Torino, le eccellenze dell’Oftalmico in Consiglio Comunale
Stefania Batzella, consigliere del M5S

Dopo la raccolta di 65 Mila firme non false e non estorte, stamane alle 10 si riunisce il Consiglio Comunale, per cercare di scongiurare la chiusura deliberata da Chiamparino e Saitta

L’attivismo del Comitato a difesa dell’ospedale Oftalmico, presieduto da Pier Carlo Perruquet non conosce tregua. Dopo la raccolta di oltre 65000 firme di cittadini, pazienti, medici e operatori sanitari, non taroccate come quelle raccattate dal PD per fare andare al potere Chiamparino e la sua armata brancaleone, sono seguite le assemblee aperte e le discussioni in consiglio regionale, con il sostegno dei consiglieri regionali di Forza Italia e del M5S. Ora è la volta del Consiglio Comunale di Torino.

Stamane alle 10, a Palazzo Civico è convocata una seduta straordinaria del Consiglio Comunale con all’Odg “ Ricollocazione Ospedale Oftalmico” , con la presentazione di due mozioni depositate sin dal mese di settembre del 2015 dai consiglieri Tronzano e D’amico di Forza Italia, volte ad impedire l’illogico e dispendioso spezzatino proposto dall’assessore regionale alla Sanità Antonino Saitta.

Ma oltre alle ragioni a tutti note e condivise, altri importanti elementi attestano la validità del nosocomio e le ragioni per tenerlo in vita.

Ne parliamo con Stefania Batzella del M5S, una delle battagliere consigliere regionali che da sempre si mobilita anche a favore del mantenimento in vita dell’Ospedale.

“Venerdì pomeriggio, ci precisa Stefania Batzella, mi sono recata all' ospedale oftalmico di Torino, centro di riferimento e di eccellenza regionale dell' oculistica.

Ho appreso con grande gioia gli ottimi risultati raggiunti nel 2015. Uno fra tutti, sono i costi che sono nettamente inferiori a quelli dell' anno precedente con un risparmio di € 1.700.000,00 a fronte di circa 1 milione di € del 2014.

Altro eccellente risultato è il numero degli interventi chirurgici: 16.336 nel 2015 rispetto ai 14.634 avvenuti nel 2014.

I passaggi di pronto soccorso hanno superato i 50 mila accessi, per l'esattezza 51.484 con oltre 70.000 prestazioni effettuate.

Le prestazioni ambulatoriali di oculistica sono state 58.391.

Il centro di riabilitazione visiva ha effettuato 8.308 prestazioni rispetto alle 8.082 eseguite nel 2014.”


Ma c’è molto di più.

“Il laboratorio analisi, prosegue la consigliera regionale, ha effettuato 433.231 prestazioni. La radiologia: 26.332, la diabetologia: 25.356, la medicina 8.085, mentre la cardiologia: 9.836.

L' ospedale è dotato di 5 sale operatorie, di 28 ambulatori operativi tutti i giorni. I locali sono stati completamente ristrutturati negli ultimi 10 anni e i lavori sono terminati a gennaio 2015, con la dotazione di impianti all' avanguardia”.

Viene inoltre ricordato che il nostro ospedale oftalmico  è uno dei maggiori centri in Italia per la diagnostica e la terapia medico/chirurgica della retina e il trapianto di cornea.

Tutti questi motivi e non solo per il rispetto dovuto a Casimiro Sperino il fondatore scienziato e filantropo che lo donò ai cittadini di Torino, evidenziano come l’entità delle prestazioni e l’alto livello dei clinici, dovrebbe scongiurare definitivamente l’insana decisione della Giunta Chiamparino, che per coerenza dovrebbe invece intensificare gli investimenti e valorizzare al meglio questo fiore all’occhiello della sanità piemontese.

“Ribadiamo, ancora il nostro dissenso alla chiusura e allo smembramento, conclude Stefania Batzella.  Continueremo a difendere e a sostenere il buon funzionamento dei servizi pubblici.

A chi sostiene che il movimento 5 stelle difende l' indifendibile e fa le barricate populistiche, rispondiamo di documentarsi e soprattutto di rispettare la volontà dei 65 mila cittadini che hanno firmato contro la chiusura dell' ospedale oftalmico di Torino.

Avremo così modo, fra poche ore, conosciuti gli ulteriori elementi positivi conseguiti nel 2015, di verificare, grazie al pressing dei cittadini e del comitato a difesa del nosocomio di via Juvara, se in Consiglio regionale i sodali di Chiamparino e Saitta si sentiranno coinvolti a difendere i diritti dei cittadini, oppure si volteranno dall’altra parte.

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Articolo pubblicato il 21/03/2016