Torino - La persecuzione cristiana in Pakistan

Sperando contro ogni speranza giovedì 3 marzo a Palazzo Lascaris

Raccontare la realtà dei cristiani in Pakistan e ricordare la figura di Shahbaz Bhatti, ministro per le minoranze ucciso il 2 marzo 2011 dai fondamentalisti. È quanto si propone di fare monsignor Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi e presidente della Conferenza episcopale del Pakistan, nella conferenza stampa sul tema “Sperando contro ogni speranza - La persecuzione cristiana in Pakistan”, che si svolge giovedì 3 marzo alle 11.30 a Palazzo Lascaris.

All’evento, realizzato dal Comitato regionale per i diritti umani in collaborazione con la Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre, intervengono anche monsignor Guido Fiandino, vescovo ausiliario di Torino, e il direttore della Fondazione Alessandro Monteduro.

“La voce della verità non sarà mai ridotta al silenzio. E non permetteremo che l'oscurità prenda il sopravvento sulla luce. Il suo lavoro non si fermerà con la sua morte, lo continueremo noi”.

Con queste parole monsignor Coutts iniziò la celebrazione dei funerali di Shahbaz Bhatti, ministro per le minoranze ucciso dai fondamentalisti il 2 marzo 2011 a causa del suo impegno in favore di Asia Bibi e contro la legge antiblasfemia.

A cinque anni dall’assassinio di Bhatti, monsignor Coutts è in Italia per ricordare il ministro cattolico e per testimoniare la discriminazione e la persecuzione subita dai cristiani in Pakistan, specie a causa della legge antiblasfemia che condanna a morte chi insulta il profeta Maometto e all’ergastolo chi profana il Corano. Tra le vittime più note della cosiddetta “legge nera”, Asia Bibi la donna cristiana condannata a morte per blasfemia, in carcere dal 2009.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 29/02/2016