Alla prima torinese de "La sfera di Cristallo", opera dello scrittore Giancarlo Guerreri

locVenerdì 26 Febbraio 2016 ho avuto modo di incontrare Giancarlo Guerreri, classe  1954, al teatro Gobetti di via Rossini a Torino, in occasione della presentazione della sua commedia  "La sfera di cristallo".  E' una fra le tante fatiche di questo eclettico personaggio, conosciuto come scrittore , filosofo e pittore, difficile da contattare, poichè divide la sua settimana fra il Piemonte e la Liguria. E circondato da numerosi amici e conoscenti, ma riesco a strappargli una breve intervista prima che si spengano le luci e si apra il sipario.

Sono certo di assistere ad uno spettacolo interessante poichè Guerreri, da sempre, coltiva un profondo interesse per il mondo scientifico, che osserva ed affronta con metodiche e studi anche anticonvenzionali. Laureato in Scienze Biologiche ha avuto modo di approfondire gli aspetti della Natura, osservandola con la curiosità del Filosofo che giunge, inevitabilmente, a scoprirne il lato esoterico, materia questa a cui ha dedicato la vita, giungendo a maturare una notevole consapevolezza della nostra esistenza  per quel che riguarda il suo occulto significato. "Come sei giunto a scrivere un lavoro teatrale e  riuscire ad avere il debutto al Gobetti? gli chiedo.

"E' un percorso che parte da lontano - mi dice - Anni orsono ho avuto modo di partecipare in prima persona a esperimenti di regressione ipnotica. Si è trattato di una esperienza illuminante, mi ha consentito di aprire alcuni canali che mi hanno permesso di proiettare la mia mente verso orizzonti sconosciuti. E' stato, grazie all'apertura di questi veri e propri varchi mentali, che ho avuto l'ispirazione di cominciare a scrivere i mie lavori cominciati nel 2007 con "L'Ombra della Luna" a cui è seguito, nel 2010,  "Il profumo di Kether" e, subito dopo nel 2011, “Il Segreto di Welma Fox”. Si tratta di romanzi simbolico - ermetici nati dai miei studi e dalle mie esperienze di ipnosi regressiva".

"La commedia che presento questa sera rappresenta una continuità di pensiero con quanto ho portato avanti fino ad ora. Sto raccogliendo i risultati di anni di studio ed ora, lungi dall'essere arrivato alla meta, proseguo il mio percorso di cui questo spettacolo non è che solo uno dei frutti, spero possa piacere".

guerr"Ci sono altri lavori in vista?" "Sono attualmente impegnato sul set del film "The broken Key" in cui affronto la tematica di una rigida legge sull'eco-sostenibilità. La carta è diventata un bene raro. Stampare è reato. Tutte le informazioni fluiscono attraverso un'unica rete-dati gestita dalla "Grande Z": la Zimurgh Corporation. Una serie di omicidi e di relativi indizi porteranno il protagonista, uno studioso inglese di lontane origini italiane, a percorrere la tortuosa strada tracciata secoli prima da Dante e dal pittore Hieronymus Bosch. L'indomito Arthur scoprirà che il movente è la volontà di preservare un segreto antico quanto il mondo stesso e che i killers fanno parte di una setta segreta. E' un progetto a cui tengo molto e che penso, e mi auguro,  possa piacere ad un vasto pubblico".

Lo spettacolo sta per avere inizio, Guerreri si congeda, nella sala  le luci si spengono e si apre il sipario.  L'interprete chiave del racconto è interpretato dalla brava ed elegante Anna Cuculo, nei panni di una Strega, capace di manipolare il tempo, influenzando, dall'inizio alla fine, la vicenda. Potendo agire a suo piacere sullo scorrere del tempo, la Strega modifica la normale sequenza degli eventi creando una gran confusione nei personaggi.

Il racconto è dominato da un orologio di grandi dimensioni posto alle spalle  della Strega. Lo stato confusionale, determinato dalle incongruenze temporali operate dalla strega, offre ai personaggi la possibilità di accedere alla dimensione senza tempo del sogno, conducendo lo spettatore nel mondo, sempre più analizzato anche in ambienti medici, del sogno lucido. Gli sbalzi temporali e i sogni vengono ad intrecciarsi originando una trama incalzante e ben articolata.

La scena si volge a casa di Ermengarda,(Rossana Bena)  dove la sua amica Maria (Claudia Vianino), racconta di un sogno che riguarda Arturo (Albino Marino), un amico di Ermengarda e ex amante di Maria. Mentre le due amiche, sedute in un salottino elegante, parlano di Arturo, questi compare, è venuto a trovarle. Anche lui racconta di un sogno molto realistico, che sembra essere il ricordo di una vita passata, vissuta da entrambi nel ‘600. Il giorno seguente Maria torna a casa di Ermengarda e le racconta una nuova esperienza onirica che sembra essere in relazione con quella di Arturo: Ermengarda sembra molto infastidita da queste rivelazioni.

Il giorno seguente è proprio Ermengarda a fare un sogno particolare, si tratta di una rivelazione simbolica durante la quale viene divorata da una leonessa e partorita dalla stessa creatura.

Maria invita Anacleto (Roberto Briatta), un suo amico che lavora nel settore funebre, esperto di sogni, affinché possa proporre un’interpretazione all’esperienza di Ermengarda. In seguito Ermengarda riceve una lettera da parte di Giulio, un giovane conosciuto in Egitto dodici anni prima, con il quale aveva avuto una relazione.

pubLa lettera di Giulio riporta una data di spedizione che indica che è stata spedita dodici anni prima. Ermengarda decide di realizzare una sorta di gioco rispondendo come se la loro relazione non si fosse mai interrotta e come se non esistesse quell’evidente squilibrio temporale. Giulio risponde dopo breve ma le date sulle lettere non sono compatibili con la realtà. Dopo varie vicissitudini epistolari Ermengarda, che non comprende bene se si tratti di un scherzo o di un gioco del destino, scrive una lettera in cui dice di voler chiudere la storia con Giulio. Questi risponde con una mail disperata dicendole che non si rassegna e che verrà a cercarla.

Ermengarda sembra riconsiderare la cosa e si apre verso l’amore elemento questo di insormontabile  ostacolo per la strega, che  appare sconfitta. Non riesce più ad agire sul tempo e cade a terra esanime. Suonano alla porta, Ermengarda si alza lentamente per vedere chi ha suonato, la strega sembra rianimarsi, tocca le lancette ma un attimo dopo muore. Ermengarda apre la porta…

In più di un'occasione il pubblico ha applaudito a scena aperta, dando mostra di apprezzare un intrigante lavoro che, per una sera, ha condotto per mano lo spettatore nel mondo fantastico che tutti abbiamo modo di sperimentare sognando e da cui, come molto spesso capita anche se non sempre  si riesce ad averne piena coscienza, si possono ottenere intuizioni capaci di fornire un aiuto nella vita quotidiana, quella elementare, che si svolge nella  dimensioni fisica in cui siamo costretti.

Nel lavoro di Guerreri si coglie molto bene questo passaggio ed emerge chiaramente, sia durante lo svilupparsi della vicenda  che  nell'ultima scena chiarificatrice, della trasformazione iniziatica di Ermengarda che giunge alla comprensione partendo da una posizione di relativo scetticismo.

Brava Anna Cuculo e bravi gli attori del suo "Anna Cuculo Group" in questa serata dedicata a Paolo Lucarelli, alchimista operativo di altissimo livello, purtroppo prematuramente scomparso. Un plauso particolare ad una autentica sorpresa: Roberto Briatta, che da fine e colto libraio, autentico riferimento in Torino per la letteratura riguardante le dottrine più riservate, riesce a trasformarsi senza difficoltà in Anacleto, calcando la scena con grande naturalezza e simpatia.

 

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Articolo pubblicato il 29/02/2016