Sabato scorso a Parigi la Nazionale inglese di rugby ha battuto quella francese per 31 a 21.

E’ stata una partita avvincente, ricca di colpi di scena e di emozioni  per la strenua difesa che i transalpini hanno opposto a quella che, senza alcun dubbio, è risultata essere la migliore squadra del torneo.

Forte nei placcaggi, dotata di singole individualità che hanno nella forza ma, soprattutto, nella velocità l’arma migliore, la squadra inglese si è fatta ammirare anche per la visione di gioco e la strategia sia d’attacco che di difesa.

Non è una novità che l’antagonismo tra la Francia e l’Inghilterra abbia sempre raggiunto punte altissime in ogni campo.

Anche nel rugby, sport che nelle due nazioni ha un seguito pari se non addirittura superiore al calcio, la rivalità ha acceso le squadre e gli spettatori ( grande la partecipazione di quelli venuti dall’altra parte della Manica ).

Nei momenti più delicati della partita si è sentito spesso cantare dagli spettatori la Marsigliese e, spinti dall’inno nazionale, i francesi non hanno lesinato placcaggi molto violenti con il risultato che al termine della partita si sono contati alcuni giocatori feriti.

Va da sé che il gioco del rugby è uno sport violento ma questo è un aspetto che i giocatori, così come gli spettatori, accettano di buon grado, salvo ovviamente che non degeneri in rissa.

Il chè, come ho sottolineato più volte, accade molto raramente nel  gioco del rugby.

Nel pomeriggio dello stesso giorno l’Italia ha perso il suo ultimo incontro con il Galles per 67 a 14, chiudendo all’ultimo posto nella classifica del Torneo con 0 punti.

All’irlandese O’Shea, nuovo CT della nostra nazionale, l’ingrato compito di rivoluzionare il sistema.

Non sarà facile, perché troppe cose sono state lasciate in sospeso negli ultimi anni, complice non solo la mancanza di entusiasmo di Jacques Brunel ( la cui rassegnazione ha sicuramente influito sui giocatori ) ma anche e soprattutto sull’apatia della dirigenza nazionale.

Classifica finale del Torneo:  Inghilterra 10; Galles 7; Irlanda 5; Francia e Scozia 4; Italia 0.