Come annunciato da Civico20, domenica 6 marzo, in piazza Carignano, a pochi passi dal museo, era presente un presidio del Movimento politico Piemonte Stato a difesa della torinesità del Museo Egizio, con la raccolta di firme e il coinvolgimento di centinaia di cittadini, per scongiurare il trasferimento di 17000 reperti archeologici in un museo catanese. Non è stata la furtiva e imbarazzante presenza di un assessore comunale a distogliere la tenacia degli organizzatori ed il calore dei cittadini che cercavano di sapere qualcosa di più.

Nel frattempo è successo un fatto che ha contribuito a cimentare la caparbietà degli organizzatori del presidio. L’ufficio stampa del Museo Egizio, interpellato dal movimento politico dopo la raccolta delle firme, ha confermato che i contatti con il comune di Catania sarebbero proseguiti per definire il trasferimento  in loco di “ una parte importante dei nostri reperti”.  Risposta che ha contribuito ad accendere gli animi dei componenti di Piemonte Stato, pronti a proseguire la mobilitazione.

Infatti in un comunicato diffuso nei giorni scorsi si evidenzia la frase incriminata ricevuta dall’Egizio. “ “PARTE IMPORTANTE DEI NOSTRI REPERTI” . A tal proposito, prosegue la nota,” riteniamo sia il caso di far notare che sebbene il Museo sia nato e cresciuto, già in epoca pre-unitaria, a Torino, lo stato italiano (ma non avevamo dubbi in merito) non ha alcun rispetto per ciò e continua a trattare Augusta Taurinorum proprio come quando si chiamava così: una colonia.
Se ce ne fosse ancora bisogno, conclude la chiara presa di posizione di Piemonte Stato, questa è l’ulteriore prova che solo con l’indipendenza potremo salvare e valorizzare il nostro patrimonio storico.”

La mobilitazione prosegue con l’annuncio che domenica 20 marzo, dalle 15:00 alle 18:00 si terrà nuovamente il presidio in piazza Carignano.