Della serie:"Non tutti sanno che..." " L'IMMENSITA' " è di DON BACKY.

Il grande cantautore italiano rivendica pubblicamente con un comunicato ANSA la paternità del testo di una delle più belle canzoni italiane, seguito al clamoroso errore commesso durante la trasmissione "Una serata bella per te...Mogol", condotta da Alfonso Signorini, in onda ieri sera su Rete4

Personalmente considero il giornalismo una professione difficile.

Personalmente odio i tuttologi.

Credo che chi scrive, su carta stampata o su quotidiani on-line non fa differenza, abbia una grossa responsabilità verso il lettore e credo che sia dovere fondamentale di chi si appresta a diffondere una qualunque notizia, verificare le fonti ed essere soprattutto competente in materia.

Stesso discorso vale, ma amplificato all’ennesima potenza, per chi fa giornalismo televisivo: il bacino d’utenza è decisamente più vasto, parliamo come minimo di un qualche milione di telespettatori, quindi sarebbe DOVEROSO da parte di chi si presenta davanti alla telecamera, informarsi, prima di sparare cazzate.

Se poi, una trasmissione, dedicata al più grande paroliere italiano, viene affidata ad un esperto di gossip, “opinionista” non si sa bene di che cosa in programmi che definire trash (traduzione: immondizia) è sinonimo di essere gentili, e ad una ragazza che viene ricordata giusto perché è la figlia di un noto cantante, allora si corre il rischio di fare figure da cioccolattai (per dirla alla torinese) e soprattutto di offendere l’arte e la carriera di un Maestro.

Ripeto: offendere l’arte e la carriera di un grande Maestro. Considerando anche il fatto che proprio su questo testo, Francesco Gastone Silletta, dottore in Teologia Dogmatica, ha scritto un libro dal titolo:"L'IMMENSITA'. L’INCONSCIO TEOLOGICO DI UNA CANZONE ".

Questo preambolo, scritto di pancia e di cuore, altro non è che un doveroso “cappello” al commento che l’amico Don Backy ha pubblicato ieri sera sui social, seguito a quanto avvenuto nella trasmissione “Una serata bella per te, Mogol”, andata in onda su Rete4.

Di seguito potete leggere il commento del grande Don e il comunicato che lo stesso ha mandato all’Ansa.

(...)"Il punto è, che me ne sarei anche fregato bellamente, se avessero dato a Cesare quel che è di Cesare, ovvero, mi avessero almeno citato quale autore e invece, in quel contesto/calderone, è lecito, che l'ascoltatore più giovane - e non solo - abbia pensato che anche L'Immensità è roba di Giulio Rapetti, Mogol. Non è così. Nel mio primo volume "Questa è la Storia...", www.donbacky.it racconto con dovizia di particolari e documenti, come io - e solo io - abbia scritto quella canzone e di come essa fu firmata anche da Detto Mariano (ladro di mie canzoni) e Mogol. Quì vi riporto alcune immagini di pagine di mie agende epocali, dove ci sono riportate le minute del testo e alcuni appunti che comprovano la veridicità di quanto affermo. Buona lettura"(cit.).

Spett.le ANSA
Redazione Cultura
Roma

Sono Don Backy, cantautore italiano, autore e compositore di circa 400 brani, tra cui L’Immensità. Ho assistito questa sera alla trasmissione su Rete4 dedicata al paroliere Mogol e con mia somma sorpresa, ho appreso che, quale autore del suddetto brano, è stato dichiarato Giulio Rapetti, in arte Mogol, senza peraltro citarmi nemmeno quale co-autore.
Umilmente, mi permetto di dissentire e sottolineare, che il signor Rapetti – a suo tempo – ebbe a sostituire tre parole del testo già abbondantemente terminato da me in solitaria, come dimostrano le mie agende dell’epoca, ovvero “una farfalla volerà”, al posto di “troverai felicità”, indubbiamente meno funzionale, ma che non mutava minimamente il concetto già abbondantemente da me espresso, ovvero, sulla solitudine dell’uomo. Faccio notare quindi, che, laddove un qualsiasi altro autore, avrebbe glissato sulla pretesa di co-firmare il testo, il signor Rapetti ben si guardò dal rinunciare e quindi, da quel momento, s’intestò la co-titolarità del brano, incassando i relativi proventi da – ormai – 50 anni. E forse è per questo, che non sono stato invitato a cantare il mio brano, peraltro affidato al bravissimo Fausto Leali.
Tanto per la precisione, assumendomi tutte le responsabilità del caso.
In fede
Aldo Caponi/Don Backy

 

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Articolo pubblicato il 14/03/2016