC ANGE da esseri chiamati «angeli custodi» o «guide» oppure «esseri spirituali, che comunque sono perfettamente distinti dalla luce centrale e il paziente non li confonde mai. E' doveroso puntualizzare che non è facile imbattersi in un caso di NDE con angeli sullo sfondo; in generale. E' molto più facile che il soggetto venga  accolto da parenti deceduti, oppure senta una voce che gli ordina di ritornare.

Però, ancor prima  di giungere ad un tale punto pericoloso di fine della vita,  più di una persona riferisce che, nel corso dell'esistenza, durante un evento pericoloso,un  incidente  un cataclisma, una malattia, ha avuto salva la vita da un intervento sovrumano e sono in  tanti ad affermare "Un angelo mi ha salvato!".Vi è da dire  che, se  il protetto non crede agli angeli, vi sono difficoltà di dialogo, ma questi, pazienti, attendono il risveglio spirituale. L'interazione non è del tutto impossibile, ma non sarà mai altrettanto efficace come quella di una persona che ha fiducia ed è consapevole del suo angelo. Un autore anonimo afferma che nei cieli  non esiste tragedia peggiore di un angelo privato del proprio «lavoro». L'angelo non omette di aiutare,  ma si manifesta solo quando l'uomo ne ha bisogno, perchè per certi versi  dipende dall'uomo nella sua attività creatrice. Se l'uomo non ne richiede l' intervento, l'angelo non ha alcuna ragione di possedere un'attività creatrice.

BOSCHInvece, se la fede nell'angelo non smette di crescere, la sua potenza non cessa di aumentare, portando a quella che Carl Jung definisce sincronicità, cioè segnali, coincidenze e casualità che rappresentano una vera e propria serie di indicazioni  per il soggetto. E forse  sono proprio "i segni" che incrociano le nostre vite il messaggio che ci offrono gli angeli, ricordandocelo di continuo, se sollecitati dal nostro rivolgersi a loro. Ci ricordano che sono pronti a soccorrerci  nelle nostre angustie quotidiane, pronti ad accoglierci nella dimensione in cui finiremo dopo aver attraversato il tunnel di cui Moody e altri ricercatori hanno fornito descrizioni dettagliate e condivise nel mondo intero.

Una dimensione in cui arriveremo accolti dagli angeli che ci guideranno a muovere i primi passi di una nuova vita, allo stesso modo dello stuolo di volontari che, in questa dimensione, ai giorni nostri, accolgono quotidianamente i profughi provenienti da terre lontane attraversando il mare, proiettati verso una vita migliore di quella che si lasciano alle spalle.

 

 

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Articolo pubblicato il 28/03/2016