Torino e il “suo” Egizio, un museo di fama mondiale, tanto caro ai Torinesi

Domenica pomeriggio Piemonte Stato, organizza un presidio di sensibilizzazione a salvaguardia della torinesità del museo

Com’è noto il Museo Egizio, secondo al mondo dopo quello del Cairo è caro alla memoria dei Torinesi. Prima ancora che una regia illuminata ed una gestione accorta, lo riportasse all’ineguagliabile splendore odierno, tutto il mondo già c’invidiava questo luogo, meta di visite provenienti da ogni parte del pianeta, di cronache avvincenti, di racconti colti e minuziosi.

Per chi ama questa città e ben conosce l’attenzione che la “sua dinastia” pose nei secoli, non può non ricordare la lungimiranza di una scelta antica che ci riporta a Carlo Felice.

Per i Torinesi l’orgoglio per l’Egizio segue la devozione alla Consolata o la fierezza per la Basilica di Superga e la vittoria piemontese del 1706. Nelle ultime settimane, causa anche un po’ tanta disinformazione, hanno fatto sì che una notizia, non ancora partorita, uscisse dalla primitiva analisi dei contenuti, per straripare in fatto di cronaca.

In ogni caso, a prescindere da chi manipola la notizia, l’amore per la città e il suo vissuto, ha anche coinvolto coloro che, sotto le insegne di Piemonte Stato, si battono per la completa sovranità politica del Piemonte, per la tutela dei nostri beni culturali, per la riscoperta della nostra storia e delle nostre tradizioni. Ne parliamo con Sonia Turinetti, leader di quel Movimento politico culturale.

“Domenica pomeriggio dalle 15:00 alle 18:00, ci annuncia Sonia Turinetti, faremo un presidio in piazza Carignano angolo via Principe Amedeo, a due passi dal Museo Egizio per sensibilizzare i cittadini e portarli a conoscenza di quello che potrebbe accadere, se si realizzasse un trasferimento di preziosi reperti, lontano da Torino. Ben 17000 reperti custoditi nel Museo, secondo il suo parere, potrebbero partire per non fare più ritorno .

“In proposito, continua Turinetti, abbiamo lanciato un petizione popolare con la raccolta firme che abbiamo fatto partire on-line su change.org oltre che nei moduli cartacei in occasione dei banchetti”.

 E’ viva la preoccupazione, avvalorata ancor più entrando nella storia del museo. “Dal momento che il Museo è pre-unitario, prosegue Sonia, questo è esclusivamente torinese e, dopo che la nostra capitale ha già subito tante, troppe, spoliazioni, la popolazione si deve mobilitare perché questo non avvenga mai più”.

L’approccio di questa formazione indipendentista non cade nella becera ostentazione muscolare di altri, ma presenta proposte a loro modo percorribili.

“Ma poiché, prosegue l’esponente politico, noi non siamo quelli del “no” a prescindere, proponiamo anche un’alternativa. Nell’attesa, ma anche in seguito, di avere trovato un’adeguata sistemazione per questi reperti, si potrebbe farli viaggiare come museo itinerante, cosa dalla quale troverebbe giovamento la città ospite e contemporaneamente sarebbe una vetrina (pensiamo, data l’importanza, alle più grandi città a livello mondiale quali Parigi, Londra, New York, ma non solo) per la nostra città che sta decollando dal punto di vista del turismo culturale”.

Auguriamo a Piemonte Stato che il loro presidio sensibilizzi ancor più i Torinesi a visitare quell’Unicum che si trova in via Accademia delle Scienze in pieno centro della Città.

Poiché l’ipotetica iniziativa dell’Egizio, è stata diffusa o compresa, da più parti in modo non ottimale, non potremo che consigliare a coloro che si ergono giustamente a paladini della difesa e valorizzazione del nostro secolare patrimonio storico e culturale, di prendere contatti con la presidenza del Museo.

Così, fieri della difesa di quanto di bello a Torino non hanno costruito gli ultimi sindaci, ma la Dinastia usurpata  che regnò nei secoli passati, si potranno ottenere tutte le notizie afferenti la vision prospettica dell’Egizio.

Museo è bene ribadirlo, a differenza delle mal gestite istituzioni statali presenti a Torino, ad iniziare dal Polo Reale, che deve rimanere  orgogliosamente competitivo, alla pari con le eccellenze di pari livello nel mondo.

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Articolo pubblicato il 03/03/2016