L'EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Francesco Rossa: Il salutare ritorno della Filosofia

A Salerno si riscopre Papini per ritrovare il pensiero forte

Negli anni in cui l’Italia cresceva e Parlamento e Governo partorivano leggi e riforme che, pur non accontentando tutti, evitavano di danneggiare  i cittadini, vigeva la consuetudine che i leaders politici e gli uomini di Governo, potevano vantare  un formazione filosofica o giuridico, o economica e finanziaria di rispetto.

Oggi, purtroppo siamo nell’era delle frasi fatte urlate, degli slogan populisti, delle affermazioni gridate in dispregio di ogni verifica contenutistica seria. Anche le sonore smentite che esperti e studiosi rilanciano al Parlamento ed al Governo, forse con troppo garbo, sui politici non sortiscono effetti.

Si riversano i malcontenti sulla globalizzazione. L’Europa come Unione Europea sta dando il peggio di sé, soprattutto agli occhi dei cittadini dei singoli stati, ma il difetto della componente decisionale umana é in gran parte causa di scellerate e ridicole sclete che ci piovono dall’alto.

In questo clima e contesto, tutt’altro che rassicurante, ci è parso di buon auspicio l’iniziativa partorita nella lontana Salerno.

“L’attualità di un inattuale.” Potrebbe riassumersi così, quasi con uno slogan, il senso della scelta del Circolo Proudhon di dare nuovamente alle stampe il primo libro scritto da Giovanni Papini, quel “Il crepuscolo dei filosofi” pubblicato per la prima volta esattamente 110 anni fa.

Scelta inattuale perché, a dispetto del titolo, il volume di Papini tutto racconta tranne che il crepuscolo della filosofia. Ed oggi, in un mondo ipertecnologico, non sembra esserci alcuno spazio per la filosofia, forte o “liquida” che sia.

Demolendo le figure, e soprattutto il pensiero, di sei filosofi moderni (Kant, Hegel, Schopenhauer, Comte, Spencer e Nietzsche) Papini non fa altro, però, che sottolineare una volta di più la necessità della filosofia. Una filosofia che nella visione iconoclasta del giovane Papini, 25enne al momento della scrittura de “Il crepuscolo dei filosofi”, “può rimanere come genere letterario”. Eppure qualche pagina dopo lo scrittore fiorentino sottolinea come “la filosofia può diventare la teoria più generale possibile, cioè la teoria dell’azione”.

Ed è qui che dall’inattualità si passa all’estrema attualità del pensiero di Papini. Perché di una teoria dell’azione -solidamente ancorata ad un pensiero forte, ad una visione del mondo- molto si avverte la mancanza in una società, come quella italiana, in sempre più rapido sfaldamento.

Una teoria dell’azione magari patrimonio di un’avanguardia culturale -come quella di cui faceva parte il giovane Papini, l’avanguardia di Leonardo prima e di Lacerba poi- capace però di “aprirsi” alla società italiana, almeno alla sua parte più attenta ed attiva.

Non siamo tra coloro che nella formazione Filosofica sono stati conquistati e si  siano ispirati al filosofo fiorentino ed alle sue giravolte, ma è la ricerca del perché, che nell’epoca dell’appiattimento, della pochezza del pensiero e dei messaggini, ci pare di buon auspicio.

Se poi altri autori noti e meno noti, venissero riscoperti dalle nostre facoltà e dai giovani che intendono dedicarsi al bene comune, non sarebbe male.

Il principio può benissimo adottarsi anche nel campo ecclesiale e degli affari, tanto per uscire formalmente dalla politica.

Quanti sono gli uomini di Chiesa che posseggono una solida formazione e conoscenza Tomista? Quanti sono coloro, in un epoca di dialogo che hanno scoperto l’attualità del pensiero del filosofo canadese Bernard  J.F. Lonergan?

Quanti imprenditori hanno approfondito il messaggio di Vilfredo Pareto, per spaziare anche verso l’economia e la sociologia?

L’elenco potrebbe continuare. Uomini di buona volontà, se avete a cuore il destino del Paese e siete nauseati dai qualunquisti, dagli inconcludenti e dagli affabulatori, fatevi avanti, ma con il cervello e la conoscenza!

Francesco Rossa
Vice Direttore
Civico20News.it

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Articolo pubblicato il 13/03/2016