Torino, il disprezzo del PD per le istanze dei cittadini

Si è tenuto ieri il Consiglio comunale straordinario sulla “ricollocazione dell’Ospedale Oftalmico”

Come preannunciato ieri si è tenuta la seduta del consiglio comunale dedicata alla “ricollocazione dell’Ospedale Oftalmico”

All’attenzione dei consiglieri, una mozione e un odg, presentati da Andrea Tronzano, capogruppo di Forza Italia e Angelo D’amico, consigliere dello stesso partito.

I documenti sottoposti al consiglio erano stati depositati a novembre, ma la poca solerzia della presidenza dell’assemblea, li ha calendarizzati quasi al termine della Legislatura.

Pur riaffermando l’eccellenza dell’Oftalmico con il consuntivo delle attività aggiornate a fine 2015 e riportati fedelmente nell’articolo pubblicato ieri da Civico20, si richiede, per tutelare il cittadino e chi lavora a diverso titolo nella struttura, di mantenere il complesso ospedaliero inalterato così come sta funzionando, fino a che la Giunta Regionale intenderà trasferirlo nella Citta della Salute, quando verrà costruita la nova sede di via Nizza.

Si vuole così evitare lo spezzatino, tanto caro all’assessore Saitta, costoso e fonte di disagi per i pazienti e i dipendenti. Per la cronaca, i due consiglieri proponenti, fanno riferimento al consigliere regionale Gianluca Vignale che pur facente parte della Giunta Cota, aveva provveduto a bloccare lo smembramento   dell’Oftalmico.

Oltre  a Forza Italia, anche i consiglieri della Lega Nord, Fabrizio Ricca e  Roberto Carbonero, hanno sottoscritto  i documenti presentati dai colleghi, ribadendo nei loro interventi, come l’Oftalmico incontri   il favore dell’utenza,  ampiamente attestato dalle oltre  65000 firme di pazienti e cittadini per tenere operante  la struttura.

Si associavano portando anche altri aspetti a favore dell’eccellenza Oftalmico ed aderendo alla mozione, anche  Maurizio Marrone, FdI, Enzo Liardo, UdC e Chiara Appendino del Movimento cinque stelle.

E’ bene non dimenticare che la competenza delle problematiche della Sanità, è in capo alla Giunta Regionale. Il Consiglio comunale di Torino, ha però facoltà, già esperita in passato, di sottoporre all’organo superiore aspetti particolarmente significativi per la vita della città e in questo caso , la salute dei cittadini.

La parola è poi passata alla maggioranza. Il particolare che ha fatto riflettere  in modo negativo, il pubblico numeroso che assisteva alla seduta, era dovuto

Al numero esiguo dei partecipanti. 10 consiglieri su 26 dei supporters del Sindaco Fassino.

Ma l’aspetto maggiormente sconcertante, doveva ancora  mostrarsi.

Negli interventi dei consiglieri Luca Cassiani, Maria Luisa Centillo , Barbara Cervetti e dell’assessore Tisi,  più che ad evidenziare la peculiarità della struttura ed entrare nel merito dei problemi posti, ci si nascondeva dietro la competenza regionale e si apriva  una polemica sterile sulle posizioni assai diverse espresse dai partiti che componevano la giunta Cota, rispetto alle “conseguenti decisioni di Chiamparino”.

L’intervento della consigliera Domenica Genisio, che pareva inizialmente dettato dal buon senso, s’immiseriva strada facendo, in una confusione tra la necessità di chiudere strutture periferiche che difettano di  personale professionale ed adeguato, rispetto alle  dotazioni ed alla mission portata avanti da un grande ospedale. Un autentico autogoal!

Il consigliere Giusi la Ganga,, forzatamente assente dalla seduta del consiglio, ci ha fatto pervenire questa dichiarazione che riportiamo,” E’ comprensibile che nella Sanità del futuro, gli ospedali monospecialistici siano superati. Ma il centro della città, non può rimanere privo di un presidio ospedaliero”.

Dalla conclusione del dibattito, il cittadino, la domanda di salute ed il peso di specifiche istanze, non veniva per nulla considerato.

La mozione è poi stata ritirata dai consiglieri del Centro destra, non essendo riusciti a trovare un  punto di mediazione con la maggioranza. La politica ha così spazzato via le speranze e la mobilitazione di migliaia di cittadini,  a vantaggio dell’aria fritta.

Siamo a pochi mesi dal rinnovo del consiglio comunale. Ognuno a ragion veduta, ha potuto valutare fatti, persone e la foglia di fico della disciplina di partito.

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Articolo pubblicato il 22/03/2016