Torino - Ospedale Molinette: trapianto rene da vivente
Foto di repertorio

Nonna Giuseppina dona il suo rene al nipote

Si sono dati coraggio con un abbraccio fortissimo durato il tempo necessario per raccogliere le forze utili per vincere una battaglia contro una malattia che per troppo tempo aveva messo in ginocchio una famiglia intera.

Lui, G.E., di soli 15 anni e della provincia di Catania, lei, Giuseppina, nonna materna di 56 anni, prima di entrare in sala operatoria si sono guardati negli occhi dopo quell’abbraccio d’amore, con la promessa che sarebbe andato bene. Nonna Giuseppina ha donato al suo adorabile nipote il suo rene regalandogli una vita migliore.

E’ successo al centro trapianti di rene dell’ospedale Molinette, proprio come nel 2008 quando la prima supernonna donò al nipote il suo rene per strapparlo dalla dialisi. Un gesto d’amore potentissimo si è ripetuto a distanza di anni.

"E’ stata la prima operazione della mia vita – racconta a distanza di qualche ora dal prelievo di rene la nonna, dalla sua stanza di degenza, e risultata compatibile per il trapianto -. Ci siamo abbracciati forte, nessuna parola tra di noi ma solo un abbraccio che ha detto tutto e trasmesso l’amore che proviamo l’uno per l’altro".

Già, un amore indissolubile tra i due.

"Mio figlio – racconta il padre di G.E. – ha un legame molto forte con la nonna al punto che a ha deciso che donargli il suo rene sarebbe stata la carta vincente". 

«La malattia al rene lo aveva completamente debilitato»

ricorda lei.

G.E., che ha una sorellina e frequenta l’istituto d’agraria con la speranza di lavorare un giorno con i genitori vivaisti, è ricoverato nella terapia intensiva della nefrologia e dialisi diretta dal professor Luigi Biancone. “Ciao” è riuscito a dire ai cronisti che sono passati a dargli un saluto. “Grazie”.

Il ragazzino era in dialisi da più di un anno per una malattia renale congenita che lo affliggeva fin da piccolo. Dopo essere stato visitato in più centri italiani, negli ultimi tempi è stato seguito dall’equipe diretta dal dottor Bruno Gianoglio dell'ospedale Regina Margherita.

L’intervento di prelievo del rene è stato eseguito in laparoscopia dagli urologi Paolo Gontero e Giovanni Pasquale, dell'équipe del professor Bruno Frea, il trapianto invece dai chirurghi vascolari Maurizio Merlo, Aldo Verri e Monica Hafner e dall’urologo Omid Sedigh.  

"Questa storia racconta – conclude il professor Biancone - che la biologia e la buona salute di un donatore talvolta contano più che la carta di indentità".

 

                                                                                           Liliana Carbone

 

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Articolo pubblicato il 06/03/2016