La legge Cirinna’

L’inopportuna e scriteriata dichiarazione del Ministro Alfano

La legge Cirinna’ e’ stata finalmente approvata dal Senato e avrà molte probabilità di diventare legge a tutti gli effetti dopo il voto della Camera sul cui esito non sembrano esservi dubbi.

L’iter della legge, passato, presente e futuro, ha acceso e ancor più accendera’ feroci polemiche fra i partiti politici ma in particolare  fra i rappresentanti del mondo cattolico e di quello laico.

E’ fuor di dubbio che a indirizzare la disputa su quest’ultimo versante sono sempre stati la Chiesa e i suoi esponenti politici, in particolare l’NCD, guidato da Angelino Alfano, attuale ministro dell’Interno.

Indipendentemente però da qualsiasi considerazione sul merito, sulla tempestività e sui contenuti della legge che saranno ancor più dibattuti nelle prossime sedute parlamentari, ciò che più mi ha stupito sono state le manifestazioni di tripudio con le quali è stato accolto l’esito della votazione svoltasi in Senato non soltanto da parte dei renziani (il che’ pare ovvio e comprensibile) ma soprattutto da parte dei centristi che hanno dato fiato a dichiarazioni che ricordano posizioni politiche ricorrenti negli anni cinquanta.

L’aver ottenuto che le legge sia stata approvata priva di tutte quelle proposte che risultavano invise ai cattolici (prima fra tutte la stepchild adoption) è stato assunto dai centristi come loro merito esclusivo.

Si tratta di un indubbio successo politico (se non si considera l’apporto dato dal gruppo di Denis Verdini) e forse non meriterebbe osservazioni o critiche di alcun genere se, in realtà, non fosse stata rivendicata anche e soprattutto come una vittoria della destra cattolica così confermando di aver voluto fare una guerra di religione piuttosto che una legge nel vero interesse dei cittadini.

In questo contesto è stata tanto più inopportuna e per tanti versi scriteriata l’affermazione di Alfano che ha dato prova di una ottusità politica plateale dichiarando “Abbiamo impedito manovre contro natura” !

Non c’era modo migliore per indisporre gli elettori o quantomeno una gran parte di essi perché in una materia delicata come quella delle unioni civili anche le parole vanno soppesate con grande cura soprattutto da chi non soltanto è segretario di un partito ma è, nel contempo, Ministro dell’Interno, il cui compito principale dovrebbe essere quello di rispettare anche la sensibilità dei cittadini evitando di dare platealmente a una parte di essi la patente di viscerali sozzoni e peccatori.

Tutto ciò, lo ribadisco per onestà intellettuale, senza esprimere alcuna personale opinione sul merito della legge.

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Articolo pubblicato il 26/02/2016