Castellamonte(TO), il piccolo assassino è figlio della TV spazzatura o di una società senza qualità?

Considerazioni sull’atroce delitto compiuto vicino a noi

Un ragazzo poco più che ventenne truffa la propria ex insegnante, le ruba 170mila euro e poi, quando la poverina prova a farseli restituire, la ammazza. Si giustifica spiegando che, a lui, la vita di paese andava stretta e aveva bisogno di soldi per ampliare i suoi orizzonti tra una vacanza in Costa Azzurra ed una puntata al Casino.

Una storiaccia, con i giornalisti tv che si affrettano a spiegare che un simile comportamento non può essere dovuto ai falsi miti creati proprio dalle trasmissioni televisive. Exusatio non petita, direbbero quelli che hanno sprecato tempo sui libri invece di procurarsi soldi in modo più rapido ed in misura superiore.

Eppure, al di la’ della criminale e tragica conclusione della vicenda, le similitudini tra il ragazzo (bisex ed impegnato in politica dalla parte “giusta”, dunque i media non ne parlano) che ha ucciso l’insegnante e quelli che litigano in deliranti programmi televisivi non sono poche.

Tutti in cerca di visibilità, di notorietà purché senza fatica, senza studio, senza impegno. Non è la voglia di emergere grazie alle proprie capacità, professionalità, intelligenza, preparazione. No, solo la voglia di apparire e, grazie alla notorietà conquistata facendo i deficienti, arricchirsi alla faccia di chi perde tempo sui libri, in officina, in un ufficio o in una bottega.

Appaio dunque sono. E se appaio guadagno, mi arricchisco. Non importa se, per farmi notare, devo diventare maleducato, sguaiato, ridicolo. Se devo calpestare la vita, la dignità ed i sentimenti altrui. I miei minuti di notorietà valgono più di tutti e tutto. E se per allargare gli orizzonti devo calpestare non solo la dignità ma anche la vita degli altri, va bene lo stesso. Con la benedizione di mamma, in altre vicende sentimentali affaccendata, che finge di non vedere e di non sapere, che giustifica ogni porcata del proprio bambino cresciutello.

D’altronde questo e’ il mondo di qualsiasi diritto a prescindere. Diritto a comprarsi un bambino al supermercato, diritto ad ogni vizio e ad ogni cosa che salti in testa. Si cancellano i confini tra il bene ed il male. Tutto uguale, la vita e la morte, purché altrui. Va bene così?

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Articolo pubblicato il 28/02/2016