Rugby di legno.

Il trofeo dell’ultima in classifica è dell’Italia !

Di fronte a circa settantamila spettatori l’Italia del rugby si è praticamente aggiudicata all’Olimpico di Roma il cucchiaio di legno, simbolo di una sconfitta decisamente meritata.

La Scozia è riuscita a metterci in difficoltà fin dai minuti iniziali della partita con una strategia di gioco che senza raggiungere livelli stratosferici è stata più che sufficiente per pervenire al risultato di 36 a 20 in suo favore.

Non si può di certo sostenere che l’Italia non abbia dimostrato una encomiabile volontà di conseguire una vittoria che l’avrebbe messa al riparo da qualsiasi critica e tuttavia non  rimane che mettere agli archivi l’ennesima sconfitta.

Imperdonabili e quasi indisponenti la debolezza del nostro pacchetto di mischia e i grossolani errori sulla linea di touche.

Nel generale sconforto, sono però emersi alcuni motivi di un pallido ottimismo se si tiene conto che le due mete segnate da Ghiraldini e Fuser sono state il frutto di azioni combinate con apprezzabile intensità.

Lo stesso Haimona, che ha segnato un calcio piazzato all’inizio della partita dando il via ad una illusoria speranza sull’esito finale della gara, non ha demeritato nei confronti dello scozzese Llaidlaw che copriva lo stesso ruolo nella squadra avversaria.

Su tutti, come sempre, il nostro Sergio Parisse, giocatore di qualità eccelsa che milita nel campionato francese e che ha cercato di portare ordine ed entusiasmo nelle nostre linee.

Il suo palese disappunto, pur espresso con signorilità nel dopo partita, è più che comprensibile soprattutto se si tiene conto che non valgono di certo le dichiarazioni del nostro CT, Jacques Brunel, che ha cercato di giustificare la sconfitta sostenendo che “… in fondo siamo qui per imparare !”.

E’ fin troppo facile replicare che se siamo ultimi nel Torneo 6 Nazioni lo dobbiamo anche al fatto che lui ha insegnato davvero poco ai nostri giocatori.

Ora ci aspettano gli incontri con due squadroni che ci metteranno alla frusta. Cerchiamo almeno di vendere cara la pelle !

 Poi, vedremo se il dopo-Brunel ci porterà finalmente ad un rugby moderno e ben organizzato, premessa indispensabile per reggere con qualche possibilità di vittoria il confronto con le altre squadre europee.

Lo meritano i sempre più numerosi spettatori che affollano gli stadi quando gioca la nostra nazionale.

Infine, un commento e un plauso speciale alla nostra squadra nazionale di rugby femminile che, nell’incontro parallelo tenutosi domenica a Bologna, ha prevalso inaspettatamente contro le scozzesi per 22 a 7, ottenendo l’ammissione ai mondiali 2017 in Irlanda.


Forza, determinazione e grande passione hanno contraddistinto le nostre giocatrici che meritano dunque la nostra stima e ammirazione.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 01/03/2016